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domenica 16 novembre 2025

50 anni fa viene firmato il trattato di Osimo

 Stamattina abbiamo avviato la stagione 2025/26 delle passeggiate culturali che ho contribuito a organizzare assieme ad Asso e associazione PerTerra.

Luogo dove è stato firmato il Trattato di Osimo

La prima passeggiata è stata dalla chiesa della Misericordia a Monte Santo Pietro per celebrare la ricorrenza del Trattato di Osimo, il cui cinquantesimo è stato proprio questa settimana.

Lungo il tragitto abbiamo visitato due Fonti storiche, Follonica e Gattuccio. Poi a Monte Santo Pietro ci ha accolto il Conte Guido Leopardi Dittajuti che ci ha permesso di visitare il parco e la zona dell'omonima Villa dove è stato firmato il Trattato.

È stata una bellissima mattinata tra storia, paesaggi e anche sana attività motoria.

Un grande successo con iscrizioni che hanno raggiunto il tutto esaurito: ben 200 i partecipanti.

Ringrazio tutti per l'organizzazione e l'entusiasmo, in particolare la famiglia Leopardi Dittajuti per la disponibilità e l'accoglienza. 

Prossimo appuntamento a Villa Simonetti con partenza dalla chiesa di San Paterniano il 14 dicembre.

(Jacopo Celentano Assessore)

mercoledì 12 novembre 2025

Cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo

 Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Ricorre il cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo, firmato, sullo slancio dello spirito della Conferenza di Helsinki, per comporre in modo positivo la tormentata “questione adriatica”, la cui mancata soluzione si frapponeva al dispiegamento pieno delle relazioni bilaterali.

A esso dobbiamo la definitiva attribuzione, con certezza giuridica, di Trieste alla Repubblica Italiana e la risoluzione delle divergenze relative ai confini, ingrata eredità della guerra fascista che aveva comportato la perdita di territori uniti all’Italia al termine della Prima Guerra Mondiale e con il Trattato di Rapallo del novembre 1920.

La buona volontà delle parti, riflessa nell’accordo, ha consentito di chiudere in quelle aree uno dei passaggi più amari della recente storia italiana, trasformandole, nel giro di pochi anni, da pagina dolorosa a confine il più aperto d’Europa e, da luogo di aspra contrapposizione, a luogo di cooperazione, consolidato, in seguito, dalla comune appartenenza con Slovenia e Croazia alla Unione Europea.

Il percorso di riconciliazione e ampia collaborazione con quei Paesi costituisce un esempio nella comunità internazionale.

La cooperazione transfrontaliera, al pari del riconoscimento del ruolo e della promozione delle rispettive minoranze linguistiche nelle zone di insediamento storico - fondamentale elemento di dialogo e di sviluppo congiunto - ha concorso a bonificare i lacerti di odio giacenti ed è stata capace di contribuire a sanare lacerazioni, a promuovere benessere e stabilità per le rispettive comunità.

Segno concreto, in questo nostro continente, di affermazione dei principi di libertà, uguaglianza, democrazia e rispetto dello Stato di diritto.

L’apporto italiano a fare dei Balcani una terra di pace rappresenta un impulso affinché si superino le contrapposizioni e le tensioni tuttora presenti nell’area, facendo prevalere processi di stabilizzazione e prospettiva europea per ciascuno dei partner regionali.

L’orizzonte di pace e prosperità sarà rafforzato dal ricongiungimento dei Paesi balcanici, con Italia, Slovenia e Croazia, alla piattaforma di valori dell’Unione Europea».


(dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella)