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lunedì 14 febbraio 2022

Pierpaolo Sileri | Green Pass non è ancora il momento per eliminarlo

 



Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si sbilancia aprendo alla possibilità che si proceda a un alleggerimento della lista di attività possibili solo per chi ha completato il ciclo di #Vaccinazione o è guarito dal #Covid: "Non può essere qualcosa di eterno. Certo non lo farei ora, ma osserviamo i dati e le varianti e poi decidiamo"

Parlare di eliminazione del certificato vaccinale è “prematuro”, ma una “rimodulazione può essere necessaria”. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si sbilancia aprendo alla possibilità che si proceda a un alleggerimento della lista di attività possibili solo per chi ha completato il ciclo di vaccinazione o è guarito dal Covid.

“Sicuramente il Green pass non può essere qualcosa di eterno, non è un passaporto che ha la durata di 10 anni. Certo non lo farei ora, oggi è francamente prematuro”, premette ma precisa: “Osserviamo i dati, vediamo se nascono nuove varianti altrove nel mondo e proseguiamo con la campagna per la terza dose e poi una rivalutazione potrà essere fatta”.

In sostanza, spiega il sottosegretario: “Piano piano togliamo le regole e il Green pass potrà essere una delle ultime che potrà essere tolta”. Prima, ha specificato, “vedrei una rimozione della #Mascherina al chiuso, ma ancora prima rivedrei le regole per i positivi asintomatici. E piano piano fino a una completa normalità”. Una prima timida apertura di Sileri arriva alla vigilia del giorno in cui scatta l’obbligo vaccinale per gli over 50 sul posto di lavoro.

Una tempistica che ha scatenato polemiche a destra, con Giorgia Meloni sulle barricate: “Mentre tutto il mondo allenta le restrizioni, da domani in Italia centinaia di migliaia di lavoratori rimarranno a casa senza stipendio per l’ignobile del green pass.

Proibire alle persone di potersi guadagnare da vivere penalizzando anche le aziende che dovranno fare a meno della forza lavoro, in un periodo di grande difficoltà economica per tutta la Nazione è semplicemente delirante”, ha scritto su Facebook la presidente dei Fratelli d’Italia. “Un provvedimento – ha aggiunto – senza alcun senso scientifico, punitivo e vessatorio, figlio della deriva ideologica di un esecutivo che sta in piedi solo grazie al morboso senso di attaccamento alla poltrona di molti di quelli che lo sostengono, non è degno di uno Stato civile. Non c’è nessuna modifica da fare, il #GreenPass va abolito. Subito”.

Secondo diverse stime, i lavoratori a rischio sospensione sarebbe tra i 500mila e un milione. A spiegare la ratio del provvedimento è stato il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano: “È un elemento che vuole garantire, seppure in una fase di relativa tranquillizzazione” dei contagi Covid, “una base vaccinale al maggior numero di persone possibile. Il razionale dell’insistenza della vaccinazione a mio avviso c’è come necessità”. Ma imporla per poter lavorare, ha specificato, “è una scelta della politica”.

“La prospettiva è che questo virus resterà tra noi e quest’inverno – prevede l’esperto – dopo un’estate tranquilla ci sarà un’altra ondata, magari non rilevante. Per questo è importante arrivare alla prossima stagione con il maggior numero delle persone protette”. Anche perché – sottolinea – la strategia vaccinale “cambierà” e “una quarta-quinta dose per tutti è impossibile”. La modalità assomiglierà “a quella dell’influenza, quindi raccomandata, non obbligatoria, e mirata su soggetti fragili e soggetti a rischio”.

giovedì 6 gennaio 2022

Approvato decreto, obbligo vaccino per over 50

Mediazione su negozi, basterà Green Pass base 



Consiglio dei Ministri : approva decreto, obbligo vaccino per over 50 E super pass al lavoro.
Mediazione su negozi, basterà quello base
- ROMA, 05 GEN -
Obbligo di vaccino per gli over 50, che potranno andare al lavoro solo se immunizzati o guariti dal #Covid.
Il governo approva l'ennesimo provvedimento per tentare di fermare la crescita senza fine dei contagi - anche oggi 189mila casi, record dall'inizio della pandemia - ma la maggioranza si divide sull'introduzione dell'obbligo del super pass per accedere ai servizi o entrare nei negozi, con la Lega che dopo aver minacciato l'astensione deve incassare la 'linea' imposta del premier Mario Draghi sull'obbligo vaccinale ma ottiene la modifica della norma prevista dalla bozza entrata in Consiglio dei ministri:
per andare in banca, dal parrucchiere o alle Poste basterà il pass base. Il nuovo decreto passa dunque all'unanimità, ma arriva al termine di una giornata tesa tra i partiti nella quale le posizioni sono rimaste quelle già emerse nei giorni scorsi.
Pd, Forza Italia, Italia Viva e il ministro della Salute Roberto Speranza erano per per estendere l'obbligo vaccinale a tutti i lavoratori mentre sul fronte opposto si è ricreato l'asse Lega-Cinquestelle che diede vita al governo gialloverde.
Senza un punto d'incontro è stato il premier #MarioDraghi a trovare una via d'uscita:
prima ha imposto, contro la volontà della Lega, l'obbligo vaccinale per tutti gli italiani che hanno più di 50 anni, una scelta che non è un "compromesso politico", spiegano fonti di governo ma che serve a ridurre le ospedalizzazioni, visto che sono proprio quelle le classi di età più ricorrenti nelle terapie intensive e nei reparti Covid.
E poi ha avallato il compromesso per evitare l'astensione dei ministri di Matteo Salvini:
per accedere ai servizi alla persona - dunque parrucchieri ed estetisti - agli uffici pubblici, servizi bancari, postali e finanziari, nei centri commerciali e nei negozi, ad eccezione di quelli "necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie delle persone", basterà il green pass base (quindi ottenibile anche con tampone) e non quello rafforzato, come era previsto dalla bozza del decreto.
Una misura che, di fatto, avrebbe lasciato ai no vax la possibilità di andare solo in farmacia o nei supermercati. Appena il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, scatterà l'obbligo del vaccino fino al 15 giugno per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni o che li compiranno entro quella data, con l'esenzione solo per chi ha un certificato medico.
Chi è guarito, invece, dovrà vaccinarsi obbligatoriamente dopo 6 mesi. La bozza del decreto non prevede però sanzioni e dunque bisognerà capire come si farà ad imporre l'obbligo. Ma per i 50enni scatta anche un altro intervento: dal 15 febbraio si potrà andare al lavoro solo con il super green pass. Una misura che vale sia per il settore privato che pubblico, compreso chi lavora in ambito giudiziario e i magistrati.
La norma non si applica invece per gli avvocati difensori, i testimoni e le parti del processo.


Le verifiche spetteranno ai datori di lavoro e chi non ha il super pass sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione, "con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e senza conseguenze disciplinari", ma con la sospensione dello stipendio e di qualunque "altro compenso o emolumento comunque denominato".
Le imprese potranno però sostituire chi non ha il pass rafforzato. In questo caso sono previste sanzioni: chi entra in un luogo di lavoro e non ha il super pass incorre in una sanzione erogata dal prefetto che va da 600 a 1.500 euro.
E tornerà anche l'uso massiccio dello #SmartWorking: i ministri Brunetta e Orlando hanno firmato la circolare nella quale si sensibilizzano le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a utilizzare pienamente lo strumento.
Con il decreto il governo modifica anche la gestione dei casi covid a scuola. In quelle dell'infanzia, con un positivo si va in quarantena per 10 giorni

Fonte (ANSA)