sabato 15 novembre 2025

Osimo | Convegno di Aces Italia

Ieri sono stata a Bologna alla 42esima assemblea annuale Anci assieme all’assessore alle politiche europee Jacopo Celentano.
Abbiamo partecipato al convegno di Aces Italia, l’agenzia che decide le assegnazioni di Città europea dello sport, per la quale abbiamo inviato l’estate scorsa la candidatura per il 2028. E’ stata una occasione importante per consolidare contatti e ribadire il nostro impegno in questo progetto che avevamo annunciato in campagna elettorale. Portare a Osimo il titolo permetterebbe di ampliare non solo il numero di eventi sportivi e formativi, ma darebbe anche una spinta alle manutenzioni e alla valorizzazione dei nostri tanti impianti e delle tante discipline praticate grazie alle numerosissime associazioni sportive che la città vanta.

Nel convegno è stato ricordato che la Repubblica riconosce il valore sociale e di promozione dello sport e quanto sia necessario creare rete e valorizzare le persone attraverso questa pratica. E’ stato anche evidenziato come lo sport sia viatico per contrastare le dipendenze, per sensibilizzare contro le violenze di genere e favorire competenze individuali e potenzialità del lavoro di squadra, seguendo principi sani che lo sport porta con sé. 

Osimo sarebbe una città più inclusiva grazie a questo riconoscimento, con Aces che richiede proprio un aumento del tasso di partecipazione sportiva e di messa in rete degli impianti per favorirlo.

Studieremo anche un gadget ed un logo per identificare Osimo città europea dello Sport 2028, perché, come ci insegna l’esperienza di altre città, avrebbe ricadute molto importanti sul turismo e quindi sull’economia della nostra città. Dunque, inclusività, innovazione, salute e benessere, ma anche impatto sociale, economico e turistico.

Investiremo su tutte le nostre aree attrezzate, oltre 20, sulle aree fitness e quelle verdi, pensate come zone di aggregazione e benessere. Si potrebbe ragionare su misure specifiche. Ad esempio, un voucher legato all’Isee per le famiglie che iscrivono i figli a corsi sportivi, o un bando dedicato agli enti di promozione sportiva per eventi a favore degli over 65. Il tutto con l’ottica di aumentare il welfare complessivo della comunità.

mercoledì 12 novembre 2025

Cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo

 Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Ricorre il cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo, firmato, sullo slancio dello spirito della Conferenza di Helsinki, per comporre in modo positivo la tormentata “questione adriatica”, la cui mancata soluzione si frapponeva al dispiegamento pieno delle relazioni bilaterali.

A esso dobbiamo la definitiva attribuzione, con certezza giuridica, di Trieste alla Repubblica Italiana e la risoluzione delle divergenze relative ai confini, ingrata eredità della guerra fascista che aveva comportato la perdita di territori uniti all’Italia al termine della Prima Guerra Mondiale e con il Trattato di Rapallo del novembre 1920.

La buona volontà delle parti, riflessa nell’accordo, ha consentito di chiudere in quelle aree uno dei passaggi più amari della recente storia italiana, trasformandole, nel giro di pochi anni, da pagina dolorosa a confine il più aperto d’Europa e, da luogo di aspra contrapposizione, a luogo di cooperazione, consolidato, in seguito, dalla comune appartenenza con Slovenia e Croazia alla Unione Europea.

Il percorso di riconciliazione e ampia collaborazione con quei Paesi costituisce un esempio nella comunità internazionale.

La cooperazione transfrontaliera, al pari del riconoscimento del ruolo e della promozione delle rispettive minoranze linguistiche nelle zone di insediamento storico - fondamentale elemento di dialogo e di sviluppo congiunto - ha concorso a bonificare i lacerti di odio giacenti ed è stata capace di contribuire a sanare lacerazioni, a promuovere benessere e stabilità per le rispettive comunità.

Segno concreto, in questo nostro continente, di affermazione dei principi di libertà, uguaglianza, democrazia e rispetto dello Stato di diritto.

L’apporto italiano a fare dei Balcani una terra di pace rappresenta un impulso affinché si superino le contrapposizioni e le tensioni tuttora presenti nell’area, facendo prevalere processi di stabilizzazione e prospettiva europea per ciascuno dei partner regionali.

L’orizzonte di pace e prosperità sarà rafforzato dal ricongiungimento dei Paesi balcanici, con Italia, Slovenia e Croazia, alla piattaforma di valori dell’Unione Europea».


(dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella)

mercoledì 5 novembre 2025

Ecomondo | Green Economy 14° edizione conclusa alla Fiera di Rimini

Si sono conclusi gli Stati Generali della Green Economy, con un grande successo di pubblico in presenza e online: due giorni con relatrici e relatori dai 5 continenti, per la prima volta una sessione interamente in inglese per analizzare gli scenari globali che vedono protagonisti Europa, Stati Uniti e Cina: i rischi di una retromarcia ambientale, alimentata dalle politiche statunitensi e dalla resistenza di alcuni governi europei nell’attuare pienamente la transizione verde, sono evidenti e vanno arginati.

 

 
Anche quest’anno è stata ampia la partecipazione e l’interesse del mondo delle imprese sugli approfondimenti relativi alla transizione ecologica in tempi di crisi e conflitti” – dichiara Edo RonchiPresidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – “Purtroppo a chiusura di questa due giorni ci arriva un brutto segnale dall’Europa. Il Consiglio Ambiente, se da un lato ha dato una conferma formale al target del 90% di riduzione dei gas serra entro il 2040, dall’altro ha mandato un messaggio negativo: la doppia flessibilità che riduce l’impegno climatico. Una flessibilità che fa contabilizzare nel bilancio delle emissioni fino al 5% degli acquisti per i crediti di carbonio extra Ue e al tempo stesso prevede fino a un 5% di riduzione degli impegni nazionali sul clima (Ndc). Il clima non aspetta: come il debito pubblico accade che accumuli, accumuli e poi devi ripagare con gli interessi, questa frenata europea aumenta il prezzo da pagare”.