lunedì 2 dicembre 2024

Osimo | La farsa politica prosegue incessante senza tregua

La farsa politica prosegue incessante senza tregua e con imprevedibili colpi di scena: la “pièce” che va in scena nella sala gialla è di un genere mirabolante mai visto: un misto di tragedia, romanzo feuilleteon, commedia all’italiana, ma con persistenti tratti di teatro dell’assurdo.

Eravamo rimasti al 14 novembre: il Sindaco “martire” (in odore di beatificazione, secondo i soliti bene informati), vistosi bocciare dal Tar la diabolica astuzia della fantasiosa seconda convocazione del consiglio comunale con diconsi soli 4 componenti in virtù del notissimo Regio Decreto, esausto dei riottosi fantastici 4 delle Liste Civiche Originali da Sempre doc, getta apparentemente la spugna e protocolla le dimissioni.

Dura lex sed lex: simul stabunt, simul cadent, recita un antico e sapiente brocardo latino. Se cade il Sindaco, cade pure la Giunta, il Consiglio e tutto il cucuzzaro.

Una pletora di occupanti scranni e percipienti indennità (soprattutto quelli che alle elezioni erano arrivati ultimi ma grazie a “Francesco” contavano più di quelli arrivati primi), celebrano riunioni e liturgie invocanti al ripensamento di Francesco, nel frattempo esule in Sicilia: “ma fratello Francesco”, gridano oranti, “non vorrai mica essere un novello Celestino V, narrato da Dante come "colui che fece per viltade il gran rifiuto”?

Il martire Francesco, novello San Sebastiano trafitto dai dardi del perfido Messer Dino, chiama in segreto il fraterno alleato Messer Sandro e gli sussurra all’orecchio impartendo disposizioni in gran segreto: “il martirio deve durare almeno tutti i 20 giorni che la legge mi mette a disposizione, sennò che martirio è, e che c…o!!!! Voi intanto allestite sui social pubbliche invocazioni al mio gran ritorno!!! Vedrete che faccia che farà Messer Dino!”.

Detto fatto. Si susseguono nel web appelli strazianti al gran ripensamento: “Io sto con Francesco!”, si grida a gran voce sui social.

E arriviamo così al consiglio comunale di lunedì 25 novembre: lo statuto comunale recita che entro 10 giorni dalle dimissioni, deve essere convocato il consiglio comunale. Per fare cosa? La logica suggerirebbe che forse si dovrebbe parlare delle dimissioni del Sindaco, ma le menti sottile e raffinate dell’Amministrazione non la pensano così. Mentre proseguono le invocazioni al ripensamento del Sindaco Martire dimissionario, in consiglio comunale si fa finta di nulla.

“Il Consiglio è sovrano, e può fare ciò che voglio io”, spiega il Presidente”. “Se proprio ci tenete tanto a parlare delle dimissioni del Sindaco, lo potete fare nella discussione sulle linee programmatiche”. Obietta qualcuno: “ma scusi Presidente, il Sindaco si è dimesso proprio per la mancata approvazione delle linee programmatiche, e ci mettiamo a discuterle ora che il Sindaco si è dimesso ?”.

Pronta la risposta del Presidente: “Caro Pellegrino, Vuolsì così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare!”. Il povero Pellegrino, sopraffatto da cotanta cultura e sapienza, “cadde come corpo morto cade”.

Ma a ridestarlo fu solamente lo splendido recitato di Messer Dino che mentre flagellavasi pubblicamente il corpo suo, litaniava: “Oh che tu fai Francesco? Non vorrai mica dimetterti?” E da lì la sacra promessa di fedeltà: “Servi (tuoi) inutiles sumus” (Vangelo secondo Luca 17,7-10). Ma non è tutto, segue enunciazione solenne di sottomissione: “Perinde ac cadaver” (“nello stesso modo di un cadavere”, come recitava la formula dell’ordine dei gesuiti per esprimere la sottomissione assoluta alla regola e alla volontà dei Superiori).

A seguire molti farisei/consiglieri, che agognavano in segreto (ma poi neanche tanto) l’esecuzione sulla pubblica piazza di Messer Dino (e che invocavano il sacro diritto di “surroga” consiliare, anche senza numero legale, essendo stati eletti dal popolo, ma al contempo, con bizzarra coerenza, chiedevano le dimissioni dei quattro reprobi delle Liste Civiche doc, anche loro parimenti eletti del popolo), rendevano gli onori per l’atto di sottomissione, e a denti stretti digrignavano frasi di ringraziamento verso Messer Dino….

E Francesco che fa? Mentre Messer Dino recitava la genuflessione e il bacio della pantofola, Francesco, “di paura il cor compunto”, sbiancava terrorizzato, ritrovatosi di nuovo il maledetto cerino tra le mani…

p.s.: Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è ovviamente puramente casuale

(Mauro Pellegrini)

venerdì 29 novembre 2024

Castelfidardo entra a far parte del Parco del Conero

Con grande soddisfazione, il Consiglio Comunale ha approvato la proposta per l’ingresso della Selva di Castelfidardo e del nostro Comune nell’Ente Parco del Conero.
Questo è un momento che crediamo possa segnare un’occasione storica, capace di valorizzare le ricchezze ambientali, storiche e culturali di cui siamo custodi, portando benefici non solo a Castelfidardo, ma a tutti i territori coinvolti.

Perché è un’opportunità straordinaria ?

Valorizzazione ambientale: l’area Selva, già riconosciuta per la sua biodiversità, avrà maggiore supporto per la manutenzione e la tutela, favorendo una gestione più efficace.

Crescita storico-culturale: la battaglia di Castelfidardo e altri eventi storici che ci rendono orgogliosi potranno essere ulteriormente valorizzati.

Sviluppo turistico: da una maggiore visibilità del parco derivano vantaggi economici per le attività locali e un aumento del valore degli immobili.

Agricoltura sostenibile: l’adesione al parco favorisce la produzione agricola locale di qualità, senza l’uso di diserbanti come il glifosato. 

Tutela degli agricoltori: incentivi per la costruzione di recinzioni elettrificate e indennizzi per i danni provocati dalla fauna selvatica offriranno un sostegno maggiore ai nostri agricoltori.

Collegamenti sostenibili: migliorare e potenziare la rete di piste ciclabili, integrandola con i percorsi del Parco e promuovendo una mobilità rispettosa dell’ambiente. 

Il nostro obiettivo finale è quello di contribuire al passaggio del Parco del Conero da regionale a nazionale, un passo che aumenterebbe enormemente il valore del territorio a beneficio di tutti.

Siamo consapevoli delle criticità emerse, vista anche l’enorme portata del progetto, ma le stiamo affrontando attraverso un dialogo costante con tutti i portatori di interesse. Passo dopo passo, stiamo lavorando per migliorarle e risolverle, cercando la soluzione più equilibrata possibile.

Grande dispiacere suscita il voto contrario della destra di Castelfidardo, che si era definita 'ambientalista sana' ma che non ha sostenuto la proposta e non ha contribuito attivamente negli ultimi 4 incontri sul tema. Ci auguriamo invece che il consiglio regionale accolga la nostra richiesta.

Nonostante ciò, la maggioranza ha dimostrato unità e visione: tutti gli altri gruppi hanno votato a favore, riconoscendo e condividendo l’importanza di questa sfida.

MoVimento 5 stelle Castelfidardo

lunedì 25 novembre 2024

La percentuale di donne vittime di violenza aumenta in maniera spaventosa ed esponenziale

 Sono stanca di stereotipi, di arretratezza mentale, di sentir dire: “ se bevi stai attenta, se metti una gonna stai attenta”.

Siamo nel 2024 e queste frasi dovrebbero risuonare obsolete e stantie.

Oggi purtroppo, però, siamo molto lontani dall’affermazione dei nostri sacrosanti diritti.

Se necessita ancora ricorrere ad una giornata per ricordare che non siamo l’oggetto di nessuno, siamo messi molto male.

Come se non bastasse, in aggiunta a tutto ciò, la percentuale di donne vittime di violenza aumenta in maniera spaventosa ed esponenziale.
Lo dico da rappresentante delle istituzioni e da donna, tra il tanto lavora da fare, bisogna educare il nostro mondo e le nuove generazioni al rispetto , perché , anche una canzone ( forse per qualcuno può sembrare una piccolezza) che recita frasi disgustose e sessiste alimenta l’odio e la convinzione che un uomo può farci quel che vuole.

(Elisa Scutellà M5S Camera)