martedì 6 dicembre 2016
Luca Ceriscioli decide il destino della Macroregione con un bicchiere di vino
Ci abbiamo provato fino all’ultimo, a dare un senso alla discussione sulla fusione tra le regioni Marche-Toscana-Umbria di questa mattina.
Tra dichiarazioni inopportune, commistioni di temi senza alcun senso logico, frasi altisonanti e palesi contraddizioni, il PD ha bocciato la nostra Mozione che impegnava il Presidente a rispettare la volontà espressa dal Consiglio Regionale di dicembre 2015 in cui si chiedeva di difendere l'autonomia e l'unità delle Marche all'interno dei tavoli istituzionali. Non contenti hanno poi bocciato gli emendamenti del M5S alla loro Risoluzione “pezza”, con cui chiedevamo di rispettare il ruolo dell’Assemblea regionale su tale materia, come previsto dalla Costituzione Italiana e dallo Statuto regionale. Chiedevamo anche di presentare alle competenti Commissioni studi comparativi sugli eventuali vantaggi economici e gestionali dalla fusione con altre regioni e di informare e condividere le scelte con la cittadinanza prima (e non dopo) aver deciso.
L’arroganza e la prepotenza del PD che, ricordiamo, è stato votato da appena un quinto degli aventi diritto, non ha limiti... ci si ostina a proseguire con un atteggiamento totalitario: meglio non discutere, meglio non chiedere. Fosse mai che i cittadini, chiamati alle urne, esprimano una volontà contraria a quello che il PD vuole imporre !?
(Movimento Cinque Stelle Marche)
venerdì 2 dicembre 2016
#IoDicoNo Fossombrone chiusura campagna referendaria
Relatori: David Monticelli e Gabriele Gigli, illustreranno ai cittadini le ragioni di una democrazia partecipata, contro le modifiche di ben 47 articoli della Costituzione (oltre un terzo del totale) e contro la legge elettorale.
Critiche di merito, contraddizioni, errori concettuali, complicazione del sistema verranno messe in evidenza, assieme alle forzature che hanno portato all'approvazione delle due leggi. Emergerà un quadro desolante dove le regole del gioco politico risultano, secondo noti costituzionalisti ed autori, come un'imposizione basata su leggi approvate in tutta fretta.
Critiche di merito, contraddizioni, errori concettuali, complicazione del sistema verranno messe in evidenza, assieme alle forzature che hanno portato all'approvazione delle due leggi. Emergerà un quadro desolante dove le regole del gioco politico risultano, secondo noti costituzionalisti ed autori, come un'imposizione basata su leggi approvate in tutta fretta.
VIDEO
mercoledì 30 novembre 2016
Inceneritore nelle Marche: Approvata la mozione del M5S in regione
La Regione Marche si impegna a ricorrere contro il DPCM inceneritori.
Il Ministero dell'Ambiente mediante il DPCM del 10 agosto 2016 di fatto impone alla Regione Marche un inceneritore, scavalcando tutta la pianificazione regionale in materia di rifiuti.
Il DPCM è a tutti gli effetti un programma nazionale perciò, la normativa parla chiaro, si sarebbe dovuto sottoporre l'atto a Valutazione Ambientale Strategica, una procedura che valuta preventivamente gli effetti ambientali di ampio respiro che derivano da scelte strategiche. Ma il Ministero per evitare a tutti i costi la VAS ha inventato scuse che non stanno in piedi: facendola, infatti non avrebbe potuto imporre, come sta cercando di fare, nelle Marche (e in altre Regioni) inceneritori non voluti e non necessari.
Per questo oggi è stata discussa e approvata una mozione del Movimento 5 Stelle che impegna la Regione a presentare un ricorso, anche in coordinamento con altre Regioni, per l’annullamento del DPCM. Non possiamo accettare infatti imposizioni che vanificherebbero ogni possibile sviluppo di una migliore gestione dei rifiuti e, più in generale, di economia circolare; non possiamo accettare che venga preclusa “ab divinis” la possibilità di pubblica partecipazione, prevista dalla normativa; non possiamo accettare che vengano saltati a piedi pari tutti gli aspetti ambientali (che si traducono in vivibilità e salute).
Vincendo questo ricorso obbligheremo il ministero a riavviare da capo l'intero iter, all'interno del quale i cittadini avranno modo di porre all'attenzione le loro osservazioni, e in cui si dovrà valutare seriamente se un inceneritore nelle Marche è davvero la migliore (e l'unica) scelta possibile.
Il DPCM è a tutti gli effetti un programma nazionale perciò, la normativa parla chiaro, si sarebbe dovuto sottoporre l'atto a Valutazione Ambientale Strategica, una procedura che valuta preventivamente gli effetti ambientali di ampio respiro che derivano da scelte strategiche. Ma il Ministero per evitare a tutti i costi la VAS ha inventato scuse che non stanno in piedi: facendola, infatti non avrebbe potuto imporre, come sta cercando di fare, nelle Marche (e in altre Regioni) inceneritori non voluti e non necessari.
Per questo oggi è stata discussa e approvata una mozione del Movimento 5 Stelle che impegna la Regione a presentare un ricorso, anche in coordinamento con altre Regioni, per l’annullamento del DPCM. Non possiamo accettare infatti imposizioni che vanificherebbero ogni possibile sviluppo di una migliore gestione dei rifiuti e, più in generale, di economia circolare; non possiamo accettare che venga preclusa “ab divinis” la possibilità di pubblica partecipazione, prevista dalla normativa; non possiamo accettare che vengano saltati a piedi pari tutti gli aspetti ambientali (che si traducono in vivibilità e salute).
Vincendo questo ricorso obbligheremo il ministero a riavviare da capo l'intero iter, all'interno del quale i cittadini avranno modo di porre all'attenzione le loro osservazioni, e in cui si dovrà valutare seriamente se un inceneritore nelle Marche è davvero la migliore (e l'unica) scelta possibile.
(Movimento Cinque Stelle Marche)
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