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mercoledì 5 novembre 2025

Ecomondo | Green Economy 14° edizione conclusa alla Fiera di Rimini

Si sono conclusi gli Stati Generali della Green Economy, con un grande successo di pubblico in presenza e online: due giorni con relatrici e relatori dai 5 continenti, per la prima volta una sessione interamente in inglese per analizzare gli scenari globali che vedono protagonisti Europa, Stati Uniti e Cina: i rischi di una retromarcia ambientale, alimentata dalle politiche statunitensi e dalla resistenza di alcuni governi europei nell’attuare pienamente la transizione verde, sono evidenti e vanno arginati.

 

 
Anche quest’anno è stata ampia la partecipazione e l’interesse del mondo delle imprese sugli approfondimenti relativi alla transizione ecologica in tempi di crisi e conflitti” – dichiara Edo RonchiPresidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – “Purtroppo a chiusura di questa due giorni ci arriva un brutto segnale dall’Europa. Il Consiglio Ambiente, se da un lato ha dato una conferma formale al target del 90% di riduzione dei gas serra entro il 2040, dall’altro ha mandato un messaggio negativo: la doppia flessibilità che riduce l’impegno climatico. Una flessibilità che fa contabilizzare nel bilancio delle emissioni fino al 5% degli acquisti per i crediti di carbonio extra Ue e al tempo stesso prevede fino a un 5% di riduzione degli impegni nazionali sul clima (Ndc). Il clima non aspetta: come il debito pubblico accade che accumuli, accumuli e poi devi ripagare con gli interessi, questa frenata europea aumenta il prezzo da pagare”.