lunedì 17 febbraio 2025

Aumentata la tendenza dei Cocktail alla spina

 La crescita degli spirits rispetto al periodo pre-Covid si attesta a un +2,1%, con un valore (riferito alle vendite grossisti) di 689 milioni di euro (+6,4% nell’ultimo anno). 

Un settore trainato soprattutto dal Gin, che nel 2024 ha avuto una crescita del +15% rispetto al 2023

Sono solo alcuni dei dati emersi nel convegno ‘Gli scenari del beverage e l’evoluzione della mixology. 

Numeri, analisi, mercato’ andato in scena a Beer&Food Attraction, la manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group e in corso alla Fiera di Rimini fino a domani, 18 febbraio.

Durante il talk a cura di Bargiornale sono intervenuti Stefano Nincevich (vicedirettore Bargiornale), Giorgio Triani (sociologo dell’Università di Parma) e Matteo Figura (direttore foodservice Italia-Circana). 

Secondo i dati Circana, gli spirits nel 2024 hanno portato a 343 milioni di atti di acquisto, dove i cocktail (146) hanno avuto la parte principale. 

Per quanto riguarda i consumi, cresce la fase dell’aperitivo, attestandosi a un 46% del totale, mentre la cena e post serata è in leggero calo risentendo del carovita che porta il consumatore a fare ‘trading down’. Più in generale il comparto spirits, oltre ad aperitivi alcolici e gin (a rappresentare il 55% del totale), cresce anche grazie a digestivi alcolici (10,2%), vodka (8,7%) e rhum (4,8%) mentre il whisky è al 2,6%.

Nei trend emersi, secondo Bargiornale, cresce anche la spinta dei cocktail alla spina, già pronti e miscelati, con un valore da 100 milioni di euro in Italia e una crescita del 15% nell’ultimo anno


Infine, continua a crescere la tendenza del no alcol: in Europa, sempre secondo i dati emersi nel talk, il 20% dei consumatori tra i 18 e i 35 anni dichiara di preferire il low&no alcol almeno una volta a settimana, mentre negli Usa il tasso di crescita medio annuo è del 7% con un valore attuale di 10 miliardi di dollari.

domenica 16 febbraio 2025

Beer&Food Attraction | Una manifestazione dal respiro Europeo

Con 600 espositori (sono 170 le nuove aziende) e la presenza di 1.217 marchi, Beer&Food Attraction 2025 registra una significativa crescita, tra cui una rilevante quota di espositori dal settore della mixology, con una selezione di gin e distillati di alta qualità.

La manifestazione vanta la più completa offerta di birre in Europa. Tra i protagonisti i birrifici artigianali, con ben 115 realtà indipendenti. Accanto a loro, le multinazionali come AB InBev, Heineken e Carlsberg. L´evento ospita anche tutta l´industria delle acque e dei soft drink, con la partecipazione dei principali player come San Benedetto, Sanpellegrino, Lete, Ferrarelle, Coca-Cola, Red Bull, Pepsico e Refresco.

Non manca un´ampia selezione del settore food, con il 18% di espositori: in mostra le novità di prodotto per il casual dining e il momento dell´aperitivo, in perfetto abbinamento con l´offerta brassicola e di mixology presente in fiera.

La manifestazione si conferma così un´importante piattaforma di business e networking, anche internazionale. Sono attesi 130 buyer esteri da 47 Paesi, con una forte componente europea. Spagna, Finlandia, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca e Svezia sono i Paesi più rappresentati. 

A livello extraeuropeo si distingue il Canada. Il tutto grazie alla collaborazione con ICE - Agenzia per la promozione all´estero e l´internazionalizzazione delle imprese italiane e il network dei regional advisor di Italian Exhibition Group.

In fiera anche le più importanti associazioni e stakeholders istituzionali del settore, a partire da Assobirra e Unionbirrai, Assobibe, Mineracqua, Italgrob, FIPE-Federazione Italiana pubblici esercizi come pure realtà internazionali come la Brewers Association, con una collettiva di birrifici artigianali americani, e la Scottish Development International in rappresentanza di una selezione di aziende scozzesi specializzate in birre e spirits.

giovedì 13 febbraio 2025

Marta Ruggeri | Le Marche sono al punto zero

FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO REGIONALE 
✔️ Il Fascicolo Sanitario Elettronico è lo strumento attraverso il quale ogni cittadino può tracciare e consultare la propria storia sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari su tutto il territorio nazionale.

Con il nostro atto di sindacato ispettivo, discusso oggi in consiglio regionale,avevamo chiesto quali fossero le misure che la Giunta regionale intendesse adottare per implementare le tipologie di servizi nel Fascicolo Sanitario Elettronico regionale e come intendesse intervenire per migliorare l’alfabetizzazione digitale rafforzando le infrastrutture.

✔️ L’assessore Saltamartini nella sua risposta autocelebrativa è stato più deludente del solito, perché quanto da lui riferito va a scontrarsi con i dati emersi della Fondazione Gimbe. Ciò che abbiamo potuto appurare dai fatti rispetto alle parole è che questa Giunta, dopo 4 anni e 4 mesi di governo è ancora all’anno zero sul Fascicolo Sanitario Elettronico regionale. 

✔️ Infatti la Regione Marche è tra gli ultimi posti in diversi contesti analizzati.  Ad esempio, per quanto riguarda l’abilitazione alla consultazione del fascicolo, risulta che a livello regionale solo il 2% dei medici specialisti è abilitato rispetto al 76% del livello nazionale, peggio di noi solo l’Umbria e la Liguria; solo il 63% dei documenti previsti sono disponibili nel fascicolo sanitario elettronico, praticamente siamo ultimi a pari merito con la Puglia; solo il 10% dei servizi sono disponibili nel portale FSE, al primo posto a livello nazionale abbiamo il Lazio al 67% mentre ultimi sono l’Abruzzo e la Calabria con l’8%; nella nostra regione solo il 9% dei cittadini hanno dato consenso alla consultazione dei propri documenti rispetto all’ 89% dell’Emilia Romagna e al 41% della media nazionale; inoltre, solo l’1% dei cittadini  hanno usato il FSE nei 90 giorni precedenti la rilevazione di Gimbe rispetto al  18% della media nazionale e al 50% della Provincia di Trento, che è al primo posto.  

Per tale motivo abbiamo trovato irricevibili  le dichiarazioni fatte dall’assessore che ha continuato a promettere ai cittadini una campagna di sensibilizzazione e ai medici dei corsi di formazione per l’utilizzo e l’accesso al fascicolo sanitario elettronico.

✔️ Nonostante gli enormi stanziamenti ricevuti dalla Regione dal PNRR sulla Missione 6 “Adozione e utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) da parte delle Regioni”, notiamo che rispetto alla realizzazione ci sono ancora grosse lacune da colmare, pertanto stiamo assistendo ad un vero e proprio fallimento e insuccesso da parte di questa giunta. 

Ho assicurato che entro la fine di questa legislatura presenterò altri atti di sindacato ispettivo per monitorare l’azione della Giunta affinché venga tutelato il diritto di tutti i cittadini con l’implementazione dei servizi del FSE almeno fino al raggiungimento della media nazionale. 

(Marta Ruggeri Capogruppo M5S in consiglio regionale)