Marche, vergogna Biogas: la manina salva Spacca (Gian Mario Spacca governatore Regione Marche) arriva anche a Roma interferendo con l'attività della magistratura ed impedendo il sequestro di 7 centrali.
Ma in questa vicenda squallida in cui alcuni politici e funzionari vendono territori e cittadini al Dio denaro mentre altri si spacciano per paladini del no Biogas dopo aver depositato una interrogazione, io ringrazio invece uno ad uno proprio quei cittadini che A MANI NUDE hanno retto cartelloni e distribuito volantini subendo ironie a buon mercato ed attacchi personali violenti perché un giorno, spinti solo da coscienza civile, hanno deciso di dire NO.
Sopra tutti : i ragazzi del coordinamento Terre Nostre Marche ed il "mio" comitato per la tutela della salute e dell'ambiente della vallesina.
Loro è il coraggio.
NON CI FERMEREMO .
Interrogazione a risposta in commissione 5-03294 AGOSTINELLI.
— Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Per sapere – premesso che: da fonti stampa si è appreso della conclusione delle indagini condotte dalla procura di Ancona in collaborazione con il Gico della Guardia di finanza ed il Corpo forestale dello Stato; l'avviso di conclusione delle indagini è stato notificato ad un dirigente e due funzionari della regione Marche e ad altre 17 persone fra imprenditori e professionisti; i reati contestati sono concussione, corruzione e truffa ai danni dello Stato nel settore del biogas. Secondo l'accusa sarebbero state realizzate centrali a biogas senza valutazione di impatto ambientale e con procedure «accelerate»; in particolare, il dirigente della regione Luciano Calvarese e i funzionari Sandro Cossignani e Mauro Moretti avrebbero istruito norme e atti amministrativi per favorire le imprese concessionarie che, in questo modo, hanno potuto bypassare la valutazione di impatto ambientale e il controllo delle province e realizzare centrali a biogas godendo di incentivi statali fino a 31 milioni di euro per 15 anni dall'entrata in funzione dell'impianto; in cambio, i funzionari avrebbero ottenuto «tangenti» sotto forma di regali ed altre utilità; sempre da fonti stampa, si apprende che, per effetto dell'entrata in vigore dell'articolo 15, comma 4, del decreto-legge n. 91 del 2014 – il cosiddetto decreto «agricoltura ed ambiente» – la procura non ha potuto più disporre il sequestro di 7 impianti già in funzione–:
- se non intenda evitare per il futuro che iniziative legislative urgenti interferiscano rispetto a procedimenti giudiziari in corso
- e se non intenda chiarire la genesi endogovernativa delle norme citate in premessa. (5-03294)