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giovedì 23 ottobre 2025

Osimo | Sotto controllo i Piccioni in Centro Storico

Per il controllo piccioni l'Assessore Tommaso Spilli si è mosso da subito dopo l’insediamento della giunta insieme all’assessore per il centro storico Jacopo Celentano.  Hanno guardato quello che è stato fatto negli scorsi anni ed ho personalmente letto pubblicazioni scientifiche a riguardo della tematica scrive Spilli. 

Purtroppo non esistono soluzioni univoche ma devono essere messe in atto più interventi per avere un buon risultato sul loro controllo. Per questo abbiamo confermato continua Tommaso Spilli, da subito il mantenimento delle gabbie-trappola e abbiamo ripreso la somministrazione del mangime anticoncezionale che viene distribuito tramite macchinari automatici e il cui servizio era stato interrotto durante il commissariamento del Comune. 

Il 18 luglio Spilli e l'assessore Celentano hanno incontrato l'assessore all'ambiente Tesei del Comune di Jesi. Stanno portando avanti un progetto molto interessante a cui vogliamo accodarci. Hanno preso spunto da varie città tedesche ed hanno portato il progetto nei vari enti per il rilascio di autorizzazioni. 

Così facendo possiamo inserirci con un iter burocratico ridotto e procedere con le misure di contenimento dei piccioni. L'impegno non si è fermato qui, abbiamo anche contattato un'azienda specializzata che utilizza rapaci. Il 25 luglio scorso abbiamo individuato insieme ai falconieri i posti più critici dove i piccioni stanziano ed i palazzi più alti dove potranno condurre con ottima visibilità i loro rapaci. 

A breve faremo una prima prova per vedere se i palazzi individuati sono idonei alla visibilità dei falconieri. Ad inizio del prossimo anno partiranno gli interventi dei falconieri. Per limitare la nidificazione e lo stanziamento dei piccioni nelle nicchie, nei palazzi di proprietà del Comune, è prevista la loro chiusura a partire dall'atrio comunale. 

Tutti gli interventi sono stati anche condivisi con il Consiglio di Quartiere Osimo 1 - Versante Nord, fin dall’assemblea pubblica del 30 giugno e con incontri successivi, e del tema ne abbiamo parlato anche sulla stampa, dispiace che l'opposizione critichi lavori che abbiamo già previsto, comunicato in assemblea di quartiere e che avremmo annunciato nei dettagli appena sarebbero stati in procinto di partire.

giovedì 12 dicembre 2024

Albero di Natale "high tech" o di cellulosa e lignina ?

Finalmente ad Osimo compare l'albero di Natale "high tech" accompagnato da delle affermazioni sui social e gruppi totalmente assurde sul tema della silvicoltura e gestione dei boschi. Me le hanno segnalate e io dico la mia.


L'albero di Natale che veniva preso a Cortina dal Comune di Osimo tale "abete rosso" proveniva da foreste gestite per lo scopo di produrre "alberi di Natale" e legno. 

Quelle aree che chiamiamo foreste o boschi sono in realtà più associabili alla realtà dell'agricoltura per il semplice fatto che ogni abete viene piantato secondo un certo sesto d'impianto e abbattuto dopo un certo periodo. 

Tutto molto artificiale e lontano dai boschi più naturaliformi. 

L'albero cresce, assorbe CO2, produce ossigeno, ospita biodiversità (poca in quei contesti), fa penetrare l'acqua in profondità nel terreno e stabilizza i versanti durante il corso della sua vita. 

Una volta raggiunto il volume legnoso adatto al tipo di commercio viene abbattuto, poi donato al comune ed addobbato a festa. 

Finite le feste l'albero viene sramato e depezzato. 

Una parte del legno diventerà tavolame (dove rimarrà stoccata C02 sottratta dall'atmosfera), una parte pellet o cippato. 

Tutto comunque viene riutilizzato e produce un impatto economico sul territorio. A inizio stagione un nuovo abete verrà ripiantato a sostituzione di quello abbattuto.

L'albero "high tech" che di alta tecnologia ha soltanto i LED (è ad oggi una tecnologia innovativa?) presumo che sia composto da plastica e componenti che impiegano terre rare. 

Non so quanto sia riciclabile e se effettivamente lo è. 

Chi l'ha prodotto non si sa, ma una cosa è certa, sono state impiegate risorse fossili ed emessa una quantità enorme di CO2 per produrlo.

A paragone non c'è confronto, l'abete rosso, come ogni albero, produce servizi ecosistemici durante la sua vita e rappresenta la soluzione più ecosostenibile e meno inquinante rispetto l'albero "high tech" con componenti pesantemente impattanti sull'ambiente e prodotte chissà dove.

(Tommaso Spilli)