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martedì 3 gennaio 2017

<< Referendum sul Jobs Act >> cosa deciderà la Consulta?


L’11 gennaio è il giorno in cui la Consulta dovrà dichiarare l’ammissibilità dei quesiti sul Jobs Act. Con oltre 3 milioni di firme, la Cgil ha richiesto formalmente un referendum sulla riforma del lavoro del Governo Renzi, indirizzato principalmente su 3 punti: la reintroduzione dell’articolo 18, l’uso dei voucher e la loro gestione e la responsabilità che vige tra l’appaltatore e l’appaltante. Secondo indiscrezioni, la Corte Costituzionale vorrebbe dichiarare ammissibili solamente due quesiti, ovvero quello riguardante gli appalti e i voucher, ma dichiarare inaccettabile il quesito sull’articolo 18. Il motivo? Il referendum sarebbe “propositivo”, dunque inammissibile, perché estenderebbe il diritto di recuperare il posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo a tutti i dipendenti di aziende con almeno cinque impiegati.

Tutti i sondaggi dicono che se si votasse davvero, i “sì” stravincerebbero: ciò significherebbe una nuova pesante sconfitta per la maggioranza Pd-Ncd-Ala, per Renzi, Gentiloni e, naturalmente, per Confindustria e tutti coloro che hanno plaudito alla deregolamentazione del mercato del lavoro.

Di contro, l’inammissibilità del quesito sull’articolo 18 sarebbe un bel favore per il Governo e il Nazareno, che potrebbero cercare a quel punto di “sminare” anche il quesito sui voucher varando un giro di vite per limitare in modo radicale il ricorso a quello che si è rivelato essere uno strumento di precarizzazione e di nuovo caporalato. 



Per questo il PD si è affrettato a ricalendarizzare di nuovo - e furbescamente - in commissione lavoro, proprio per l'11 gennaio, le proposte di legge sul limiti ai voucher, che giacevano sepolte nei cassetti.

A mali estremi estremi rimedi, pur di sventare l'appuntamento con la Caporetto del PD.


di Tiziana Ciprini (M5S Camera)

giovedì 20 ottobre 2016

Alessandro Di Battista (M5S) Il fallimento del JOBS ACT (VIDEO)



Ebbene il governo che prova a nascondere i suoi fallimenti sul lavoro è lo stesso che ci dice che se verrà cambiata la Costituzione tutto sarà meraviglioso. Come no, come il Jobs Act! In Italia non c'è lavoro, ma in cambio ci sono i voucher, buoni da 10 euro (7,5 vanno al lavoratore) che servono solo a gonfiare il numero degli occupati. Sì perché l'Istat considera occupati anche coloro che ricevono un voucher a settimana, cioè guadagnano in 7 giorni denaro sufficiente solo per un pasto caldo in un fast-food. La situazione è drammatica e in tutto ciò, da cittadino, mi domando. Ma i sindacati dove sono? A parte qualche malinconica intervista ma cosa diavolo fanno (parlo chiaramente dei vertici)? E' incredibile, o sono completamente asserviti ai potenti (e sperano in un futuro posto da parlamentare) oppure hanno alzato bandiera bianca. 

VIDEO

In altri paesi questi dati avrebbero mobilitato migliaia di lavoratori. Da noi le principali sigle sindacali parlano, parlano, parlano e danno “penultimatum” al governo. Ognuno sia protagonista del proprio destino, ognuno deve mettercela tutta. Non ci sono salvatori della patria, non ci sono eroi, siamo noi e soltanto noi, cittadini che, pur seguendo nonviolenza e democrazia, la dobbiamo smettere una volta per tutte di essere moderati. Moderati si muore.

(Alessandro Di Battista M5S)