domenica 16 novembre 2025

Osimo | Abbadia si stringe nel ricordo dei suoi Caduti

Questa mattina la frazione di Abbadia di Osimo ha vissuto un momento di profonda partecipazione e commozione durante la Commemorazione dei Caduti di tutte le guerre.

Paola Andreoni Vicesindaco di Osimo 

Una cerimonia molto sentita dalla comunità, che ogni anno rinnova con rispetto e affetto la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà e per la pace.

Ho partecipato come  vicesindaca rappresentando la Sindaca Michela Glorio e l'Amministrazione Comunale e la presenza delle associazioni combattentistiche e quelle di volontariato, delle Forze dell’Ordine e della banda cittadina ha reso ancora più solenne un appuntamento che ad Abbadia rappresenta un vero e proprio gesto collettivo di gratitudine.

Dopo la Santa Messa, il corteo ha raggiunto il cippo dedicato ai Caduti: qui sono stati ricordati gli uomini e le donne che hanno donato la loro vita nei conflitti.

Il  messaggio  che l'Amministrazione Comunale ha voluto lasciare è stato il richiamo al l’impegno quotidiano per la pace e il valore della memoria come responsabilità verso le generazioni future.

In questa piccola ma fiera frazione, il ricordo non è solo un rito: è un legame vivo, un patrimonio condiviso che unisce passato e presente.

Grazie a tutte le associazioni, alle autorità e ai cittadini di Abbadia per aver partecipato con cuore e partecipazione.

Continuare a ricordare significa continuare a costruire insieme un futuro di pace.

(Paola Andreoni Vicesindaco di Osimo)

sabato 15 novembre 2025

Osimo | Convegno di Aces Italia

Ieri sono stata a Bologna alla 42esima assemblea annuale Anci assieme all’assessore alle politiche europee Jacopo Celentano.
Abbiamo partecipato al convegno di Aces Italia, l’agenzia che decide le assegnazioni di Città europea dello sport, per la quale abbiamo inviato l’estate scorsa la candidatura per il 2028. E’ stata una occasione importante per consolidare contatti e ribadire il nostro impegno in questo progetto che avevamo annunciato in campagna elettorale. Portare a Osimo il titolo permetterebbe di ampliare non solo il numero di eventi sportivi e formativi, ma darebbe anche una spinta alle manutenzioni e alla valorizzazione dei nostri tanti impianti e delle tante discipline praticate grazie alle numerosissime associazioni sportive che la città vanta.

Nel convegno è stato ricordato che la Repubblica riconosce il valore sociale e di promozione dello sport e quanto sia necessario creare rete e valorizzare le persone attraverso questa pratica. E’ stato anche evidenziato come lo sport sia viatico per contrastare le dipendenze, per sensibilizzare contro le violenze di genere e favorire competenze individuali e potenzialità del lavoro di squadra, seguendo principi sani che lo sport porta con sé. 

Osimo sarebbe una città più inclusiva grazie a questo riconoscimento, con Aces che richiede proprio un aumento del tasso di partecipazione sportiva e di messa in rete degli impianti per favorirlo.

Studieremo anche un gadget ed un logo per identificare Osimo città europea dello Sport 2028, perché, come ci insegna l’esperienza di altre città, avrebbe ricadute molto importanti sul turismo e quindi sull’economia della nostra città. Dunque, inclusività, innovazione, salute e benessere, ma anche impatto sociale, economico e turistico.

Investiremo su tutte le nostre aree attrezzate, oltre 20, sulle aree fitness e quelle verdi, pensate come zone di aggregazione e benessere. Si potrebbe ragionare su misure specifiche. Ad esempio, un voucher legato all’Isee per le famiglie che iscrivono i figli a corsi sportivi, o un bando dedicato agli enti di promozione sportiva per eventi a favore degli over 65. Il tutto con l’ottica di aumentare il welfare complessivo della comunità.

mercoledì 12 novembre 2025

Cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo

 Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Ricorre il cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo, firmato, sullo slancio dello spirito della Conferenza di Helsinki, per comporre in modo positivo la tormentata “questione adriatica”, la cui mancata soluzione si frapponeva al dispiegamento pieno delle relazioni bilaterali.

A esso dobbiamo la definitiva attribuzione, con certezza giuridica, di Trieste alla Repubblica Italiana e la risoluzione delle divergenze relative ai confini, ingrata eredità della guerra fascista che aveva comportato la perdita di territori uniti all’Italia al termine della Prima Guerra Mondiale e con il Trattato di Rapallo del novembre 1920.

La buona volontà delle parti, riflessa nell’accordo, ha consentito di chiudere in quelle aree uno dei passaggi più amari della recente storia italiana, trasformandole, nel giro di pochi anni, da pagina dolorosa a confine il più aperto d’Europa e, da luogo di aspra contrapposizione, a luogo di cooperazione, consolidato, in seguito, dalla comune appartenenza con Slovenia e Croazia alla Unione Europea.

Il percorso di riconciliazione e ampia collaborazione con quei Paesi costituisce un esempio nella comunità internazionale.

La cooperazione transfrontaliera, al pari del riconoscimento del ruolo e della promozione delle rispettive minoranze linguistiche nelle zone di insediamento storico - fondamentale elemento di dialogo e di sviluppo congiunto - ha concorso a bonificare i lacerti di odio giacenti ed è stata capace di contribuire a sanare lacerazioni, a promuovere benessere e stabilità per le rispettive comunità.

Segno concreto, in questo nostro continente, di affermazione dei principi di libertà, uguaglianza, democrazia e rispetto dello Stato di diritto.

L’apporto italiano a fare dei Balcani una terra di pace rappresenta un impulso affinché si superino le contrapposizioni e le tensioni tuttora presenti nell’area, facendo prevalere processi di stabilizzazione e prospettiva europea per ciascuno dei partner regionali.

L’orizzonte di pace e prosperità sarà rafforzato dal ricongiungimento dei Paesi balcanici, con Italia, Slovenia e Croazia, alla piattaforma di valori dell’Unione Europea».


(dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella)