Le immagini della distruzione dopo il passaggio del ciclone.
Il premier parla di "situazione catastrofica" a Derna e annuncia due giorni di stop dal lavoro.
La solidarietà del tunisino Saied.
Tajani: "Non risultano italiani coinvolti"
Il ciclone Daniel, che da ieri sta attraversando il nord-est della Libia, ha provocato finora almeno 2.080 morti e il numero di dispersi potrebbe essere superiore a 5000, a causa delle piogge torrenziali che hanno spazzato via intere aree residenziali, ha riferito il governo “parallelo” dell'est, che controlla la Cirenaica. Ali al-Gatrani, vice primo ministro di quest'ultimo esecutivo, ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire “con urgenza” nella città di Derna, la più colpita, bloccata via terra, priva di elettricità e comunicazioni e dichiarata “zona disastrata”.
Forti piogge hanno colpito anche le città di Misurata, Al Bayda e Marj con temporali e venti fino a 180 chilometri orari.
Il disastro provocato dal ciclone “Daniel”, tecnicamente un Tlc (Tropical-like-cyclon), viene da lontano: da Grecia, Bulgaria e Turchia – dove ha imperversato la scorsa settimana, con piogge torrenziali, inondazioni e allagamenti –, Daniel si è spostato verso il Mediterraneo e ha toccato le coste del Nord-Africa.
I morti di cui hanno parlato le autorità sono in parte conseguenza degli allagamenti causati dal crollo di due dighe, nella zona di Derna, la più interessata dal maltempo. “Due dighe sono crollate contemporaneamente” riferiscono fonti locali, citate dal The Libya Observer su X. Il crollo ha “liberato oltre 33 milioni di metri cubi d'acqua, che hanno causato devastanti inondazioni nella città”.
“L'Italia esprime il suo cordoglio per le vittime del ciclone Daniel che ha fortemente colpito la Libia orientale, causando inondazioni e devastazioni in varie città” scrive su X l'Ambasciata d'Italia in Libia segnalando per la comunità italiana il proprio numero di emergenza +218915766666. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, comunica che non risultano cittadini italiani coinvolti: “Il governo italiano segue con attenzione le conseguenze delle alluvioni in Libia. Siamo in contatto con le autorità libiche per valutare il tipo di aiuti da inviare subito al popolo libico. Al momento non ci risultano italiani coinvolti”.
A causa degli effetti distruttivi, il primo ministro Osama Hammad ha annunciato due giorni di stop sul lavoro per tutti i settori dell'est del Paese, ad eccezione dei servizi di sicurezza, sanitaria ed emergenza. Hammad ha descritto la situazione a Derna - la più colpita dalle piogge - come “catastrofica”. "Migliaia di persone sono disperse, interi quartieri sono scomparsi, insieme ai loro residenti spazzati via dal mare", ha detto Hammad. Le precipitazioni hanno superato i 400 millilitri all'ora, una cifra mai registrata negli ultimi quattro decenni, secondo il Centro meteorologico nazionale.
“La Tunisia esprime le sue sincere condoglianze e la sua assoluta solidarietà al popolo libico per le massicce perdite umane e materiali causate dalle inondazioni che hanno colpito diverse regioni della Libia”, scrive il presidente tunisino Kais Saied in un messaggio sui social, annunciando di aver “autorizzato il coordinamento immediato con le autorità libiche” per gli aiuti di urgenza, dispiegando i mezzi umani e logistici necessari”.
Delle vittime, riporta The Libya update, almeno 13 persone sono morte ad Al-Bayda, la quarta città più grande della Libia. Abdul Rahim Maziq, direttore del principale centro medico della città, prevede che il bilancio delle vittime sarà superiore a 100 a Bengasi a causa del gran numero di denunce di persone scomparse nelle inondazioni. Secondo la stessa fonte il servizio di ambulanza e di emergenza libico ha confermato che sette persone sono morte a Sussah, a circa 30 km a nord-est di Al-Bayda, tre delle quali donne.
Le operazioni di ricerca e salvataggio sono ancora in corso. Decine le persone disperse, anche secondo il servizio di ambulanza e di emergenza. E diverse le richieste di soccorso da varie città della Libia orientale, dove le inondazioni hanno sommerso le case e il vento continua a devastare le strutture.
La tempesta, che nei scorsi giorni ha scaricato intense precipitazioni in mare, ha raggiunto la Cirenaica, allagando un'area vastissima che va da Bengasi a El Bayda, con venti che hanno raggiunto velocità tra i 120 e i 180 chilometri orari, secondo il centro meteorologico arabo regionale. Le precipitazioni sono state stimate tra i 50 e i 250 mm di pioggia, con fulmini e tuoni.
Il Centro nazionale di meteorologia libico dice che l'intensità del vento dovrebbe attenuarsi, ma invita comunque alla prudenza. La tempesta dovrebbe spostarsi verso est, intorno alle zone di Jaghbub, e raggiungere le regioni al confine con l'Egitto. Anche le Nazioni Unite in Libia seguono da vicino l'emergenza.