venerdì 8 novembre 2019

GIULIA GRILLO | che strano paese è il nostro


Buongiorno a tutti !
allora, vi sono piaciuta ieri a "Un giorno da Pecora" ?
Certo, che strano paese è il nostro. 



(di Giulia Grillo) 
Se un ex ministro balla qualche secondo in uno studio radiofonico va su tutti i quotidiani on-line, ma se prova a fare il suo lavoro da parlamentare l'unico spazio che trova è qui sui propri profili social.
Comunque sia, l'importante è rimanere in contatto e così, dopo i "balli scatenati", oggi vorrei commentare insieme a voi un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore "La manovra per la sanità - Farmaci, imprese in coro: cambiare i tetti sulla spesa".
Intanto una premessa, come forse non tutti sanno, da quando ho terminato l'esperienza di Ministro della salute sono tornata in Parlamento e attualmente sono componente della XIV Commissione che si occupa delle Politiche dell'Unione Europea. I temi in questione sono diversi ma, come credo sia normale, gli aspetti di carattere sanitario catturano sempre la mia attenzione soprattutto quando si intrecciano con le politiche portate avanti a Lungo Tevere Ripa.
Ho trovato importante (https://bit.ly/2WTq2b6) che dopo l'approvazione della nostra Risoluzione sulla trasparenza dei mercati dei medicinali, presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ben 9 paesi (Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Irlanda, Portogallo, Lituania, Svizzera, Norvegia) abbiano deciso di collaborare per migliorare la negoziazione dei prezzi con le aziende farmaceutiche.
Allo stesso modo, apprendere che per Martin Seychell, vice Direttore Generale del Dipartimento Salute e sicurezza alimentare della Commissione Europea, il modello di business dell'industria farmaceutica rispetto all'accesso dei medicinali debba cambiare, è un altro segnale importante che dimostra la giusta direzione intrapresa nella mia esperienza al Ministero.
Tutto questo che vi ho appena accennato, però, non lo ritrovo nelle dichiarazioni presenti nell'articolo de IlSole24Ore. Spero che il nostro vice ministro non dimentichi la nostra Risoluzione sulla trasparenza e dunque faccia in modo che anche l'Italia aderisca alla collaborazione di cui vi accennavo prima. Allo stesso modo mi auguro che, rispetto ai temi affrontati nell'articolo di Marzio Bartolomi e Barbara Gobbi, al Ministero della salute si segua quanto previsto nella governance della farmaceutica e dei dispositivi medici, documenti che abbiamo approvato pochi mesi fa dopo un intenso lavoro da parte di esperti dei due settori.
In particolare, rispetto alla farmaceutica, la rimodulazione dei tetti non può rimanere un'azione isolata, ma deve essere accompagnata dai tanti interventi già ben descritti nel documento della Governance. Pochi giorni prima di andar via, condiviso con il Ministro dell'economia e delle finanze, ho firmato il decreto con i quali sono dettati i nuovi criteri e le modalità a cui l'AIFA si deve attenere nel determinare, mediante negoziazione, i prezzi dei farmaci rimborsati dal Servizio sanitario nazionale. Un provvedimento che può dare un apporto determinante nelle scelte di AIFA. D'altronde, che sia necessario un cambio di passo, lo dimostra l'evidenza scientifica come nel caso di un recente articolo pubblicato sul British Medical Journal che segnala l'assenza di benefici aggiuntivi nella maggior parte dei nuovi farmaci introdotti in commercio (https://bit.ly/36KpPeU). Insomma, i pazienti devono avere a disposizione tutte le cure realmente innovative ed efficaci, ma occhio ai prezzi, perché diversamente non ci sarà tetto di spesa in grado di contenere tutte le proposte delle aziende.
Non vi tedio oltre, ma prima di salutarvi fatemi aggiungere un altro elemento sempre in tema di farmaci. Sono contenta della norma che abbiamo inserito nel Decreto Calabria riguardo la carenza dei medicinali e in particolare la possibilità di effettuare il blocco temporaneo delle esportazioni per prevenire o limitare stati di carenza o indisponibilità. 
L'AIFA lo sta mettendo in pratica, anche grazie alla collaborazione con tutta la filiera della distribuzione. 
E non sono poche le persone che incontro e che mi ringraziano. 
Sono io che ringrazio voi per l'affetto e la fiducia che continuate ad avere nei miei confronti.