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sabato 26 ottobre 2024

E’ tutta colpa di Beppe Grillo

Nel dubbio, meglio chiarirlo subito.

Anche se purtroppo la confusione resta.
La giornata mediatica è iniziata con un articolo che, partendo dalle dichiarazioni che De Masi ha rilasciato tempo fa in un’intervista, ricostruisce una serie di dinamiche per interposta persona e arriva alla conclusione che Beppe Grillo è stato l’unico a sostenere il governo Draghi.

Se non ci avete capito niente e vi sembra chiara solo la conclusione, non siete soli.
Personalmente mi confonde anche il fatto che alcune dichiarazioni dell’articolo sono riportate senza che si capisca chi le ha rilasciate.

Aggiungiamo poi che alcuni passaggi, che ho vissuto personalmente, non mi tornano.
Ma a questo sono ormai abituata.


In ogni caso, l’articolo è rimbalzato ovunque nel mondo a 5 stelle.

E quindi, nel dubbio, ripetiamo insieme:
“Beppe Grillo ci ha consegnato al governo Draghi”, praticamente un mantra da condividere su quante più bacheche e commenti possibili.
Poi però ricordo che TUTTA l’allora dirigenza del M5S ha sostenuto la necessità di entrare nel governo Draghi, senza eccezioni.
E che solo in seguito alla pressione di alcuni esponenti del M5S, che assolutamente non volevano entrare in quel governo, fu indetta una votazione. E quindi ogni iscritto ha avuto la possibilità di scegliere. Maledetta democrazia diretta!
Tanto per aggiungere confusione a frustrazione, nel pomeriggio arriva la notizia della rescissione del contratto di consulenza di Beppe Grillo. In realtà, si scopre poi che il contratto è ancora in essere, ma il Presidente Conte ha annunciato la decisione di non rinnovarlo e a quanto pare lo ha fatto attraverso il nuovo libro di Bruno Vespa.
Al netto del contratto, come è possibile che una notizia del genere sia scritta in anteprima in un libro di Bruno Vespa? E come è possibile che sia scritta in un libro che uscirà tra pochi giorni?
Immagino sia necessario del tempo per scrivere un libro, il che significa che la decisione è stata presa tempo fa e comunicata (solo?) a Bruno Vespa (perché?) o, in alternativa, se è stata presa oggi, come ha fatto a finire in un libro che uscirà tra pochi giorni?
Che poi davvero mi chiedo: ma perché è inserita in un libro di Bruno Vespa che, per altro, a giudicare dal titolo, si concentra sul rapporto tra Hitler e Mussolini?
La confusione aumenta, ma nel dubbio diamo la colpa a Beppe Grillo, perché quel “Draghi grillino” è stata una pessima scelta di comunicazione. Talmente pessima che ancora oggi è l’unica cosa che tutti ricordano di quel momento storico.

(Francesca Flati)

martedì 27 agosto 2024

Cari attivisti, portavoce e sostenitori del Movimento 5 Stelle

Come il nostro Garante, Beppe Grillo, anche io credo che ci troviamo a un crocevia fondamentale della nostra storia, perché da quello che succederà nelle prossime settimane dipenderà il futuro del nostro amato MoVimento.

Al pari di Beppe, sono convinta che lungo il percorso che ci porterà alla costituente di ottobre dobbiamo riflettere sulla nostra storia e anche sulle nostre radici, senza però mutare il nostro DNA, che è racchiuso in quei 3 pilastri imprescindibili che sono: la regola del secondo mandato, il nostro simbolo e il nostro nome.



Quel nome e quel simbolo che non sono mai cambiati se non per l’aggiunta di una parola nel logo nelle varie campagne elettorali, prima 2050 e poi #pace, rappresentano la nostra identità, i nostri valori, le bandiere sotto cui si sono riconosciuti e continuano a riconoscersi milioni di cittadini italiani che hanno creduto in un modo diverso di fare politica.
La nostra storia, poi, vale più di un volto noto al secondo mandato!
Anzi, il solo pensare di mettere in discussione la nostra identità mutando il nostro DNA ci farà perdere altro consenso, nascondendo sotto al tappeto le reali cause del deludente risultato alle scorse europee.
Sul tema del secondo mandato mi sono già espressa più volte, e posso solo dire che è davvero triste vedere che il superamento di questo vincolo sia diventato l’unico obiettivo per i molti (o i pochi) che ne trarranno beneficio; i quali però dimenticano, o fingono di non ricordare, che si sono candidati accettando proprio quella regola che oggi vorrebbero cancellare o modificare.
Una costituente, per quanto importante, non può e non deve trasformare un MoVimento come il nostro in un partito tradizionale. Non è accettabile che si apra una costituente per rilanciare il MoVimento 5 Stelle, e alla fine si esca come la brutta copia di un qualunque altro partito.
Permettetemi di dire, cari attivisti, cari amici e colleghi portavoce, che dalle risposte scomposte, aggressive alla lettera di Beppe - che per me racchiudeva concetti scontati per tutti noi - ho purtroppo percepito che il vero obiettivo di questo processo che stiamo affrontando sia in realtà quello di fare definitivamente quel “salto di specie”, restando in ambito scientifico, che ci trasformerà in qualcos'altro, dando vita a un qualche tipo di “mostro”.
La strategia posta in essere per questa involuzione è quella di abbattere l’ultimo argine di resistenza, che è rappresentato dal nostro Garante, e con lui da quei pochi che non si sono mai piegati al volere del capo di turno.
Si sta mettendo in atto un vero e proprio “grillicidio”; con una violenza che mi ha profondamente turbata, sia nel metodo usato che nel merito delle questioni sollevate. La tecnica è quella "bullesca" che abbiamo sempre stigmatizzato e condannato quando veniva esercitata da altri che volevano emarginare e isolare qualcuno. Si attacca, cioè, all' improvviso. Tutti contro uno, ripetendo all' unisono le stesse cose, affinché una bugia, detta e ridetta all' infinito, diventi poi una verità.
Ma entriamo nel merito delle questioni sollevate, o meglio delle menzogne più e più volte ripetute. Come si fa a dire che Beppe non vuole mettersi in discussione nella costituente se proprio lui ha sdoganato la democrazia diretta e riaffermato quei 3 pilastri imprescindibili che adesso vuole solo tutelare? Abolire il vincolo di mandato significa infatti tradire il principio secondo cui l’eletto è un portavoce dei cittadini, i quali sono i soli e veri detentori del potere! Come si fa ad accusare Beppe di voler decidere tutto da solo dopo che per anni sono stati nominati coordinatori e dirigenti senza alcuna interlocuzione con iscritti e portavoce che vivono nei territori interessati da quelle nomine?
Si ripete come un mantra che dopo questa costituente partirà un percorso collegiale per tutte quante le decisioni, comprese quelle oggi in capo al vertice. Ottimo! Staremo a vedere. Il tempo è come sempre galantuomo. Permettetemi però di dire che ho qualche dubbio al riguardo. Troppe volte si è anche pubblicamente preso questo impegno, ma poi le cose sono andate come tutti sappiamo.
Cari attivisti, amici e colleghi portavoce, come è possibile poi sostenere che quella di Beppe era solo “un’intuizione”, senza tener conto che dietro quell’intuizione c’è tanto lavoro, studio, perseveranza e sacrificio personale, e soprattutto dimenticando che noi, tutti noi, siamo il frutto di quello che si vuole ridurre semplicisticamente a un “colpo di genio”? Se si fosse trattato solo di un’intuizione, come si giustifica che Beppe e Gianroberto, da soli, siano riusciti a portare milioni di persone nelle piazze e nelle urne? Quelle stesse che oggi, invece, sono vuote.
Ancora: come si fa a considerare “dogmi” i nostri pilastri che sono i principi della nostra identità? Se passasse questa affermazione, allora potremmo considerare un semplice “dogma” finanche l’antifascismo, che è invece il cuore della nostra Costituzione?
Mi sia infine consentito dire che anche la narrazione di Grillo pro Draghi non ha alcun fondamento di verità. Secondo voi chi volle la formazione di quel Governo? I parlamentari al secondo mandato che non volevano andare a casa in caso di nuove elezioni? I ministri e sottosegretari in pectore? Oppure Beppe Grillo, che era invece l’unico a non trarre alcun beneficio da quell’Esecutivo? Le dichiarazioni di Beppe a sostegno di quel progetto furono solo il suo ennesimo, generoso tentativo di esporsi ancora una volta in prima persona quando gli altri non avevano il coraggio di farlo. Il suo ulteriore sacrificio fatto per non spaccare il gruppo parlamentare, che poi comunque si spaccò con la scissione di Di Maio quando, qualche mese dopo, mettemmo in discussione il sostegno a quel Governo che stava sistematicamente distruggendo tutte le nostre riforme.
Ecco perché attivisti, amici e colleghi portavoce, ritengo surreali, ingiusti e ingrati gli attacchi al nostro Garante, che invece andrebbe sempre e solo ringraziato per aver permesso a tutti noi, e a milioni di cittadini, di realizzare quello che per gli altri era solo un'utopia, e per la forza con cui ancora custodisce il nostro sogno, indicandoci la strada da seguire.
Amiamolo, questo nostro sogno, difendiamolo, con l'amore, la passione che abbiamo sempre messo in questi anni. E come ho già avuto modo di dire, a chi prova a convincerci che il sogno è morto e che è tempo di svegliarci nella realtà, gridiamo forte: evviva il sogno! Evviva il MoVimento 5 Stelle.

𝑀𝑎𝑟𝑖𝑜𝑙𝑖𝑛𝑎 𝐶𝑎𝑠𝑡𝑒𝑙𝑙𝑜𝑛𝑒
𝑃𝑜𝑟𝑡𝑎𝑣𝑜𝑐𝑒 𝑀5𝑆 𝑎𝑙 𝑆𝑒𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑅𝑒𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎

sabato 6 marzo 2021

Enrica Sabatini e il Manifesto ControVento di Rousseau

 



Oggi ho rilasciato un’intervista al
Corriere della Sera
nella quale chiarisco alcuni fatti degli ultimi giorni. La condivido con voi, potete farmi sapere cosa ne pensate nei commenti.



Enrica Sabatini, lei è uno dei soci di Rousseau: perché l’Associazione ha deciso di lanciare il manifesto ControVento ?


Dal 2012 siamo cresciuti molto e siamo riusciti a costruire un’infrastruttura digitale con straordinarie potenzialità. La tecnologia però è una condizione necessaria, ma non sufficiente. Per questo motivo abbiamo deciso di definire, in modo chiaro, le buone pratiche attraverso le quali Rousseau può esercitare pienamente un ruolo di garanzia. Il manifesto nasce affinché non sorgano più in futuro contestazioni sul metodo e ci si possa focalizzare sul merito delle scelte.


Nel M5S dicono che è una mossa politica, che state facendo un partito.


Non è una mossa politica, ma un’azione per volare alto e costruire un serio spazio di sintesi democratica. Con il manifesto circoscriviamo quel perimetro solido e ben definito di termini e condizioni di utilizzo dell’ecosistema Rousseau affinché sia possibile realizzarlo


Molti parlamentari vogliono rompere i rapporti con Rousseau, dicono che voi non potete avere un profilo politico autonomo.


Noi lavoriamo per promuovere il valore di un’organizzazione politica, non per essere un’organizzazione politica. Questo è il nostro compito, il resto sono suggestioni.


Nella presentazione del manifesto parlate di «idee ribelli», dite che «non è tempo di avere sogni moderati»: sembra una presa di distanza dal percorso attuale del Movimento.


In realtà credo che la transizione ecologica sia una tra le idee ribelli per eccellenza, totalmente in linea con quelle che il Movimento ha sempre portato avanti.


Grillo ha lanciato un suo manifesto molto lontano dal vostro: non le pare contraddittorio che ci siano due pensieri agli antipodi nel M5S?

Non c’è alcuna contraddizione. Nelle pochissime anticipazioni date abbiamo indicato tra i riferimenti di ispirazione del manifesto proprio Beppe Grillo.

Il M5S cambia e si affida a Giuseppe Conte. Voi sarete ancora parte del progetto? Vi piace l’idea?

Il manifesto è un’azione di forte ridefinizione del modello di partecipazione di Rousseau che posiziona il cittadino al centro di un’architettura politica che nasce dal basso e che gli conferisce un rilevante potere decisionale nella costruzione della linea politica. Questo modello per essere attuato deve essere inserito in un progetto che riconosca questa centralità e che sposi in pieno le traiettorie innovative di un vero movimento digitale. Solo mantenendo questi pilastri, un progetto comune può essere solido.

Voi reclamate il saldo dei corrispettivi che non sono stati versati dai parlamentari. Molti non vogliono versare soldi a Rousseau: finirà in tribunale?

Rousseau ha anticipato i costi di servizi erogati al Movimento e quindi, ovviamente, devono essere corrisposti da quest’ultimo. Sono sicura che il Movimento salderà i debiti sollecitando tutti gli eletti morosi a onorare gli impegni presi all’atto della candidatura di fronte a iscritti e cittadini.

C’è chi contesta l’affidabilità della piattaforma e l’accusa di scarsa trasparenza.

Rousseau utilizza le più moderne tecnologie e segue i più alti standard di affidabilità per il voto online. Il Digital democracy report 2021 redatto dal Solonian democracy institute di Dublino ha comparato piattaforme operanti in 25 Paesi e ha attribuito a Rousseau il punteggio massimo in sicurezza sia per la crittografia sia per la gestione dei dati degli iscritti, oltre a rilevare un elevato standard di qualità per diversi fattori tra cui capacità di esecuzione dell’ecosistema, ampiezza e completezza degli strumenti messi a disposizione sulla piattaforma. Direi che riconoscimenti di questo tipo valgono più di mille polemiche.

( di Enrica Sabatini )

mercoledì 20 febbraio 2019

Condannato FAVIA ex Consigliere Regionale M5S diffamazione a Casaleggio e Grillo


Grillo: 'Non ho mai parlato di soldi con Casaleggio con il quale c'era un rapporto di onestà, trasparenza e amicizia'


L'ex consigliere regionale grillino dell'Emilia-Romagna, Giovanni Favia, è stato condannato dal giudice monocratico di Roma a pagare una pena pecuniaria di 500 euro, nell'ambito del processo che lo vedeva imputato per diffamazione, dopo alcune affermazioni fatte nel 2014 nelle quali aveva definito come poco chiari i rapporti economici tra il blog di Grillo e la Casaleggio Associati. Il pm aveva chiesto per Favia una condanna a sei mesi di reclusione. Inoltre, il giudice ha disposto anche una provvisionale di 10.000 euro in favore della Casaleggio Associati e di 5.000 euro in favore di Davide Casaleggio.


'E' una vergogna- ha commentato Favia- prendero' tutte le strade per segnalare questa vergogna. Io mi sono limitato a raccontare solo i fatti'.  'Non circolavano soldi, era solo un blog per fare controinformazione. Non c'era fatturato dal blog, non c'erano sponsorizzazioni ne' pubblicita', non c'erano introiti, alla fine per mantenerci e sopravvivere abbiamo provato a fare un abbonamento per gli iscritti, cosa che non ha funzionato'. Cosi' Beppe Grillo ha dato la sua versione dei fatti oggi nell'ambito del processo. L'ex consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, Giovanni Favia, ricordiamo, in un editoriale scritto sul quotidiano 'Il Tempo' nell'aprile 2014, aveva criticato l'opacità dei rapporti economici tra il blog di Grillo e la Casaleggio Associati. Il fondatore del Movimento 5 Stelle, in qualità di teste proprio della difesa Favia, ha spiegato che 'il sito Beppegrillo.it nasce nel 2005 dopo un incontro tra me e Gianroberto Casaleggio per fare controinformazione. Si finanziava con gli incassi delle videocassette dei miei spettacoli e dei miei libri. Nel 2014 subentrà la pubblicità come forma di finanziamento del blog. Era una pubblicita' con dei limiti perchè la gestiva Google ma nel 2014 il blog era alla sua fine con l'arrivo dei social network e i commenti non andavano più sul blog ma sui social. Da quella operazione lì abbiamo avuto tutti delle perdite. Se vedete le mie denunce dei redditi dal 2005 in poi...'.

  

Grillo ha ammesso che 'in 4-5 anni avro' percepito 20-30 mila euro, ma servivano per sostenere il server e pagare gli stipendi alle persone che ci lavoravano. Non ero a conoscenza del flusso di denaro, non sapevo e non volevo sapere i numeri perchè mi fidavo di Gianroberto (Casaleggio, ndr). Non ho mai parlato di soldi con lui (Casaleggio, ndr) con il quale c'era un rapporto di onestaà trasparenza e amicizia: ci eravamo messi assieme per migliorare questo Paese e non per guadagnare soldi'. In ogni caso 'la Casaleggio Associati gestiva il sito e faceva anche la contabilità - ha concluso- Il fatto che girassero milioni di euro e' una palla messa in giro da questi individui qua che hanno infangato persone perbene che ora non ci sono più'.

martedì 22 gennaio 2019

Reddito di Cittadinanza e Quota Cento "spiegato bene" (VIDEO)


Il reddito anche come misura di tutela in caso di recessione, lo ha spiegato il vicepremier Luigi Di Maio durante la kermesse pentastellata di presentazione del decretone. 


"Con il reddito di cittadinanza, se mai ci sarà la recessione, io non so se andremo in recessione, noi metteremo in sicurezza le fasce più deboli, non faremo come gli altri". Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio dal palco dell'evento M5S chiedendo agli eletti del Movimento di "spiegare agli italiani come accedere agli strumenti varati e non andare in giro a dire cosa abbiamo fatto".
"Mi sono presentato come avvocato del popolo. Oggi mi presento come garante di un nuovo patto sociale tra i cittadini e lo Stato: vogliamo realizzare questo nuovo patto sociale e io sarò garante dell'attuazione". Lo dice il premier Giuseppe Conte all'evento M5s sul reddito di cittadinanza. "Vogliamo che tutti i cittadini - ha aggiunto - possano prenderne parte: il reddito sarà pilastro portante e vigilerò con tutti gli strumenti a disposizione affinché questo progetto non sia deturpato da furbizie, abusi e storture di sorta".

Durante la kermesse è stata annunciata anche la nomina, da parte del governo di Lino Banfi a commissario dell'Unesco.
DIRETTA


"Avevamo promesso la pensione di cittadinanza, e anche i pensionati entreranno in questo programma. Ovviamente per queste persone non varrà la parte di politiche attive del lavoro, ma i principi di accesso sono gli stessi che per il reddito. La pensione di cittadinanza interesserà 500mila nonni italiani a cui miglioreremo un po' la qualità della vita", dice il ministro del Lavoro.
"La card per il reddito sarà una normale Poste pay per non discriminare nessuno ma non potrà essere spesa nel gioco d'azzardo", annuncia Di Maio.

"Quota 100 è uno strumento di cui andiamo orgogliosi: ha ricevuto tantissime critiche ma potranno andare in pensione fino a 620mila persone. Non sappiamo quanti aderiranno ma saranno sicuramente di più di quelli dell'anno scorso. Sarà occasione non solo di turn over per i giovani ma anche di cambiare la P.a", ha detto ancora.
"Mimmo Parisi sarà il capo dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro: ha accettato di tornare in Italia e darci una mano". Ha detto Di Maio invitando sul palco il professore che ha inventato la figura del "navigator" per favorire la ricerca del lavoro. Di Maio lo presenta, con un lapsus, come un "italo-pugliese": "L'ho conosciuto qualche mese fa alla Camera e mi ha raccontato quello che sta facendo da professore in Mississippi".

"Si è detto, anche un po' per denigrare, che il reddito era uno strumento per stare sul divano. Noi crediamo sia uno strumento di politica attiva del lavoro. Ma la platea a cui viene diretto è fatta di persone perbene, che proprio perché sono rimaste perbene, sono rimaste in difficoltà". "E va da se che conviene accettare la prima offerta, entro 100 chilometri", sottolinea Di Maio che spiega come, nei primi 12 mesi, "arriverà in ogni caso una prima offerta entro 250 km".
"La settimana prossima firmiamo il decreto ministeriale che permetterà alle imprese di abbassare il costo del lavoro riducendo del 30% i premi Inail". Lo annuncia il vicepremier Luigi Di Maio all'evento M5s sul reddito di cittadinanza. "E poi c'è un miliardo di euro per le start up innovative: nascerà il Fondo start up innovazione per tutti i giovani che vanno all'estero", aggiunge.

"Contro tutto questo il Pd sta raccogliendo le firme per fare il referendumè una roba allucinante, raccolgono le firme per togliere un diritto umano. Chi è causa del suo mal pianga se stesso". Lo afferma Alessandro Di Battista dal palco dell'evento M5S sul reddito di cittadinanza.
Scenografia giallo-blu con le scritte "reddito di cittadinanza" e "quota 100" in bianco per l'evento organizzato dal M5S sul decretone atteso in Parlamento. Al centro, dietro il palco, un maxi-schermo proietta video e slide. Allo spazio evento di via Palermo sono già arrivati numerosi ministri, da Danilo Toninelli a Alfonso Bonafede mentre da poco è arrivato anche il premier Giuseppe Conte. Presenti il vicepremier Luigi Di Maio e Davide Casaleggio mentre Beppe Grillo, assente per motivi personali, si collegherà via Skype. Presenti, inoltre i parlamentari M5S e la capogruppo nella Regione Lazio Roberta Lombardi. E da qualche minuto è entrato in sala anche Alessandro Di Battista.
"Nessuno ci credeva. E invece finalmente ce l'abbiamo fatta: abbiamo ottenuto reddito e quota 100". Così il ministro Danilo Toninelli, arrivando alla convention dei 5Stelle.
(Fonte ANSA.it)

venerdì 22 settembre 2017

TUTTI I VIDEO in Diretta di Italia 5 Stelle RIMINI (M5S)




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QUI tutti i VIDEO


sabato 16 settembre 2017

5 giorni a 5 stelle del 15 Settembre 2017 #IlVitalizietto (VIDEO)




Con la ripresa dell'attività parlamentare ricomincia 5giornia5stelle purtroppo con una notizia infausta: tutti i parlamentari alla loro prima legislatura hanno maturato il diritto al vitalizio. Circa 1000 euro al mese a partire dal 65esimo anno di età. Un privilegio fuori dal tempo che il Partito Democratico non ha nessuna intenzione di cancellare nonostante le dichiarazioni roboanti di Renzi e dei suoi sodali in televisione. I fatti parlano chiaro: il suo partito al Senato fa melina sulla calendarizzazione della legge che li cancella (una legge presentata dal PD!) e, se ciò non bastasse, ha fatto in modo di non accettare in tempo utile le dimissioni di un suo senatore, Cuomo, ora sindaco di Portici, proprio per fargli maturare il benefit. Segno evidente che non c'è nessuna intenzione di cancellarli. Il M5S però non si arrende. Presenta domanda ai presidenti di Camera e Senato per rinunciare al vitalizio ed appena possibile, appena andrà al governo, lo cancellerà per tutti gli altri presenti, passati e futuri.


In questa settimana il MoVimento 5 Stelle si è ritrovato in piazza per appoggiare la legge anticorruzione sul whistleblowing. Ascolteremo in merito anche le parole del presidente dell'ANAC Cantone.
Spazio poi anche per il no alla Camera alla legge Fiano, definita inutile e dannosa, sul contrasto al fascismo. Proprio sullo stesso tema dedichiamo spazio alla denuncia dei senatori pentastellati circa quanto avvenuto a Carrara dove un professore liceale ha sventolato la bandiera della Repubblica di Salò sulla vetta del Sagro, tristemente famoso per un eccidio nazifascista.
Spostiamo i nostri occhi nell'aula di Strasburgo per ascoltare i portavoce del M5S interrogare l'UE circa gli eventuali accordi con i trafficanti di uomini del mediterraneo e le denunce delle violazioni dei diritti umani nel Paese africano.

Il nostro resoconto si occupa poi degli incendi boschivi degli ultimi mesi e dei possibili conflitti di interessi di chi deve spegnerli. Dei cosiddetti "ambulanti" vittime della direttiva europea, la Bolkenstein, su cui l'esecutivo si sta muovendo in tremendo ritardo nonostante gli avvertimenti dei nostri portavoce in parlamento.
Parlamento evidentemente troppo impegnato a scambiarsi favori e poltrone. Ce ne occupiamo per fare luce su quanto sta avvenendo in queste settimane per lenomine al Coni. Chiudiamo questa edizione con il caso delle uova contaminate dal Fipronil e la battaglia per la salvaguardia della nostra salute e degli alimenti che finiscono sulle nostre tavole.
I saluti finali spettano a Beppe Grillo con l'augurio di vederci tutti a Rimini il prossimo finesettimana.
(M5S Beppegrillo.it)

martedì 21 febbraio 2017

BEPPE GRILLO: Renzi sta ricostruendo la Democrazia Cristiana (VIDEO)


Renzi non mollare, io ti sono favorevole io farò delle cose meravigliose per te in rete, spargerò la voce che sei un uomo leale che non hai mai raccontato storie nella tua vita che hai una famiglia meravigliosa e un Papà meraviglioso....quindi torna non andare via, il paese ha bisogno...l'ultimo centimetro prima di sprofondare nell'abisso di un tuo aiuto sennò da soli non ce la facciamo.

sabato 4 febbraio 2017

#5giornia5stelle del 3 febbraio 2017 #andiamoavotare (VIDEO)


Alle elezioni il prima possibile: la Consulta ha parlato. Ora, come ci ricordano Luca Frusone e Federica Dieni, basterebbero appena due giorni di lavoro nelle due Camere per armonizzare i testi e poi andare al voto. I cittadini, come hanno fatto capire il 4 dicembre, vogliono andare a votare!
I cittadini del Centro Italia, poi, vorrebbero anche vedere delle soluzioni alla loro situazione disperata stretta tra terremoto e neve. Come ricorda in aula al ministro il nostro Andrea Colletti, non si tratta solo di "tragedia" o "fatalità", ma disastri con dei precisi responsabili e soprattutto responsabili politici. Cosa si aspetta a prendere decisioni?
Anche Vilma Moronese al Senato chiede una legge delega, che avvii provvedimenti concreti quali forme di microcredito per superare lo stato di emergenza, agevolazioni, e contributi per dare certezze ai cittadini. E naturalmente il superamento del Patto di Stabilità per aree così duramente colpite, per le quali è sicuramente più importante il territorio che la finanza europea.





Questa settimana è arrivata anche la sentenza per la strage di Viareggio. Parlano i familiari delle vittime, e chiedono che a Moretti, condannato a 7 anni di reclusione e con precise responsabilità, sia tolta l'onorificenza di Cavaliere. In aula al Senato il M5S porta la voce dei cittadini con Laura Bottici, e chiede di mettere ai voti la proposta. Il Senato vota, e a larga maggioranza boccia: per la Casta, il condannato deve restare Cavaliere.
A Bruxelles, la nostra Isabella Adinolfi interviene su un fatto che sta facendo discutere la Rete italiana: Google ha deciso di privare dei compensi adsense ben 300 siti in tutto il mondo. Motivo? La solita scusa delle "fake news", che nei fatti si traduce come informazione non allineata al mainstream. Quell'informazione, insomma, che sta facendo aprire gli occhi ai cittadini. In realtà, sottolinea Isabella, Google si fa censore di opinioni in Rete, non di reati, agendo anche in barba a leggi e trattati.
Al Senato si parla anche di cyberbullismo. Daniela Donno avverte come nei social sia tutto visibile a tutti, quindi ben venga una legge, ma che sia davvero efficace e non solo ricca di belle intenzioni.
Paolo Romano interviene alla Camera sul caso di spionaggio "Occhionero". Ricorda come i nostri servizi di sicurezza online lavorino in condizioni tremendamente disagiate e siano sotto organico, poche decine di persone in tutto contro le decine di migliaia di altri Paesi. E in più, la nostra struttura di Rete è stata privatizzata proprio dal ministro in carica: come possiamo difenderci, allora?

Titoloni sui giornali per l'abolizione del roaming nei servizi telefonici. Ma c'è davvero da festeggiare? Neanche per sogno: le nuove regole in realtà vedranno aumentare le tariffe per tutti, anche per chi all'estero non ci va mai. L'accordo, in Europa, è stato fatto senza i cittadini e a porte chiuse: i soliti sistemi insomma, che non vanno mai a nostro vantaggio.
Infine, il M5S questa settimana ha combattuto contro il Piano Lupo. Il governo italiano ha deciso di tornare alla caccia al lupo, mentre lo splendido animale è difeso in tutta Europa. Paolo Bernini chiede: perché non si mettono in pratica i sistemi di deterrenza, prima di dare il via alle doppiette? Ci siamo recati anche alla Conferenza Stato-Regioni, per ribadire con forza il nostro NO.
(Movimento 5 Stelle)

giovedì 26 gennaio 2017

Dal 10 Febbraio su Netflix Grillo VS Grillo


Da una parte c’è il comico e dall’altra c’è il politico. Da una parte l’indifeso sfottitore, difensore di italiche libertà e umorista d’annata; dall’altra, il fondatore del Movimento 5 Stelle, il papà della rivoluzione dal basso, l’Io tonante del sacro blog. In mezzo un palco. Anzi, meglio: uno spettacolo. Si intitola Grillo vs Grillo e il protagonista è lui, l’instancabile Beppe, che dopo i teatri, la Rete e i palazzi del potere, si prepara ad arrivare anche su Netflix.  

La voce circola da un mese, ma chissà perché è passata praticamente in sordina: anche nelle ultime interviste rilasciate da Ted Sarandos, responsabile dei contenuti di Netflix, non se ne fa parola; solo un accenno, ogni tanto, allo show di «un comico italiano conosciuto in tutto il mondo» e nient’altro. 

Oggi, insieme alla locandina (che potete vedere qui, su queste pagine), c’è anche la data: 10 febbraio, la «release», come si dice per questi canali in streaming, tra meno di un mese. Lo spettacolo lo conosciamo: è lo stesso che Grillo, l’anno scorso, ha portato in giro per tutta l’Italia («Una volta – scherzava per i mancati tutto-esaurito – qui riempivo i palasport»). La replica che sarà disponibile in streaming è quella del Teatro Politeama di Genova, città natale del comico. Il copione è lo stesso: il paradosso di chi, anima satirica, si ritrova a capo di un partito - pardon, di un movimento – politico.  

Senza dare giudizi sul contenuto, è comunque una buona notizia: Grillo vs Grillo, infatti, è il primo show italiano di stand-up comedy (o presunta tale) diffuso da Netflix. E chissà: dovesse andare bene, potrebbe non essere l’unico.

(La Stampa)

sabato 31 dicembre 2016

Beppe Grillo discorso di fine anno 2016 [VIDEO]



Non c’è stato uno dei miei figli che abbia capito cosa fosse questo, un oggetto misterioso, fantastico. Forse i giovani fino ai 20, 25, 30 anni non lo sanno. Questa è una pialla. Io sto ancora cercando di capire se sono digitale o analogico. Sono con un piede sulla pialla e un piede sul computer. Questo mi porta a volte a fare considerazioni con pensieri frammentati, a cui non riesco poi nemmeno a dare la parola: meno male, se no farei dei casini pazzeschi! Devo farvi gli auguri di un anno che sta passando, il 2016 e non so come farli. Non volevo proprio faro. Avevo pensato di fare un intervento in silenzio per sentire questi rumori…




Sentite questi rumori… noi abbiamo vissuto un anno dentro questi rumori che ci arrivavano. E la cosa più straordinaria che sta succedendo è che questi rumori della stampa, della televisione e dei telegiornali, non hanno spostato nulla. Tutto questo sorpassa l’immaginazione. Il No, il Referendum… tutta l’informazione per cambiare la testa degli italiani non è riuscita. Gli italiani hanno guardato finalmente la realtà come dicevo qualche anno fa: con la testa in giù e i piedi in su. Alla rovescia. E guardando alla rovescia hanno capito quale è la vera realtà. Io ho qui dei libri: "La Realtà della realtà" di Watzlawick, che ti dice che la realtà non è quella che vedi, quella che ti sembra.
Ci sono varie cose che indicano la realtà, dipende dal punto di vista. La realtà è qualcosa di strano, politicamente ed economicamente: non si riesce a capire. Quest’anno è stato un anno un po’ particolare, di perdite gravi. Abbiamo perso uno dei grandi della storia di questo Paese, grandissimo, che è stato Dario Fo. Se ne è andato un grande vecchio umanista straordinario.


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Poi se ne è andato, il 12 di aprile, il coautore di tutto. Io sento ancora una perdita gigantesca. Tutto il Movimento la sente: che è Gianroberto Casaleggio. Io e Casaleggio eravamo qua, quando progettavamo che cosa fare, lui era un manager, io ero un comico: due personalità che si scontravano. Era uno scontro apparente. Lui mi regalò un libro: Gengis Khan. Lui parlava di Gengis Khan come rete, coi cavalli, che univa il più grande impero della storia dell’umanità. Vedeva il cavallo come un bit. Gengis Khan gestiva la Rete per formare il più grande impero della storia. Parlavamo di Tex Willer e del Grande Blek, di Fantascienza, degli Urania… Lui dal punto di vista manageriale vedeva gli obiettivi. Io ero il cialtrone, il buffone, quello che vedeva il fatto di far ridere.
Ecco cosa non ci perdoneranno mai i partiti politici: che un comico è stato un cofondatore di un Movimento. Che non ci prendiamo tanto sul serio, che abbiamo l’ironia. E’ straordinario! E’ straordinario quest’abbinamento, a cui nessuno credeva. Nessuno credeva che potesse nascere un Movimento dalla Rete, con un Vaffa! Questa rabbia concentrata… e adesso è diventato quello che avete visto: il primo Movimento politico.

Gianroberto ci lascia in eredità una cosa straordinaria, non esiste al mondo una cosa così straordinaria: Rousseau (l’esempio di democrazia dal basso), un sistema operativo dove chiunque entra, guarda e può votare le leggi. Può votare il Presidente della Regione, può votare il Sindaco. Andare a vedere chi sono prima delle elezioni. Può fare una legge. Guardate che per un cittadino comune poter lasciare un segno della sua vita, della sua professione nella realtà, è straordinario! E questo è un mezzo di democrazia veramente diretta e dal basso!
Tutte queste voci che avete sentito “Cosa c’è dietro, cosa c’è là dietro?”… beh, noi abbiamo rotto un sistema. Il Movimento non vuole scalare la società. E’ la società che scala attraverso il Movimento. Noi siamo quelle passarelle che mettevano per conquistare i castelli nel Medioevo. Appoggiavano le scale, entravano e conquistavano il castello. Noi abbiamo rotto un paradigma, una roba circolare che viveva lì da 50 anni.

C’è un aneddoto di Watzlawick, uno psichiatra famosissimo, “L’anello di Cartagena”, che ti dà l’idea di come è stato tutto, prima del Movimento:
A Cartagena ogni mezzogiorno sparavano un colpo di cannone proprio per indicare che era mezzogiorno. Da 40 anni funzionava così. Nessuno diceva niente. Tutti sapevano che era mezzogiorno perché sentivano il colpo di cannone. Finché arriva lì un turista giapponese, con il cronometro (secondo lui) più preciso al mondo. Il suo cronometro segnava che mancavano 5 minuti a mezzogiorno, quando sente il primo colpo di cannone. Si reca dal picchetto e domanda: “Come mai avete sparato 5 minuti prima?”. Il picchetto gli risponde “No, no, il nostro è preciso, noi spariamo sempre a mezzogiorno. E’ il suo orologio che non va bene.” A questo punto il giapponese chiede: “ma con quale orologio avete sincronizzato il vostro colpo di cannone?”.
Il comandante gli risponde: “ Dal più grande orologiaio del nostro Paese che ha l’orologio più preciso del mondo”. Il giapponese non pago va dall’orologiaio e gli chiede: “Mi scusi, è lei che sincronizza con l’orologio il colpo di cannone?” L’orologiaio risponde di sì.
E il giapponese: “ Mi scusi, ma lei dove sincronizza il suo orologio che pare essere il più preciso al mondo?”. E l’orologiaio risponde: “Noi sincronizziamo il nostro orologio dal colpo di cannone, a mezzogiorno”. 


Fantastico! Così è durato per 40 anni. E così è durato questo schema di economia e politica, per 40/50 anni. Finché è arrivato il turista giapponese: il MoVimento 5 Stelle, che ha disintegrato tutta questa roba circolare, finta. I cittadini iniziano a capire una cosa meravigliosa: cioè il MoVimento 5 Stelle e la democrazia diretta, non sei più rappresentato da nessuno ma ti auto rappresenti, con strumenti come Rousseau. 
E’ la cosa più bella del mondo, ci vengono a intervistare tutte le televisioni del mondo. E qui siamo ancora trattati con le voci che avete sentito prima. E’ fantastico: sono dei bambini nella Comunicazione, sono dei bambini nell’economia politica, non capiscono la tecnologia che sta arrivando e confonde le menti. Come un boomerang.

Avete mai tirato un boomerang? Dai onestamente, non diciamo menzogne: il boomerang (a parte qualche australiano) lo lanci e poi va dove gli pare! Come la tecnologia, la inventi per qualcosa e poi va da un’altra parte. Pensate all’orologio meccanico. E’ stato inventato dai Benedettini nel 1200 per scansionare la preghiera, 7 volte al giorno. Quindi è stato inventato per Dio ed è diventato il sistema del capitalismo. Le tecnologie arriveranno e saranno incredibili. Abbiamo fatto uno studio: Il lavoro nel 2025 quale sarà? Come andrà il mondo fra 10 anni. Non è tanto. Il futuro è fra un momento. Noi stiamo ragionando fino al 2025. Stiamo votando sul Blog il Programma energetico, grazie a questo meraviglioso sistema operativo che abbiamo. Votiamo su tutto: come le energie che in 30 – 40 anni passeranno dalle fossili alle rinnovabili, come? Attraverso quali step? Come sarà il lavoro? Un ragazzo di 20 anni nel 2015 avrà 580 mila ore di vita. Dedicherà 60 mila ore della sua vita al lavoro. E ne avrà 240 mila dedicate al tempo liberato dal lavoro.
Il tempo libero sarà 4 volte superiore al tempo lavorato. Che cosa accadrà fra 25 anni? Quanti milioni di persone saranno senza un lavoro, con un tempo liberato? Che cosa faranno? Saranno ansiosi? Milioni di depressi? “Cosa fai?” “Non lo so! Fatti i cazzi tuoi!” Saranno violenti? Non abbiamo la minima idea di come gestire flussi di persone di tempo libero di persone. L’unico modo, secondo Marchetti, un grande studioso della geopolitica del lavoro, è l’Istruzione. La Scuola. La curiosità della Cultura. L’Intelletto. Abbiamo delle scuole ancora come la Linea Maginot, in bunker trincerati sottoterra. Abbiamo ancora una scuola che prepara al lavoro. Lavoro: è una parola che non ha quasi più senso.

O noi, coi sistemi che abbiamo, metteremo in mezzo alla strada milioni di persone: con la tecnologia, la robotica, la stampa 3d, o abbiamo dei sistemi per far interagire l’economia con le persone, oppure saranno scenari apocalittici! Ecco che entra il concetto di inserire un Reddito Universale senza condizioni nella classe media che non compra più, un reddito dentro a chi non ce la fa, dentro a chi non ci arriva… altrimenti questo sistema collassa! La mentalità è già vecchia! Questa gente qua si sta istruendo per un mondo che non c’è più. Noi ereditiamo un mondo che non sappiamo che cosa sia ma almeno cerchiamo di capire e di orientarci. Che tipo di lavori ci saranno? Il 50% dei lavori che conosciamo, sparirà. Ci saranno i coworking e la sparizione degli uffici. Le macchine saranno sempre più veloci, Internet delle cose… Tutte queste situazioni che arrivano, che non riesci a capire bene. Hai il mondo dentro questo iPhone, hai il mondo nel taschino… E il mondo nel taschino può essere una cosa meravigliosa o può essere l’apocalisse della tua intelligenza.
Abbiamo passato un anno a prenderci insulti, tonnellate di roba immonda e ci aspetta un 2017, secondo me, di riscatto, di orgoglio! Dobbiamo essere orgogliosi di essere i migliori, essere orgogliosi perché l’italiano è il migliore. Dobbiamo essere orgogliosi perché il Made In Italy fa presa in tutto il mondo. Dobbiamo essere orgogliosi perché la nostra Piccola Media Impresa è straordinaria. Gli indiani saranno il più grande ufficio del mondo. I cinesi saranno gli operai più grandi del mondo. Ma noi siamo sulla vetta dell’intelligenza, abbiamo la capacità di inventare qualsiasi cosa. Se diamo l’opportunità con l’Istruzione, con la Cultura…
Oggi siamo indietro: siamo un popolo di vecchi, non ci stiamo accorgendo che stiamo invecchiando. Nel 2025 ci saranno più 60enni che 18enni. Che cosa faremo? Un vecchio invecchia negli ultimi due anni di vita, perché in quei due anni costa alla società come tutta la sua precedente vita, in farmaci. Non abbiamo natalità. Nel contempo blocchiamo l’immigrazione o non inseriamo l’immigrazione in un modo logico: senza essere né di destra, né di sinistra, ma in un modo razionale, creando corridoi umanitari, controllando chi arriva in Italia. Sono tutti problemi pazzeschi… e questi di che cosa parlano? Del populismo!
Io non volevo farvi questa filippica l’ultimo giorno dell’anno. Voglio anche dirvi che io sono questo: sono la pialla, il saldatore, il cervello, il computer. E questo che dovete essere: un piede di qua e un piede di là. Ci attende un futuro che potrebbe essere bellissimo o bruttissimo. Avremo grandi malattie nuove e saranno debellate quelle vecchie. Avremo 60 milioni di malati di dengue, una cazzo di zanzarina così, avremo 50 milioni di malati di Alzheimer, forse risolveremo il problema della CO2, forse saremo più intelligenti con l’intelligenza artificiale. Ci saranno le auto senza autista, forse Musk andrà su Marte, forse ci saranno satelliti che collegano l’intelligenza del mondo… quindi ci aspetta una cosa strepitosa!
Ma io voglio lasciarvi con questo messaggio: con l’orgoglio di quello che siamo!
Siamo italiani e io lo voglio gridare per la prima volta! Anche se non sono un patriota nel senso letterale della parola. Per me la patria è la lingua: parlo italiano quindi sono italiano, ma questo italiano deve essere in tutto il mondo! Siamo i migliori cari signori e lo dimostreremo. E noi siamo la sintesi, come Movimento 5 Stelle, dei migliori in Italia! Arrivederci a tutti e auguri!
BUON ANNO DA BEPPE GRILLO!