mercoledì 10 marzo 2021
Attanasio e Iacovacci uccisi in Congo mentre fuggivano
Novità per la dichiarazione 2021 | Modello 730
Si apre la stagione della precompilata 2021 con l’invio dei dati al Fisco entro il 16 marzo. Spese mediche detraibili solo se tracciabili
LE SCADENZE DA RISPETTARE
Il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi è fissato al 30 settembre 2021. Chi deve incassare un rimborso Irpef, però, potrebbe pensare di accelerare i tempi, sfruttando l’accredito in busta paga a luglio – nel caso il datore di lavoro sia anche sostituto di imposta -, presentando il 730 tra maggio e giugno. Il modello 730 può essere scelto anche dall’erede di un contribuente deceduto nel 2020 o comunque entro il 30 settembre 2021, ma il pagamento del rimborso resta vincolato alle regole in vigore per il modello Redditi Persone Fisiche.
COME PRESENTARE LA DICHIARAZIONE
Per compilare e presentare il modello 730 ci sono due possibilità: la precompilata o il ricorso al Caf o ad altri professionisti autorizzati. La tendenza “fai da te” è in costante crescita, soprattutto con l’emergenza sanitaria che impone il rispetto del distanziamento sociale e, quindi, fa aumentare il numero di chi preferisce compilare in autonomia la dichiarazione direttamente da casa. I Caf e i professionisti garantiscono tuttavia l’accesso sicuro alle loro sedi: in questo caso la compilazione spetterà a loro, il contribuente dovrà portare tutta la documentazione necessaria: dai modelli Cud, agli scontrini per le spese sanitarie, passando per la dichiarazione degli interessi passivi per il mutuo sulla prima casa, fino alle spese sostenute per la previdenza complementare.
LE SCADENZE DELLA PRECOMPILATA
Per accedere alla dichiarazione precompilata serve uno Spid, il pin di Fisconline delle Entrate o quello rilasciato dall’Inps. Il modello 730/2021 precompilato è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 30 aprile. Chi decide di accedere a questa modalità, potrà accettare il modello così come viene presentato dall’Agenzia, oppure modificarlo o integrarlo: dal 28 maggio al 20 giugno può anche essere annullato una sola volta, e sostituito con un nuovo invio. Il contribuente che lo accetta senza modifiche non sarà soggetto ai controlli sulle spese detraibili. Il 30 settembre resta il termine per il modello 730 “fai da te” ma anche per quello presentato tramite Caf. Il 25 ottobre scade il termine per presentare al Caf (o professionista abilitato) il 730 integrativo, ma solo se l’integrazione determina un credito maggiore, un minor debito o un’imposta invariata.
POSSIBILI RISCHI PER I RIMBORSI
Le piccole e medie imprese pagano gravemente gli effetti della pandemia. Anche per questo motivo, quest’anno potrebbe essere meno semplice ricevere il rimborso Irpef in busta paga. Il blocco dei licenziamenti può scongiurare il perdita del sostituto di imposta ma non garantisce la certezza di ricevere lo stipendio in tempo. Può accadere, infatti, che molti piccoli datori di lavoro, alle prese con una grave crisi di liquidità, siano in difficoltà nel pagamento puntuale degli stipendi. Resta, comunque, la possibilità di farsi erogare il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate sul proprio conto corrente. In questo caso, è bene comunicare tempestivamente l’Iban sul quale si intende ricevere il rimborso. La liquidazione del rimborso avviene in genere entro il 20 dicembre.
SPESE DETRAIBILI SE TRACCIABILI
Entro il 16 marzo gli operatori sanitari, le banche, gli enti previdenziali e tutti gli altri “soggetti terzi” dovranno inoltrare all’Agenzia delle Entrate i dati necessari per predisporre i modelli precompilati. Dal primo gennaio 2020 è scattato l’obbligo di pagare le spese detraibili al 19 per cento, come quelle mediche, con strumenti tracciabili. La legge prevede però un’eccezione: si possono pagare in contanti medicinali e dispositivi medici, oltre alle prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o private accreditate al Servizio sanitario nazionale. Nelle dichiarazioni 2019, le spese mediche hanno raggiunto i 19,4 miliardi di euro, confermandosi come la parte più consistente degli oneri fiscalmente detraibili al 19 per cento.
martedì 9 marzo 2021
Il Louvre ha aperto un suo negozio online
Senza più visitatori o quasi, il museo più famoso al mondo ha accelerato un processo avviato prima della pandemia, fatto di magliette, aste e videoclip
Il Louvre non si è però fermato al merchandising, che da anni è la strada più sicura e percorsa anche da musei più piccoli e sconosciuti, ma si è impegnato per «trovare nuovi modi per fare soldi […] e sfruttare la massimo il nome del Louvre», come ha spiegato al New York Times Adel Ziane, direttore delle relazioni esterne. A dicembre, per esempio, ha organizzato un’asta per raccogliere fondi e trasformare una zona in disuso del museo in un spazio dedicato all’istruzione vasto mille metri quadrati. L’asta ha raccolto 2,3 milioni di euro e ha offerto, tra le altre cose, delle esperienze museali: un cliente ha pagato 80mila euro la possibilità di assistere al momento in cui la Gioconda viene tolta dalla teca per il suo controllo annuale.
Un’altra strada è quella di affittare gli spazi del museo a fotografi, artisti, stilisti, registi. Nel 2018 i cantanti americani Beyoncé e Jay ebbero a disposizione per due notti gallerie, scalinate, il corridoio e l’entrata principale per filmare il video di “Apeshit”: è stato visto 200 milioni di volte su YouTube, contribuendo ad aumentare la fama del museo nel mondo. Di recente il Louvre è stato affittato per cinque giorni e cinque notti anche dai produttori della serie tv di Netflix Lupin.