martedì 31 gennaio 2023

La Città di OSIMO | servizio di Licia Colò (VIDEO)

Comune di superficie medio-grande, Osimo si estende su un territorio collinare. 

Il suo centro storico sorge su due colline affiancate, la più alta delle quali, su cui sorge il Duomo della città, si chiama Gòmero. L'avvallamento fra le due colline, un tempo visibile nella linea del centro storico, è stato pareggiato sempre più ad ogni rifacimento del manto.

Il terreno è abbastanza fertile e favorisce l'agricoltura. A circa 3 km scorre il fiume Musone. 

A poca distanza si trova anche la costa adriatica.


Appena fuori le mura del centro storico di Osimo sono riconoscibili due quartieri:

  • Borgo San Giacomo, a nord-ovest di Osimo;
  • Borgo Guarnieri (prima detto Filello): situato a sud del centro storico, appena fuori porta Musone. Il Borgo è costituito da una serie di casette un tempo tutte uguali, fatte costruire nel Cinquecento dalla nobile famiglia Guarnieri per le persone addette al suo servizio.



Attualmente esistono due ipotesi sull'origine del toponimo "Osimo". Alcuni storici, tra i quali il Grillantini, sostengono che il nome derivi dal termine greco "αὑξάνω", confermato poi dal latino "augeo" e poiché i due verbi hanno il significato di accrescere, gli studiosi ritengono che Osimo debba significare "accrescimento", intendendo così quel fenomeno per cui una località, grazie alla sua favorevole posizione geografica, subisce nel tempo uno sviluppo dal punto di vista urbanistico, economico, sociale e culturale.

Secondo l'altra ipotesi, sostenuta da storici quali il tedesco Radke e Gino Vinicio Gentili, il toponimo avrebbe un'origine umbro-sabina (quindi legata alle genti picene), analoga al celtico "Uxama", che significa "alta", "elevata": il nome starebbe pertanto ad indicare la posizione geografica su cui sorge l'abitato, che un tempo si presentava molto più scoscesa e di difficile accesso rispetto ad oggi.

Nel dialetto locale di campagna la città si chiama Òsemo (o Òsemu); oggi gli osimani e gli abitanti della zona la chiamano comunemente Òsimo.

lunedì 14 febbraio 2022

Pierpaolo Sileri | Green Pass non è ancora il momento per eliminarlo

 



Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si sbilancia aprendo alla possibilità che si proceda a un alleggerimento della lista di attività possibili solo per chi ha completato il ciclo di #Vaccinazione o è guarito dal #Covid: "Non può essere qualcosa di eterno. Certo non lo farei ora, ma osserviamo i dati e le varianti e poi decidiamo"

Parlare di eliminazione del certificato vaccinale è “prematuro”, ma una “rimodulazione può essere necessaria”. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si sbilancia aprendo alla possibilità che si proceda a un alleggerimento della lista di attività possibili solo per chi ha completato il ciclo di vaccinazione o è guarito dal Covid.

“Sicuramente il Green pass non può essere qualcosa di eterno, non è un passaporto che ha la durata di 10 anni. Certo non lo farei ora, oggi è francamente prematuro”, premette ma precisa: “Osserviamo i dati, vediamo se nascono nuove varianti altrove nel mondo e proseguiamo con la campagna per la terza dose e poi una rivalutazione potrà essere fatta”.

In sostanza, spiega il sottosegretario: “Piano piano togliamo le regole e il Green pass potrà essere una delle ultime che potrà essere tolta”. Prima, ha specificato, “vedrei una rimozione della #Mascherina al chiuso, ma ancora prima rivedrei le regole per i positivi asintomatici. E piano piano fino a una completa normalità”. Una prima timida apertura di Sileri arriva alla vigilia del giorno in cui scatta l’obbligo vaccinale per gli over 50 sul posto di lavoro.

Una tempistica che ha scatenato polemiche a destra, con Giorgia Meloni sulle barricate: “Mentre tutto il mondo allenta le restrizioni, da domani in Italia centinaia di migliaia di lavoratori rimarranno a casa senza stipendio per l’ignobile del green pass.

Proibire alle persone di potersi guadagnare da vivere penalizzando anche le aziende che dovranno fare a meno della forza lavoro, in un periodo di grande difficoltà economica per tutta la Nazione è semplicemente delirante”, ha scritto su Facebook la presidente dei Fratelli d’Italia. “Un provvedimento – ha aggiunto – senza alcun senso scientifico, punitivo e vessatorio, figlio della deriva ideologica di un esecutivo che sta in piedi solo grazie al morboso senso di attaccamento alla poltrona di molti di quelli che lo sostengono, non è degno di uno Stato civile. Non c’è nessuna modifica da fare, il #GreenPass va abolito. Subito”.

Secondo diverse stime, i lavoratori a rischio sospensione sarebbe tra i 500mila e un milione. A spiegare la ratio del provvedimento è stato il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano: “È un elemento che vuole garantire, seppure in una fase di relativa tranquillizzazione” dei contagi Covid, “una base vaccinale al maggior numero di persone possibile. Il razionale dell’insistenza della vaccinazione a mio avviso c’è come necessità”. Ma imporla per poter lavorare, ha specificato, “è una scelta della politica”.

“La prospettiva è che questo virus resterà tra noi e quest’inverno – prevede l’esperto – dopo un’estate tranquilla ci sarà un’altra ondata, magari non rilevante. Per questo è importante arrivare alla prossima stagione con il maggior numero delle persone protette”. Anche perché – sottolinea – la strategia vaccinale “cambierà” e “una quarta-quinta dose per tutti è impossibile”. La modalità assomiglierà “a quella dell’influenza, quindi raccomandata, non obbligatoria, e mirata su soggetti fragili e soggetti a rischio”.

venerdì 4 febbraio 2022

Superbonus 110% Ecobonus Sismabonus | Novità e regole per il 2022

Cosa è cambiato con l'ultima manovra e con il decreto sostegni-ter.

Non solo superbonus 110%: i dettagli e le novità sulle agevolazioni per gli interventi sulle abitazioni


Ce n'è per tutti i gusti, o quasi. Il tema dei benefici fiscali legati alla casa è centrale nella legge di bilancio 2022: l'ultima manovra ha infatti mantenuto le agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione o di isolamento termico nelle abitazioni, così come quelle per il miglioramento sismico, oppure per l'abbattimento delle barriere architettoniche o per l'acquisto di sistemi di filtraggio idrico.

L'incentivo principe rimane il superbonus 110%, senza dimenticare i vari sismabonus, ecobonus e bonus verde, o i sostegni per la prima casa agli under 36 e per gli affitti ai giovani che hanno meno di 31 anni. Proviamo a fare un po' di ordine, passando in rassegna tutti i bonus casa disponibili nel 2022, con le ultime novità e le regole.

Tutti i bonus casa del 2022, con le ultime novità e le regole

La legge di bilancio 2022 ha conservato il superbonus 110%, l'agevolazione per ristrutturare casa, introducendo alcune novità. L'incentivo fiscale è stato prorogato ed esteso a tutte le abitazioni unifamiliari, senza limite di Isee, a rsa, onlus e alle abitazioni raggiunte dal teleriscaldamento.
Potrà essere sfruttato fino al 31 dicembre per gli interventi sulle abitazioni unifamiliari, a patto che entro giugno 2022 sia completato il 30% dei lavori. È stata introdotta l'equivalenza nella consegna dei lavori tra interventi trainanti e trainati. Per gli interventi sulle case popolari, invece, la proroga è al 31 dicembre 2023 se è stato realizzato il 60% dei lavori al 30 giugno 2023.

Nel caso di interventi effettuati da condomini e persone fisiche proprietarie o comproprietarie, potranno essere detratte le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025: la detrazione è pari al 110% per le spese entro il 31 dicembre 2023, scende al 70% per quelle entro il 2024 e al 65% entro il 2025. La detrazione resta del 110% per le zone colpite da terremoti dal 2009. E vale anche in caso di demolizioni e ricostruzioni.


Le novità sul superbonus 110%

L'Agenzia delle entrate ha fornito un nuovo chiarimento sul superbonus per quanto riguarda gli interventi su edifici di un unico proprietario, composti da unità abitative residenziali e non, e sulla prevalenza della natura residenziale dell'edificio. Il Fisco ha chiarito che ai fini dell'applicazione del beneficio fiscale, per gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari la superficie complessiva delle unità immobiliari destinate a residenza ricomprese nell'edificio deve essere superiore al 50%.

Tra le novità che l'ultima legge di bilancio ha previsto in tema di superbonus 110% c'è l'obbligo, per i proprietari di villette unifamiliari, di realizzare almeno il 30% dei lavori previsti entro il 30 giugno 2022. Entro la fine di giugno bisognerà presentare i documenti che certifichino lo stato di avanzamento dei lavori.

L'Agenzia delle entrate ha chiarito che "qualora sul medesimo immobile siano effettuati sia interventi di efficienza energetica sia interventi antisismici, ammessi al superbonus, la verifica dello stato di avanzamento dei lavori è effettuata separatamente per ciascuna categoria di intervento agevolabile". Per certificare l'efficacia dei diversi tipi di interventi, è necessario inviare due diverse asseverazioni (ossia il certificato che attesti che la spesa sostenuta sia stata congrua): una per l'efficientamento energetico e una per la riduzione del rischio sismico. Ad occuparsi di queste procedure dovranno essere professionisti diversi, entrambi "tecnici abilitati".

Ecobonus e sismabonus nel 2022

Non solo superbonus, però. Quest'anno sono confermati anche l'ecobonus per la riqualificazione energetica e il sismabonus. Il primo è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024, senza modifiche. Resta quindi invariata la detrazione del 50% stabilita in precedenza per le spese relative ad acquisto e posa di finestre con infissi e schermature solari, nonché sostituzione degli impianti di climatizzazione con caldaie a condensazione almeno di classe A.

In caso di riqualificazione globale dell'edificio, la detrazione sale al 65%, mentre arriva al 75% in caso di lavori che riguardano un condominio, dimostrando indici di prestazione energetica elevata. Il sismabonus, invece, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 e sono state confermate le detrazioni per gli edifici in zona sismica uno, due e tre, che vanno dal 50% al 75% della spesa sostenuta, dimostrando però il passaggio a una classe di rischio inferiore e l'85% a due classi di rischio in meno. Il limite di spesa per ciascuna unità immobiliare è 96mila euro.

Gli incentivi per i giovani sulla casa

C'è spazio anche per le agevolazioni ai giovani, a partire dal bonus prima casa, rivolto agli under 36 e con Isee sotto i 40mila euro annui. Il beneficio è valido per chi abbia acquistato la prima casa tra 26 maggio 2021 e il prossimo 30 giugno 2022 e prevede l'esenzione dall'imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e catastale, un credito di imposta pari all'Iva e l'esenzione dall’imposta sostitutiva per i mutui di acquisto, costruzione e ristrutturazione.

Il bonus affitti giovani under 31, invece, è un contributo per aiutare i giovani tra i 20 e i 31 anni non compiuti che abbiano un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro. La detrazione è del 20% del canone di locazione. La massima detrazione consentita è di duemila euro. È finanziato con il fondo affitti giovani e spetta per i primi quattro anni di locazione.

Gli altri bonus confermati

Anche il bonus verde è stato prorogato fino al 2024, con la conferma della detrazione pari al 36% per la sistemazione a verde di case e condomini. Sono inclusi anche la realizzazione di coperture a verde, giardini pensili, sistemazione a verde di aree scoperte private, con relative spese di manutenzione e progettazione. La spesa ha un tetto massimo di cinquemila euro. Il bonus facciate, invece, è stato prorogato per tutto il 2022, ma la legge di bilancio ha cambiato le regole: lo sgravio fiscale è ridotto al 60%. L'agevolazione spetta per lavori finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici già esistenti. Tra gli interventi ci sono anche la pulitura e la tinteggiatura esterna, interventi su balconi, ornamenti, fregi, su strutture opache verticali della facciata influenti dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10% dell'intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell'edificio.

E veniamo al bonus ristrutturazione. Se ne può usufruire fino al 31 dicembre 2024, senza modifiche. Anche in questo caso la spesa sostenuta ha un tetto massimo: 96mila euro per unità immobiliare, con una detrazione del 50%. Prevede anche la cessione del credito o di uno sconto in fattura. Tra gli interventi previsti e ammessi ci sono la cablatura, il risparmio energetico, le misure di sicurezza statica e antisismica, la diminuzione dell'inquinamento acustico, la bonifica da materiali pericolosi. Il bonus restauro, poi, sarà attivo fino al 31 dicembre 2022 e prevede un credito di imposta del 50% sulle spese sostenute per la protezione e il restauro di immobili di interesse storico-artistico tutelati dalla Soprintendenza. Le domande potranno essere presentate entro il 28 febbraio 2022 per i lavori effettuati nel 2021 ed entro il 28 febbraio 2023 per i lavori svolti nel 2022. Il tetto massimo di spesa è di centomila euro.

Un bonus per i rubinetti, uno per l'acqua potabile

Nella prassi sempre più consolidata di erogare contributi "a pioggia", c'è spazio anche per le agevolazioni legate all'acqua. Il bonus idrico, conosciuto anche come bonus bagno o bonus rubinetti, resta attivo fino al 31 dicembre 2023, anche se le risorse messe a disposizione da parte del governo scendono da 5 milioni a 1,5 milioni. Prevede un contributo di mille euro per le spese effettuate per sostituire sanitari, rubinetti, soffioni e colonne doccia con nuovi modelli a scarico ridotto o con una limitazione di flusso. Sono inclusi nel bonus anche le opere idrauliche e murarie collegate e lo smaltimento degli apparecchi preesistenti.

E c'è poi il bonus acqua potabile: resterà in vigore solo fino a fine anno. Prevede un credito d'imposta del 50% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. Il tetto limite delle spese sostenute è di mille euro per abitazioni e persone fisiche e di cinquemila per immobili commerciali o istituzionali, per gli esercenti e gli enti non commerciali. Il massimo bonus erogabile è quindi di 500 o 2.500 euro.

Credito d'imposta e franchigia

Va precisato che il decreto sostegni-ter del governo ha messo un limite alla cessione del credito d'imposta sui bonus edilizi quali superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, sismabonus e bonus facciate. Si tratta di una modifica sostanziale, perché a partire dal 7 febbraio il credito d'imposta potrà essere ceduto una sola volta sia da parte dei beneficiari della detrazione, sia da parte dei fornitori che ricevono il credito o praticano lo sconto in fattura. Assorbendo il decreto anti frode, la nuova manovra ha introdotto poi una sorta di franchigia per limitare le situazioni in cui tutti gli altri bonus, per essere ceduti o usati con lo sconto in fattura, devono avere l'asseverazione e il visto di conformità.

In sostanza, da venerdì 4 febbraio è possibile comunicare le cessioni prive di asseverazione e riviste in base alla nuova "franchigia" e la cessione delle spese pagate nel 2022. La franchigia prevista dalla legge di bilancio 2022 non vale mai per il bonus facciate. Per la cessione o lo sconto in fattura, quindi, servono sempre l'asseverazione e il visto di conformità. In caso di interventi di manutenzione straordinaria, sarà possibile cedere anche le spese per la manutenzione ordinaria collegata. Ed è possibile, inoltre, applicare la cessione o lo sconto in fattura per l'acquisto del box auto di pertinenza. Tutte queste spese possono già essere detratte dal 12 novembre 2021. L'Agenzia delle entrate ha invece chiarito che la franchigia per i piccoli lavori varrà per tutte le comunicazioni inviate dal 4 febbraio, "anche se relative a lavori del 2021". 




Comm