domenica 30 dicembre 2018

La Manovra del Popolo è legge (VIDEO)

Manovra 2019, è legge. 

Pensioni, reddito e flat tax: 

cosa prevede il testo


Roma, 30 dicembre 2018 - Sul filo di lana, a poche ore dall'esercizio provvisorio, è arrivato il via libera definitivo alla manovra. La Camera ha approvato il testo con 313 sì e 70 voti contrari (Pd e Leu non hanno partecipato al voto pur restando in Aula) al termine di un'altra convulsa giornata politica, apertasi con una nuova bagarre.

La legge di Bilancio 2019 ora passa al Quirinale per la promulgazione e poi ci sarà la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Ecco dunque cosa prevede, in sintesi, il testo e le misure fissate
REDDITO E QUOTA 100
- Sono le misure simbolo della manovra del governo del cambiamento. Il tira e molla con la Commissione europea ha parecchio abbassato la spesa. Ora per entremabe misure vengono creati due fondi, in attesa dei decreti annunciati per inizio 2019 che permetteranno l'entrata in vigore in primavera. Per superare la riforma della Fornero vengono stanziati 3,9 miliardi nel 2019, 8,3 miliardi nel 2020 e 8,6 miliardi nel 2021. Per il reddito di cittadinanza 7,1 miliardi nel 2019, 8 nel 2020 e 8,3 nel 2021.
TAGLIO ALLE PENSIONI
- La rivalutazione automatica degli assegni in base all'inflazione viene ridotta per garantire risparmi all'Erario. I tagli alle pensioni d'oro saranno dal 15 al 40% per gli assegni sopra i 500.000 euro.
FLAT TAX PER I PENSIONATI DI RIENTRO 
- Per i pensionati stranieri o italiani rimpatriati che scelgono di risiedere nei Paesi del Sud con meno di 20.000 abitanti arriva infine una flat tax al 7%.
AL LAVORO FINO AL NONO MESE 
- I giorni di congedo per i neopapà aumentano: 5 sono obbligatori e uno facoltativo (se compensato con uno della mamma). La vera novità però è per le mamme: potranno rimanere al lavoro fino al nono mese, godendo di tutti e 5 i mesi di congedo dopo il parto. Dopo il terzo figlio alle famiglie numerose arriva in regalo un appezzamento di terreno.
WEB TAX E STRALCIO 
- Resuscita la web tax, l'imposta del 3% sul digitale. Riguarderà le imprese con oltre 750 milioni di fatturato di cui 5,5 milioni almeno prodotti online.
LO STRALCIO 
- Sempre sul versante fiscale arriva la sanatoria sui debiti fiscali e contributivi per chi ha Isee sotto i 20.000 euro (o è in liquidazione). Tre le aliquote: 16%, 20% e 25%.
FLAT TAX PER AUTONOMI 
- Le partite Iva possono aderire ad un regime forfettario del 15% sui ricavi fino a 65 mila euro e (dal 2020) del 20% sulla quota eccedente fino a 100.000 euro.
PREMI INAIL 
- Nella manovra c'è lo sgravio di circa il 30% per un totale di 410 milioni nel 2019 fino a 600 milioni nel 2021.
APPALTI 
- Deroga per tutto il 2019 alle procedure di affidamento dei contratti pubblici sotto la soglia dei 40.000 euro: niente gara fino a 150.000 euro e procedura negoziata, previa consultazione, ove esistenti, di almeno dieci operatori economici, per lavori da 150.000 a 350.000 euro. 

ECOTASSA 
- Nonostante le polemiche, arriva la tassa sulle auto di medio-grande cilindrata ad alte emissioni inquinanti (crescente al crescere del livello di emissioni) necessaria a finanziare gli sconto sul prezzo d'acquisto di autovetture nuove a basse emissioni a gas, ibride o elettriche.
BANCHE E ASSICURAZIONI 
- La manovra introduce una modifica del trattamento contabile di perdite e svalutazioni dei crediti che portano ad un incasso per lo Stato di 3,5 miliardi. Le assicurazioni invece dovranno fare i conti con un aumento degli acconti fiscali da 900 milioni.
TAGLI ALL'EDITORIA 
- Prevista l'abolizione dei contributi diretti a favore di determinate categorie di imprese radiofoniche e di imprese editrici di quotidiani e periodici. Contemporaneamente si sostengono progetti finalizzati a diffondere "la libera informazione plurale" e "l'innovazione digitale e sociale". Spetterà poi al governo decidere chi finanziare.
80 MILIONI ALLA RAI 
- Si conferma, a regime, il canone a 90 euro, così come l'esenzione per i 75enni con reddito sotto 8.000 euro. Alla Rai vanno 40 milioni l'anno in 2019 e 2020 per lo sviluppo digitale.
FISIOTERAPISTI SENZA TITOLO 
- Spunta una deroga per l'iscrizione agli ordini per chi svolge professioni sanitarie.

(Fonte Quotidiano.net di Marco Madonia)

Cos’è successo oggi con la manovra


La Camera ha votato la fiducia alla legge di bilancio, per l'approvazione definitiva bisognerà aspettare domani

Dopo la giornata di ieri, molto agitata, stasera il governo ha ottenuto la fiducia della Camera sulla legge di bilancio, la misura che stabilisce come e dove lo Stato potrà prelevare e spendere il denaro degli italiani. Per la legge in esame, si tratta del terzo passaggio parlamentare: era già stata votata alla Camera ma ci ritorna perché durante la sua approvazione al Senato è molto cambiata. La fiducia ha ricevuto 327 voti favorevoli e 228 contrari. L’approvazione definitiva avverrà domattina, perché dopo la fiducia dovranno essere votati anche i 244 ordini del giorno collegati alla manovra stessa.
C’è una certa fretta perché la legge di bilancio va approvata entro il 31 dicembre. Dopo quella data, senza l’approvazione della legge sarebbe necessario ricorrere all’esercizio provvisorio di bilancio, uno strumento rischioso e dai confini poco chiari. Come ha scritto Claudia Voltattorni sul Corriere della Sera, la fretta con cui si è dovuti arrivare a questa fiducia «ha bruciato una serie di passaggi parlamentari come la votazione degli emendamenti, e che ha fatto quindi saltare le opposizioni che parlano di “vilipendio del Parlamento e della Costituzione” e di “una manovra approvata a scatola chiusa”».

Il testo approvato oggi è frutto di lunghe trattative fra i due partiti che sostengono il governo, cioè la Lega e il Movimento 5 Stelle, e fra il governo e la Commissione Europea: per questo contiene molti compromessi rispetto agli obiettivi fissati inizialmente dal governo. I due provvedimenti principali annunciati dal governo, cioè il cosiddetto reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni, non sono presenti nella legge, che si limita a stanziare i fondi che li finanzieranno. Stando a quanto dice il governo, le due misure saranno presentate a gennaio in due decreti separati.

(Fonte ANSA)

domenica 23 dicembre 2018

PACCIANI | il Mostro di Firenze (Documentario)

Pietro Pacciani il Mostro del Mugello

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA (Firenze) – Dopo quindici anni dalla morte, stamani all’alba è stata esumata la salma di Pietro Pacciani, deceduto il 22 febbraio 1998, dal cimitero di Mercatale in Val di Pesa, frazione del comune di San Casciano. I resti di Pacciani, noto alle cronache soprattutto per i delitti seriali del “mostro di Firenze“, sono stati sistemati in una cassetta di zinco e resteranno per sei mesi in un deposito, come prevede la procedura. Se nessuno dei familiari si presenterà durante questo periodo, le spoglie saranno posate nella cosiddetta “fossa comune”.

 
IL MOSTRO DI FIRENZE – L’inchiesta sul “mostro di Firenze” portò alla condanna in via definitiva di due uomini identificati come autori materiali di 4 duplici omicidi, i cosiddetti “compagni di merende”: 

Giancarlo Lotti e Mario Vanni. Mentre il terzo indagato, appunto Pietro Pacciani, fu condannato in primo grado a più ergastoli per 7 degli 8 duplici omicidi e successivamente assolto in appello. Morì prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, che si sarebbe celebrato a seguito dell’annullamento, avvenuto nel 1996, della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione.

La manovra passa con la fiducia: 167 a favore, 78 i contrari (VIDEO)

Al termine di una giornata lunghissima il Senato approva il maxiemendamento del governo. 
Il testo torna adesso alla Camera. Nel documento finale confermati il taglio ai finanziamenti e il blocco delle assunzioni nella Pubblica amministrazione. 
Sempre a Palazzo Madama si è riunito il Consiglio dei ministri che ha approvato una nuova regolamentazione per gli autisti Ncc dopo le proteste di piazza dei tassisti

La fiducia incassata sul maxiemendamento che recepisce l'intesa con l'Europa, ma le opposizioni hanno battagliato fino all'ultimo (abbandonando la commissione Bilancio e manifestando il loro dissenso in Aula) e il Pd ha annunciato il ricorso alla Corte costituzionale perchè - lamenta - ai senatori non è stato consentito di procedere a un solo voto sul testo. L'ultimo miglio è stato anche il più lungo.
L'avvio della discussione generale, prevista per le 14, è slittato alle 20,30. La tensione è salita in commissione Bilancio quando il governo ha annunciato la necessità di modificare il testo presentato per correggere degli errori formali e per stralciare alcune norme per motivi di copertura.

(fonte Repubblica) 

venerdì 21 dicembre 2018

Peppe Giorgini | 55Mila famiglie che non hanno un alloggio (VIDEO)

Critico il Consigliere Regionale del MoVimento 5 Stelle Peppino Giorgini. 
La Giunta Regionale controlla il CDA di una amministrazione pubblica, nominando il Presidente il Segretario e i cinque componenti del consiglio di amministrazione.

Legge di Bilancio | Le opposizioni non ci stanno (VIDEO)

Manovra - E' battaglia al Senato tra maggioranza e opposizione sulla legge di bilancio che oggi pomeriggio verrà finalmente completata con il maxiemendamento che traduce in norme l'accordo tra governo italiano e commissione Ue.

Secondo l'agenda il maxiemendamento arriverà tra le 15 e le 16 di oggi e, dopo 4/5 ore di discussione a Palazzo Madama, comincerà il voto di fiducia. Teoricamente la legge potrebbe passare alla Camera (terza lettura) anche sabato per essere approvata definitivamente prima di Natale. Più probabilmente si andrà ai giorni immediatamente successivi al 25. Punto centrale della discussione è la clausola di salvaguardia chiesta dalla Ue. Se l'Italia sforerà, il governo dovrà alzare l'Iva al 25,6% nel 2020 e al 26,2 l'anno dopo.  Di Maio ha detto che non accadrà - L'opposizione non gli crede.

(Fonte LaPresse)



mercoledì 19 dicembre 2018

Mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore Pieroni


GIANNI MAGGI - Il mio intervento in aula per illustrare la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore Pieroni. Naturalmente la maggioranza ha votato per mantenerlo al suo posto
"Credo che le motivazioni di questa mozione di sfiducia siano evidenti.
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso delle Associazioni ambientaliste che hanno avuto gioco facile visto che l'Assessore non ha predisposto in questi anni un piano faunistico venatorio regionale nonostante se ne fosse manifestata l'urgenza e nonostante le nostre continue richieste di predisporlo. 

La proposta di legge 249 di Pieroni ha cercato di aggirare l'ordinanza del Consiglio di Stato ma un nuovo ricorso degli ambientalisti al Tar ne ha vanificato gli effetti con una sospensiva fino al 23 gennaio 2019.
Ma andiamo per ordine: dopo la conversione in legge della proposta 249 l'Assessore inviava, su carta intestata della Regione, una lettera a ciascun “Caro amico cacciatore” per indicare nomi e cognomi di quelli che si erano espressi con voto contrario alla sua proposta di legge.

Un comportamento vergognoso sul piano umano e indegno di un rappresentante delle istituzioni che diventa ancor più grave grazie al silenzio del Presidente Ceriscioli al quale mi ero rivolto pubblicamente in quest'aula per denunciare l'intollerabile intimidazione nei confronti dei Consiglieri regionali che hanno adempiuto il loro mandato esprimendo con coscienza e onore il proprio voto contrario a una proposta di legge che andava contro un'ordinanza del Consiglio di Stato.

Lei Presidente Ceriscioli, non solo non ha voluto prendere le distanze da una esternazione inaccettabile, tesa a screditare e colpevolizzare noi rappresentanti eletti dal popolo agli occhi di una categoria verso la quale l'Assessore Pieroni ha manifestato un palese atteggiamento di favoritismo, ma ignorando scientemente la mia denuncia ha legittimato la reiterazione di una specie di volgare delazione contenuta in una nuova lettera inviata da Pieroni ai cacciatori ancora una volta per “denunciare” quelle forze politiche che avevano espresso voto contrario a un'altra proposta di legge che stavolta andava contro la sospensiva del Tar. 


Ma ormai gli estimatori delle doppiette hanno capito che colui che si vanta di rappresentarli è un pasticcione incapace di una “consapevole e generale pianificazione faunistico-venatoria a livello regionale”, come dice appunto il Consiglio di Stato nella sua ordinanza, e allora l'Assessore, per recuperare credibilità, si affretta a preparare un emendamento alla legge di stabilità regionale dove chiede che per "INCENTIVARE COLORO CHE SONO INTENZIONATI AD AVVICINARSI AL MONDO VENATORIO" nei prossimi tre anni il tesserino di caccia VERRA' DATO GRATUITAMENTE SENZA PAGARE LA TASSA DI CONCESSIONE.


L'emendamento, che va a ridurre le entrate regionali per favorire l'aumento delle doppiette, è passato incredibilmente in prima commissione con un solo voto contrario: il mio.

Allora colleghi consiglieri io faccio appello alla vostra dignità, al rispetto che avete per le istituzioni che i marchigiani vi hanno chiamato a rappresentare, al vostro impegno a ricostruire la credibilità della politica e vi chiedo di sfiduciare un Assessore che, chiamato non per meriti e competenze ma soprattutto per un debito elettorale da pagare, non solo ha palesemente dimostrato approssimazione e incapacità a gestire il mandato affidatogli, ma, per cercare di rimediare i danni che la sua incompetenza ha provocato, cerca di impegnare il denaro pubblico, i soldi dei marchigiani, per distribuire gratis nuovi tesserini di caccia. 


Colleghi consiglieri, siete favorevoli a modifiche legislative che contrastino i provvedimenti della Giustizia Amministrativa e che gettano ombre sull'attendibilità e imparzialità degli atti di questa Istituzione?
Colleghi consiglieri, siete favorevoli che con gli incentivi all'occupazione, al risparmio energetico, alle auto ibride, alla tutela dell'ambiente in generale, la Regione incentivi i giovani a portare la doppietta quando vanno nei campi e nei boschi delle nostre Marche per godere e rispettare la natura? 


Sono certo domande retoriche di cui so già la risposta di ciascuno di voi, per questo vi chiedo di essere coerenti con il vostro pensiero e la vostra dignità di uomini e di legislatori votando la sfiducia nei confronti di chi getta discredito sull'Istituzione che siamo stati chiamati a rappresentare e mette in grave imbarazzo ciascuno di noi per la mancanza di equilibrio e l'assenza d'imparzialità delle sue scomposte azioni personali che, con questa mozione di sfiducia, vi chiedo di mettere fine.

Ok di Bruxelles sulla manovra di bilancio


Manovra - C'è l'accordo tecnico tra il governo italiano e la Commissione Ue sulla manovra. E' stato raggiunto ieri sera dopo una lunga e difficile trattativa. 
Questa mattina sarà messo nero su bianco, riceverà il via libera ufficiale della Commissione Ue per poi essere trasformato in un maxiemendamento alla legge di bilancio e approdare al Senato.
Dopo i tagli dei giorni scorsi (4 miliardi ottenuti facendo partire quota 100 a febbraio e il reddito di cittadinanza a marzo), mancava ancora uno 0,9% (circa 1,7 miliardi) per arrivare al 2,04% reale nel rapporto deficit/pil. Sembra che verrà raggiunto mettendo in vendita una parte del patrimonio immobiliare pubblico. Tutti sono prudenti perché l'ultimo miglio è ancora denso di insidie, ma sembra che l'intesa sia davvero a portata di mano. Ora sarà battaglia al Senato dove l'opposizione vorrà misurare quanto la maggioranza ha calato le braghe e cosa è rimasto delle sue promesse elettorali.

(Fonte LaPresse)

martedì 18 dicembre 2018

Commissione Bilancio del Senato e Anticorruzione alla Camera

Manovra - Si riunisce questa mattina (ore 9) la Commissione Bilancio del Senato. Non si sa se avrà qualcosa da discutere o dovrà ancora attendere l'accordo di Bruxelles tra governo italiano e Commissione Ue e il conseguente "maxiemendamento" che cambierà completamente il testo approvato alla Camera. Situazione surreale: l'accordo è a portata di mano, ma è anche a portata di mano la procedura d'infrazione che potrebbe essere messa all''odg della Commissione Ue mercoledì 19. Il governo italiano ha rifatto i conti e ha mandato una proposta (due miliardi di tagli a testa per reddito di cittadinanza e pensione a quota 100) più qualche altro miliardo (3/3,5) recuperato nelle pieghe del bilancio. Basterà? Allo stato si continua a trattare ma non c'è ancora intesa. Oggi dovrebbe essere la giornata decisiva.

Fiducia sul ddl Anticorruzione - Torna oggi alla Camera il disegno di legge Anticorruzione (il titolo completo è: "Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici"). La Camera l'aveva già approvato ma dentro c'era una norma che derubricava certi casi di peculato a abuso d'ufficio. La norma aveva provocato un durissimo scontro tra Lega e M5S. Questa volta ha ceduto Salvini e il ddl è stato modificato al Senato. Ora torna a Montecitorio e, insieme, arriverà la settima fiducia del governo Conte che ha già superato Renzi e Letta per numero di fiducie poste e si avvicina a Gentiloni.

(Fonte LaPresse)

lunedì 17 dicembre 2018

Matteo Renzi | "Firenze secondo me" è un flop

La prima puntata andata in onda su Canale Nove ha raccolto solo 367mila spettatori e da Milano Matteo Salvini ironizza...

Matteo Renzi incassa una netta bocciatura con il suo documentario "Firenze secondo me", che al debutto, sabato sera su Canale Nove si è fermato all'1,8 per cento di share. Secondo i dati Auditel l'ex segretario del Pd, nei panni di guida turistica della sua città, ha raccolto appena 367mila spettatori. Matteo Salvini non perde l'occasione per ironizzare: "Ha vinto anche la replica della Signora in giallo...".

Il documentario dell'ex premier, un viaggio attraverso luoghi simbolo con il racconto degli avvenimenti storici che hanno segnato l'ascesa della città, spaziando da Palazzo Vecchio al cuore degli Uffizi , dal corridoio del Vasari alla Basilica di Santa Croce, da Palazzo Pitti al Giardino di Boboli, insomma non ha convinto e si aggiudica il titolo di trasmissione meno vista delle principali in programma in palinsesto.

Aprendo il suo intervento alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, Matteo Salvini non risparmia l'ironia e riferendosi al documentario dell'ex premier Matteo Renzi ha detto: "Basta con gli applausi, che poi mi monto la testa, poi finisco a fare documentari su Milano che fanno l'1,8% di share. Ha vinto anche la replica della Signora in giallo".
Seguiranno altri tre episodi per attraversare tutte le fasi della grandezza di Firenze. Renzi non batte ciglio e sui social ringrazia quei pochi che l'hanno seguito: "Buongiorno a tutti, grazie per i vostri messaggi! Sono in Cina per qualche ora, rientro domani per la legge di bilancio: non sono riuscito a rispondervi in tempo reale. Su #FirenzeSecondoMe grazie a tutti per i commenti, grazie davvero".

E ancora: "Firenze emoziona sempre e sono felice se sono riuscito ad accompagnarvi davanti al mistero di questa città. Sabato prossimo: i piccoli bambini degli Innocenti, la congiura dei Pazzi, la grande forza di Brunelleschi che rischia contro tutto e contro tutti, le porte del Paradiso". Infine chiude le porte ad un bis con un format simile in altre città italiane: "La proposta più bella e quella di chi suggerisce di fare anche una MilanoSecondoMe, una RomaSecondoMe, una NapoliSecondoMe. Sarebbe bellissimo, ovviamente condotti da personaggi che hanno una relazione speciale con queste città".

(Fonte TGCom24)

CONTE | Trovate le coperture, accordo sull'Ecotassa

Raggiunta l'intesa nell'incontro notturno a Palazzo Chigi. Trovate coperture per altri 3/3,5 miliardi che dovrebbero soddisfare l'Unione europea. Solo auto di lusso e Suv pagheranno l'Ecotassa, bonus fino a 6.000 euro per chi acquista auto elettriche o ibride
Il vertice di governo allargato (Conte, Di Maio, Salvini, Tria, Garavaglia e Castelli) trova a tarda sera le coperture che dovrebbero servire a soddisfare le richieste dell'Unione Europea e evitare la partenza della procedura d'infrazione. Dentro alla nuova manovra ci sarebbero anche l'Ecotassa (solo per le auto di lusso) e il taglio alle pensioni d'oro oltre ai soldi per chiudere le buche di Roma. Intorno alla mezzanotte, Conte, Salvini e Di Maio sono usciti sorridenti da Palazzo Chigi e fonti della Presidenza del Consiglio hanno fatto sapere che l'intesa era stata raggiunta. Pare non senza tensioni e difficoltà tanto che, a un certo punto, erano circolate voci su minacce di dimissioni da parte del premier.
Il governo, dunque, avrebbe trovato la famosa "quadra" che permetterebbe ai tecnici di Tria di scrivere un maxiemendamento (che dovrebbe arrivare domani (martedì) in aula al Senato e prendere, contemporaneamente, la strada di Bruxelles per ricevere il "via libera" di Juncker e della Commissione europea. Nella nuova manovra ci sarebbero ulteriori coperture per un totale di 3/3,5 miliardi sufficienti a portare il rapporto deficit/pil a un reale 2,04%. Nei giorni scorsi, infatti, Juncker, preso atto della volontà del governo italiano di scendere verso quella percentuale, aveva anche però sottolineato con decisione che il 2,04%, così, non sarebbe stato reale e che, per considerarlo effettivo ci volevano tagli ulteriori per circa tre miliardi. In sostanza, tra il governo italiano e la Ue sarebbe stato raggiunta un'intesa per cui l'Unione Europea avrebbe accettato un "nominale" 2,04% (sotto il quale Salvini e Di Maio non volevano assolutamente scendere) che, però, era costruito con un taglio complessivo dello 0,6%. Secondo la Ue, data la previsione troppo alta della crescita (+1,5% nel 2019), il dato di partenza reale era il 2,6% e non il 2,4%.Di qui la richiesta di un nuovo taglio per, appunto 3/3,5 miliardi. Su questo hanno lavorato i tecnici del Mef e sembra appunto che nelle pieghe del bilancio, questi soldi siano stati trovati. Come? Lo sapremo meglio oggi. Si sa che, ad esempio, un altro miliardo circa sia uscito dalla slittamento a marzo della partenza del reddito di cittadinanza. Non è chiaro quali siano state le sforbiciate a quota 100 la cui platea, potrebbe essere stata ulteriormente ristretta.
Ma sul tavolo del vertice c'erano anche altri temi di forte frizione tra Lega e M5S. che sono stati affrontati (non senza tensioni) e, pare, risolti. Eccoli
Ecotassa -  Soltanto chi acquista un'auto di lusso o un Suv di grossa cilindrata  pagherà l'ecotassa. Per le auto a basso impatto ambientale (elettriche e ibride) ci sarà un bonus fino a 6.000 euro. Niente ecotassa, dunque, sulle utilitarie e le auto più piccole indipendentemente dal livello di inquinamento.
Bonus cultura - Passa una linea più restrittiva che sembra partire dal concetto che musica e film non sono cultura ma "divertimento". Il bonus cultura, a contributo invariato, sarà finanziato solo per acquistare eBook e libri, non per i concerti e i cinema. 
Pensionio d'oro - Il taglio alle pensioni d'oro resta nella finanziaria: dovrebbe riguardare le circa 40 mila pensioni sopra i 90mila euro lordi con contributi crescenti per le cifre superiori. Finanzierà l'opzione donne di quota 100.  Al vertice di governo a palazzo Chigi sulla manovra accordo anche sulla riduzione delle tariffe Inail per le imprese.
Buche di Roma - Trovati anche i soldi (chiesti a gran voce da M5S) per le buche di Roma e metro. 

(Fonte LaPresse)

domenica 16 dicembre 2018

NOICÀTTARO | il Teatro più piccolo al Mondo (VIDEO)

RAI 1 ha raccontato una storia bellissima. 
La storia di un Teatro all'italiana, il più piccolo al Mondo, che presto sarà aperto al pubblico e restituito ai nojani
Siamo entusiasti ed emozionati anche perché questo piccolo gioiello sta incuriosendo proprio TUTTI Stiamo lavorando per connettere questa nostra realtà culturale con il resto del mondo
Ma non voglio rivelare tutto in questo post.
A breve saranno comunicate altre importanti iniziative che permetteranno alla nostra Noicàttaro di divenire un importante polo attrattivo pugliese.
Siamo entusiasti ed emozionati anche perché questo piccolo gioiello sta incuriosendo proprio TUTTI! Stiamo lavorando per connettere questa nostra realtà culturale con il resto del mondo!
Ma non voglio rivelare tutto in questo post.
A breve saranno comunicate altre importanti iniziative che permetteranno alla nostra Noicàttaro di divenire un importante polo attrattivo pugliese.
Siamo sempre più orgogliosi di rappresentare la nostra comunità. Vogliamo tramutare i sogni dei tanti, in obiettivi conseguiti, affinché il popolo nojano smetta di desiderare quello che gli spetta per meriti acquisiti e storiche tradizioni.
Noicàttaro cresce!

(Raimondo Innamorato 
Sindaco M5S Noicàttaro)







sabato 15 dicembre 2018

Manovra Conte | Ultimi dettagli della trattativa (VIDEO)

Il premier ribadisce: "Sotto il 2,04% non si scende". E blinda sia l'anticipo pensionistico che il reddito di cittadinanza: "Nessun arretramento, verranno realizzate 
come sono state concepite, programmate e annunciate"
L'Italia "non è con il cappello in mano", il 2,4% non è mai stato "un totem o una sfida all'Europa" ma "la somma che ci poteva garantire di non tradire la fiducia dei cittadini". Al termine della due giorni di Bruxelles, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte rimane "positivo" sull'esito della trattativa per evitare la procedura di infrazione, che "va a oltranza, anche nelle ore notturne", ma soprattutto ci tiene a difendere la credibilità del Paese e del suo governo.
Il cambio di rotta da quel 2,4 al 2,04% è stato inevitabilmente accolto con qualche sorrisetto dell'opposizione e brontolio dei sostenitori. Ma per il premier "non abbiamo nulla di cui scusarci anzi abbiamo dimostrato una visione strategica, abbiamo intercettato una sensibilità sociale diffusa in Europa e stiamo rispondendo alle urgenze avvertite dai cittadini, anche in altri Paesi". Nel momento in cui si sono liberate altre risorse con le nuove relazioni tecniche su quota 100 e reddito di cittadinanza, ribadisce il premier, si è potuto rivedere il deficit ed elaborare la seconda proposta, su cui "non ho dovuto convincere
né Di Maio né Salvini". Insomma "quest'ultimo passaggio non è frutto di un ripensamento ma di un percorso ben costruito".

Ma più di quel 2,04%, avverte, non si scende. "Non abbiamo un margine di negoziazione come si fa al mercato. L'Italia", ribadisce Conte, "è qui a testa alta, con un atteggiamento coerente, ne va della credibilità del Paese. Se dovessimo scendere da quei saldi e si trattasse di scegliere a sorte la platea delle non lo faremmo mai". E dunque "il negoziato adesso è affidato alle strutture tecniche, per quanto riguarda noi il discorso è ben chiaro il saldo è quello, è lì che si può costruire qualche tecnicalità non abbiamo altri margini". Non a caso con Conte lascia Bruxelles anche il ministro dell'EconomiaGiovanni Tria, non prima di aver incontrato nuovamente il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici e il vicepresidente Valdis Dombrovskis, in un clima che è stato definito ancora una volta "positivo".
Al lavoro, dunque, rimane lo staff del Mef e quello della commissione, impegnati sui dettagli del negoziato. L'Italia conta di abbassare il deficit strutturale già il prossimo anno - così come chiedeva l'Ue - grazie alla flessibilità sui due piani presentati dal governo, uno sul dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza dei territori, e uno sulla giustizia civile. Resta il nodo dei capitoli di spesa della manovra, in particolare di quello relativo a quota 100 su cui è stata sollevata più di una perplessità. Ma il premier ancora venerdì ha blindato sia l'anticipo pensionistico che il reddito di cittadinanza, "nessun arretramento, verranno realizzate come sono state concepite, programmate e annunciate". Sa bene infatti che Matteo Salvini e il suo Carroccio non ammettono che la propria misura bandiera venga sacrificata nella trattativa con Bruxelles. E non è un caso che il Capitano da quando è iniziata la trasferta comunitaria di premier e ministro abbia scelto una posizione stranamente defilata.
Si fa sentire il sottosegretario Giancarlo Giorgetti: "Purtroppo il programma elettorale dei 5 stelle al Sud ha registrato larghi consensi probabilmente anche perché era previsto il reddito di cittadinanza - è l'attacco - credo che abbia orientato pochissimi elettori della mie zone. Magari è l'Italia che non ci piace ma con cui dobbiamo confrontarci e governare". Parole che mostrano l'ennesimo momento di insofferenza della maggioranza. E a cui Di Maio risponde a stretto giro: "A noi l'Italia piace tutta". Insorge anche il capogruppo pentastellato al Senato Stefano Patuanelli: "Rispetti chi ha votato M5s".
Su reddito e pensioni il governo è al lavoro, le norme dovrebbero arrivare tra Natale e Capodanno. Prima c'è la manovra: il lavoro della commissione al Senato, in attesa delle trattative con l'Ue, viaggia a rilento. Tanto che lo stesso premier è costretto ad ammettere che il maxiemendamento con le modifiche del governo arriverà presumibilmente solo in Aula, dove il testo è atteso martedì prossimo: "Stiamo mettendo a punto gli interventi, ci sarebbe piaciuto farli già in commissione, temo arriveremo tardi. Questo ci dispiace - assicura - perché ci sarebbe piaciuta la più ampia dialettica, il più ampio contradditorio. Se saremo costretti ad arrivare in aula non sarà per scelta nostra".

(Fonte LaPresse di ANTONELLA SCUTIERO)

Giorgio Fede (M5S Senato) Missioni internazionali in corso

Ieri sono stato relatore di una deliberazione del Consiglio dei Ministri nella riunione congiunta Difesa ed Esteri.
Ho proposto alle commissioni due delibere in materia di missioni internazionali. 
Il Governo intende infatti mantenere tutti gli impegni presi nei mesi precedenti, anche se ha avviato una giusta riflessione che potrà condurre ad un'attenta rivalutazione della presenza italiana nelle missioni internazionali.
L'ultimo scorcio del 2018 infatti fa affidamento a una conseguenza dell'impianto previsto dal governo precedente, ma introduce già degli elementi di novità che rispondono a una determinata stategia che nel 2019 verrà sviluppata concretamente.

Con le mie parole ho voluto giustamente sottolinare che la partecipazione alle missioni internazionali, e gli interventi di sostegno dei processi di pace e stabilizzazione, rivestono una particolare importanza nel contesto della nostra politica estera.

(Giorgio Fede M5S Senato)

Giulia Grillo | È ora di rimettere al centro l'interesse dei cittadini

Abbiamo finalmente abolito la norma del doppio incarico Governatore-Commissario per i presidenti di Regione
Una stortura che era stata un cavallo di battaglia del Governo Renzi per permettere ai suoi amici di mettere le mani sulla salute dei cittadini.
Oggi restituiamo la sanità ai legittimi proprietari che siete voi. Per risanare i bilanci sanitari di una regione o rimettere in piedi servizi carenti (se non assenti!) servono tecnici capaci, indipendenti e senza interessi “particolari”. In questo lavoro, i Commissari sono affiancati dallo Stato prima ancora che dall'autorità politica che rappresento. Questo perché, a prescindere da chi governa, c’è sempre l’articolo 32 della Costituzione che deve essere pienamente attuato.
È ora di rimettere al centro l'interesse dei cittadini garantendo loro il diritto alla salute. Cari commissari-presidenti, la sanità non è dei governatori, né dei ministri, né dei commissari. La sanità è patrimonio di tutti.
Via le logiche della vecchia politica. Se ne facciano una ragione certi politici: la Sanità non sarà più il loro giocattolo. Fatelo sapere a tutti, abbiamo ottenuto una vittoria storica.

(Giulia Grillo Ministro della Salute)


giovedì 13 dicembre 2018

Due fiducie in un giorno | Decreto Fiscale e Anticorruzione

Fiducia - Due fiducie in un giorno. Alla Camera, verso le 11 e 30 si vota per il decreto fiscale (decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria). Intorno alle 9,30, al Senato, cominceranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta sul ddl anticorruzione già approvato dalla Camera.
Quasi tutti gli ultimi provvedimenti importanti del governo (che, ricordiamo ha un'ampia maggioranza), sono passati con la fiducia: dal decreto sicurezza a quello su Genova allo stesso Bilancio (in prima lettura) alla Camera. Il problema, infatti, sono i tempi: la maggioranza sta cercando di sgomberare il terreno dai provvedimenti più importanti sul tavolo per lasciare il campo libero alla manovra finanziaria che va approvata entro la fine dell'anno, pena l'esercizio provvisorio.

(Fonte LaPresse)


Si tratta a oltranza, tra Roma e Bruxelles (VIDEO)

Manovra - Si tratta a oltranza, tra Roma e Bruxelles sulla proposta di accordo che il premier Giuseppe Conte ha sottoposto ieri al presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, al suo vice Dombrowski e al Commissario agli Affari economici, Moscovici. 

Conte ha finalmente svelato il dato del rapporto deficit/pil messo in manovra che scende al 2,04% dal 2,4. Il ministro Tria ha spiegato, che rifacendo i conti, a stime riviste, si può scendere a quella cifra. E Conte, prima di rientrare in Italia per incontrare (ieri a tarda sera) Salvini e Di Maio ha detto che la bozza italiana è stata giudicata "significativa e importante" dalla Commissione e che nella manovra restano a pieno regime "quota 100" e reddito di cittadinanza. Tria è rimasto a Bruxelles e, tra oggi e domani, Conte tornerà in Belgio per provare a chiudere utilmente la trattativa. Al Senato, alle 14 scatta il termine ultimo per presentare gli emendamenti. Quello grosso, probabilmente, arriverà più in là in aula.

(Fonte LaPresse)