La Corte di Appello di Ancona ha accolto le richieste del Comune di Osimo in merito al vecchio contenzioso innescato dal contratto di appalto annullato per l’ospedale di rete a San Sabino. Si è visto riconoscere un indennizzo come risarcimento danni di oltre 800mila euro e la restituzione della somma di 300mila euro già versata dall’ente dopo una prima sentenza che gli era stata sfavorevole.
La vertenza legale è legata al cantiere del mai realizzato ospedale di rete della Valmusone a San Sabino, per il quale il Comune di Osimo stipulò nell’aprile 1990 una convenzione col Consorzio Codelsa al quale era affidata la realizzazione del nuovo ospedale a San Sabino, finanziato dalla Regione Marche. Coselsa, per conto del Comune, concludeva poi con l’Associazione temporanea di imprese Marinelli – Campanelli un contratto di appalto il settembre 1998. I lavori vennero però sospesi il 25 febbraio 1999 per un movimento franoso nella zona cantierata. Peraltro, il Consiglio di Stato nel 2001 accolse un ricorso di un residente adiacente la zona che contestava la compatibilità ambientale e la variante al Prg.
In virtù di tutto ciò, il Comune di Osimo ritenne risolto il contratto richiedendo la restituzione del cantiere, con l’Ati Marinelli Campanelli che si rivolse invece in sede legale al Tribunale di Ancona. Il quale ritenne che la responsabilità della risoluzione del contratto fosse riferibile sia al Comune (per aver adottato e appaltato il progetto senza una valida verifica di compatibilità ambientale) sia all’Ati (che aveva omesso di verificare le condizioni di sicurezza essendo la frana accaduta nel cantiere a seguito di crollo di parte della palificazione che aveva costituito l’oggetto principale degli accertamenti avviati dalla Regione per una variante adottata in corso d’opera dalla stessa Ati Marinelli Campanelli senza approvazione del Comune) sia al Consorzio Codelsa (per avere condiviso la variante).
Il contenzioso in una prima fase, nel 2017, aveva condannato il Comune di Osimo, ma nei giorni scorsi, dopo un appello dell’ente avanzato nel 2024 dall’allora amministrazione Pugnaloni alla Corte di Appello di Ancona, è arrivata una sentenza che ribalta la situazione. A seguito di una sentenza della Corte di Cassazione che aveva accolto il ricorso incidentale del Comune, la giunta Pugnaloni diede infatti mandato all'Avv. Andrea Galvani di riassumere il giudizio presso la Corte di Appello di Ancona. Ora le richieste del Comune sono state accolte in toto dalla Corte dorica la quale ha condannato l'impresa Campanelli Costruzioni srl a pagare al Comune 805.517,83 euro (oltre interessi e rivalutazione) e a restituire la somma di 311.000 euro che il Comune aveva già pagato in esecuzione della precedente sentenza della Corte di Appello del 2017. Dunque, il credito complessivo del Comune di Osimo è di circa un milione e duecentomila euro, salvo ricorso in Cassazione.
L’assessore al contenzioso Mauro Pellegrini, che seguì il ricorso alla Corte di Appello del 2024 con la stessa delega assessorile, esprime soddisfazione per il lavoro svolto dall’avvocato del Comune, Andrea Galvani e confida che la vicenda sia arrivata finalmente a conclusione, mettendo un punto su una pagina triste della sanità locale.