giovedì 1 settembre 2016

I dati ISTAT non combaciano con le Slide di Matteo Renzi




I dati sulla disoccupazione in Italia diffusi oggi dall'Istat sono un bollettino di guerra!
1) Solo a luglio abbiamo perso 68 mila posti di lavoro indipendenti (una strage di professionisti e imprenditori: l'Italia riparte? Certo!)
2) Aumentano quelli che perdono le speranze di trovare un'occupazione +53 mila (ma saranno sicuramente dei gufi)
3) 51 mila donne hanno perso il loro impiego e altre 52 mila hanno perso le speranze di trovarne uno (attendiamo una dichiarazione della Presidente Boldrini)
4) Negli ultimi 12 mesi abbiamo perso 135 mila posti di lavoro tra i cittadini con meno di 50 anni e la disoccupazione giovanile sfiora di nuovo il 40% (la riforma Fornero miete altre vittime)






Il Governo Renzi ha sperperato oltre 10 miliardi di euro per l'inutile quanto pericoloso Jobs Act. Li poteva investire in sicurezza degli edifici, quello si che avrebbe creato lavoro, ma soprattutto salva le vite. E' ridicolo parlare di "Casa Italia" dopo i terremoti. Prima si sperperano miliardi di euro in Leggi che piacciono solo alla Germania e alla Banca Centrale Europea, e poi si annunciano piani antisismici che non hanno coperture economiche proprio perché a Bruxelles non ci permettono di fare investimenti a debito.
In un Paese democratico, dopo questi dati, il GOVERNO SI SAREBBE GIÀ DIMESSO.

Luigi Di Maio (M5S)

Virginia Raggi (M5S) Roma e la trasparenza del Movimento




Trasparenza. È uno dei valori che ci contraddistingue e che perseguiamo. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere un parere all'ANAC, l'Autorità Nazionale Anticorruzione, su tutte le nomine fatte finora dalla Giunta. Una richiesta per garantire il massimo della trasparenza: il "palazzo" deve essere di vetro, tutti i cittadini devono poter vedere cosa accade dentro. Questo è il M5S.
Sulla base di due pareri contrastanti, ci siamo rivolti all'ANAC che, esaminate le carte, ha dichiarato che la nomina della Dott.ssa Carla Romana Raineri a Capo di Gabinetto va rivista in quanto "la corretta fonte normativa a cui fare riferimento è l'articolo 90 TUEL" e "l'applicazione, al caso di specie, dell'articolo 110 TUEL è da ritenersi impropria". Ne prendiamo atto.
Arrivano anche le dimissioni dell'assessore al bilancio Marcello Minenna che nelle prossime ore renderà pubbliche le sue motivazioni.

Conseguentemente, sarà predisposta l'ordinanza di revoca.
(Virginia Raggi Sindaco M5S di Roma)


domenica 28 agosto 2016

TTIP: Salta il trattato di libero scambio Usa-Ue (VIDEO)



Il vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco, Sigmar Gabriel, ammette il fallimento dei negoziati Usa-Ue sul trattato di libero scambio (Ttip). «I negoziati con gli Stati Uniti sono effettivamente falliti perché come europei non possiamo accettare supinamente le richieste americane» ha detto il ministro socialdemocratico in un'intervista alla rete tedesca Zdf, sottolineando come ormai «non ci sarà più alcun passo avanti, anche se nessuno lo vuole ammettere veramente». Gabriel ha anche sottolineato che in 14 round di colloqui le parti non hanno trovato un'intesa su un solo capitolo dei 27 sul tavolo.
I negoziati, avviati nel 2013, non hanno mai avuto vita facile. Non solo la Germania ma anche la Francia non ha mai nascosto le perplessità per quello che sembrava uno strumento unilaterale americano.
In realtà non giunge inaspettata una dichiarazione del genere vista la congiuntura politica di qua e di là dell’Atlantico. Già a maggio sui media americani si poteva leggere che l’accordo sul Ttip era morto quando il candidato repubblicano Donald Trump e la candidata democratica Hillary Clinton hanno iniziato a dire le stesse cose: il primo lo attacca ogni giorno, le ultime dichiarazioni della seconda sono state all’insegna di «dubbi e preoccupazioni».



L’America aspetta infatti le elezioni presidenziali di novembre e Hillary Clinton ha fatto marcia indietro sul Ttip che un tempo appoggiava in linea con Obama perché la questione in patria è tutto fuorché popolare: in tempi in cui i due candidati alla Casa Bianca promettono il ritorno di manodopera che non tornerà più, parte dell’opinione pubblica vede nel trattato una ulteriore minaccia alla working class americana impoverita. Una paura che Trump ha cavalcato da subito e a cui Clinton ha ceduto anche per non perdere quell’elettorato democratico che ha sostenuto il suo sfidante interno, Bernie Sanders. Allo stesso tempo, l’attuale presidente Obama ha il potere dell’anatra zoppa (lame duck) - così si chiama il presidente a fine mandato - e un Congresso ostile.
In Europa chi dovrebbe decidere non se la passa meglio: sia la Francia sia la Germania aspettano le elezioni nel 2017 per cui prima della fine del prossimo anno qualsiasi iniziativa sarebbe improduttiva perché manca un mandato forte agli attuali leader. E perché, come in America, parte dell’opinione pubblica si è schierata contro l’accordo in nome della tutela dei posti di lavoro e dell’ambiente nonché la paura per gli Ogm (si veda il video sotto, la manifestazione a Berlino un anno fa).
All’inizio dell’estate, già il ministro italiano dello sviluppo economico Carlo Calenda aveva avvertito che il Ttip era in bilico: «Il Ttip - aveva detto - secondo me salta perché siamo arrivati troppo lunghi sulla negoziazione» quindi «sarà molto difficile che passi e sarà una sconfitta per tutti».

(fonte ilsole24ore)