Socialisti e Pd in Europa hanno votato l'accesso a dazio zero di decine di migliaia di tonnellate di olio tunisino.
UN COLPO BASSO alle produzioni italiane, già gravate da contraffazioni e truffe.
L'ennesimo capolavoro del PD ANTI-ITALIANO
Alessia Mosca (Eurodeputata PD)
Oggi in Commissione Commercio internazionale abbiamo votato una proposta di emergenza della Commissione europea per aiutare l'economia tunisina in grave difficoltà, ancor più dopo i recenti attentati terroristi.
La proposta prevede l'importazione senza dazi doganali di 70.000 tonnellate di olio tunisino in Europa per il 2016 e il 2017.
La Tunisia è l'unico Paese del Nord Africa stabilmente avviato verso la creazione di un regime compiutamente democratico e proprio per questo motivo è stato preso di mira dai terroristi, che hanno ulteriormente ridotto in ginocchio il Paese, già vessato da una gravissima crisi economica, compromettendo la maggiore fonte di entrate, il turismo.
La popolazione tunisina, stremata dalla fame, negli ultimi mesi aveva, anch'essa, cominciato sempre più frequentemente a intraprendere il viaggio verso l'Europa, andando ad aggiungersi all'esodo di cui vediamo le tragiche immagini in tutti i nostri telegiornali e che tanto duramente sta mettendo a prova la tenuta dell'Unione europea – ne approfitto per ricordare, tra l'altro, che la Tunisia al momento sta ospitando 1.800.000 rifugiati dalla vicina Libia. Il provvedimento approvato oggi è, dunque, un esempio concreto di quel "aiutiamoli a casa loro" che diverse forze politiche hanno sbandierato come saggia proposta durante le fasi più critica dell'emergenza migranti, salvo poi "dimenticarsi" di fare e attuare proposte che permettessero di realizzare tale "aiuto".
In EUROPA il PD vota a favore dell' Olio tunisino danneggiando l' ITALIA
Pubblicato da Fragole Mature su Venerdì 29 gennaio 2016
Noi lo abbiamo fatto oggi e lo rivendichiamo con forza, perché o l'Unione europea riesce a dare attuazione ai propri valori fondanti, primo tra tutti la solidarietà, o diventa reale il rischio di ridurre il più grande politico del '900 a una mera unione doganale. Tuttavia, non abbiamo approvato questa misura ignorando le preoccupazioni dei produttori di olio europei e, nello specifico, italiani: grazie a un lavoro che abbiamo portato avanti negli ultimi mesi, siamo riusciti a inserire l'obbligo di verifica di questa misura alla fine del suo primo anno di entrata in vigore. Abbiamo, infatti, chiesto alla Commissione di valutare l'impatto di questa decisione sul mercato europeo dell'olio d'oliva e di prendere misure correttive qualora l'equilibrio del mercato UE dovesse essere alterato. Una valutazione che, tra le altre cose, permette di individuare e stroncare sul nascere anche gli abusi di ogni tipo, primo tra tutti quello relativo all'etichettatura "fasulla" dell'olio. Le nostre ambizioni erano innegabilmente più alte: abbiamo presentato emendamenti volti a mitigare gli effetti delle misure senza compromettere gli aiuti, come ad esempio una dilazione in dieci mesi delle importazioni e una limitazione del periodo di applicazione della misura (da 2 a 1 anno, con possibilità di rinnovo ove la situazione di gravità persista). Nonostante non abbiano ottenuto la maggioranza, queste proposte hanno comunque riscontrato un grande sostegno nella commissione Commercio internazionale, aprendo alla possibilità che nella votazione finale in sessione plenaria (la prossima settimana) riusciremo a ottenere una ulteriore mitigazione dell'impatto di questa decisione sulle produzioni europee e italiane.