martedì 10 gennaio 2017

Spiavano Renzi, Draghi e Monti, due arresti a Roma.

A finire in carcere Giulio Occhionero, 45 anni, ingegnere nucleare e sua sorella Francesca Maria, 49 anni, noti personaggi dell'alta finanza capitolina residenti a Londra ma domiciliati nella Capitale. L'operazione è stata condotta in collaborazione con la Cyber Division dell'Fbi. Il Gip: "Altamente probabile lo spionaggio politico e militare"

Tenevano sotto controllo i pc degli ex presidenti del Consiglio Matteo Renzi e Mario Monti e del presidente della Bce Mario Draghi. Ma anche di nomi altisonanti della finanza. E poi istituzioni, pubbliche amministrazioni, studi professionali, imprenditori di livello nazionale. Lo ha scoperto la Polizia che ha smantellato una centrale di cyberspionaggio che per anni ha raccolto notizie riservate e dati sensibili. L’indagine, condotta dalla Polizia postale e coordinata dalla procura di Roma, ha portato all’arresto di due persone: Giulio Occhionero, 45 anni, ingegnere nucleare e sua sorella Francesca Maria, 49 anni, noti personaggi dell’alta finanza capitolina residenti a Londra ma domiciliati a Roma.


Giulio Occhionero risulta titolare della Westlands Securities Srl Limited, compagnia registrata a Malta all’indirizzo “Suite F, Block A, Dolphin Court, Embassy Way, Ta’ Xbiex”. Ai due vengono contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato e intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche. A questo proposito, scrive il Gip Maria Paola Tomaselli nell’ordinanza di custodia cautelare, ulteriori indagini sui dai sottratti dai due e contenuti su server esteri potrà portare a un “aggravamento delle contestazioni, atteso che una volta dimostrata la segretezza di alcuni di essi e la loro pertinenza al settore politico e o militare già oggi altamente probabile sarebbe inevitabile qualificare ricondurre le azioni criminose nell’ambito dei delitti contro la personalità dello Stato, articoli 256 e 257 del Codice penale”. Ovvero il “Procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato” e lo “spionaggio politico e militare“.
Le indagini degli investigatori del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale, hanno accertato che i due fratelli gestivano una rete di computer (botnet) – infettati con un malware chiamato Eyepyramid– che avrebbe loro consentito di acquisire, per anni, notizie riservate e dati sensibili di decine di persone che, a vario titolo, gestiscono la funzione pubblica e delicati interessi, soprattutto nel mondo della Finanza. Occhionero, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, “riceveva regolarmente sul suo PC tutti i dati che il malware carpiva
dai PC delle vittime”.

I due, recita ancora l’ordinanza, “accedevano abusivamente a caselle di posta elettronica protette dalle relative password di accesso sia personali che istituzionali appartenenti a professionisti del settore giuridico economico nonché a numerose autorità politiche e militari di strategica importanza a o di sistemi informatici protetti utilizzati dallo Stato e da altri enti pubblici” come “istruzione.it, gdf.it, bancaditalia.it, camera.it, senato.it, esteri.it, tesoro.it, finanze.it, interno.it, istat.it, comune.roma.it, regione.campania.it, regione.lombardia.it, matteorenzi.itpartitodemocratico.it, pdl.it, cisl.it”. E poi società private: “aceaspa.it, enel.it, eni.it, enav.it, finmeccanica.com, fondiaria.sai.it” con tanto di “account di posta elettronica tra i
quali figurano personalità di vertice delle società e delle istituzioni elencate”.
L’attività di dossieraggio andava avanti da anni “e non era mai cessata come testimonia il dato che durante tutto il periodo di osservazione compiuto dagli operanti e dai loro ausiliari il malware era oggetto di continua evoluzione. In particolare veniva riscontrato che nel mese di luglio vi sono state aggiunte due nuove classi aventi il compito rispettivamente di creare alert in base ad una lista di parole chiave e di geolocalizzare la vittima in base all indirizzo IP”.

L’indagine è partita dalla segnalazione al Cnaipic dell’invio di una mail: indirizzata all’amministratore di rilievo di un’ infrastruttura critica nazionale, conteneva il virus Eyepyramid. Seguendo quella traccia gli investigatori sono risaliti alla rete botnet che, sfruttando il malware, riusciva ad acquisire da remoto il controllo dei computer e dei sistemi informatici delle vittime. Tra gli osservati dall’ “Occhio della Piramide” anche Stefano Bisi, Gran Maestro della Massoneria del Grande Oriente d Italia e altri appartenenti alla loggia massonica archiviati sotto la sigla “BROS” (fratelli) in una cartella piazzata in una delle numerose drop zone all’estero. Con la sigla “POBU” (Politicians Business), invece, venivano catalogati gli esponenti politici target del sodalizio criminale.
L’operazione è stata condotta in collaborazione con la Cyber Division del Federal Bureau of Investigation. L’analisi dell’enorme mole di materiale sequestrato oltre oceano, inoltre, permetterà di ricostruire l’intero giro di interessi sedente dietro tale imponente esfiltrazione di dati dai sistemi informatici delle vittime, attraverso un attacco informatico del tipo APT che non ha precedenti in Italia, e consentirà l’approfondimento dei rapporti intrattenuti dagli arrestati con soggetti coinvolti in vicende giudiziarie di notevole rilievo.
(ilFattoQuotidiano)

Yahoo cambia nome si chiamerà Altaba


C'era una volta Yahoo!, una delle Internet company più prestigiose al mondo. Se fosse una favola, potrebbe cominciare così. E invece è solo la storia di un impero crollato e del quale non resterà nemmeno il nome. Yahoo!, infatti, molto presto (cioè dopo il closing con Verizon) si chiamerà Altaba. E Marissa Mayer, amministratore delegato che è stata ai vertici dell'azienda negli ultimi anni, si dimetterà dal CDA. Con lei anche il co-fondatore David Filo e altri top manager. La decisione è stata comunicata dall'azienda di Sunnyvale attraverso un documento presentato alla Securities and Exchange Commission statunitense. Il numero dei consiglieri sarà ridotto a cinque (Tor Braham, Eric Brandt, Catherine Friedman, Thomas McInerney e Jeffrey Smith), e la nuova Altaba sarà una sorta di investment company, con partecipazioni pesanti in Alibaba Group Holding e Yahoo! Japan. 

Il resto, cioè i servizi Internet, passeranno a Verizon, colosso delle Tlc che questa estate ha trovato un accordo per l'acquisizione. Prezzo pattuito: 4,8 miliardi di dollari. Quello che è successo dopo l'accordo pare abbia influito notevolmente sulla scelta di dare un taglio netto col passato. Gli attacchi hacker del 2013 e 2014 (resi noti solo in queste settimane) non hanno compromesso solo 1,5 miliardi di account, ma l'intero brand di Yahoo!. Una svolta era necessaria. Il crollo di un colosso Nel 2000, quando WhatsApp e LinkedIn non erano neanche un'idea e Mark Zuckerberg aveva appena 16 anni, Yahoo! viveva i suoi giorni di gloria. Valeva 125 miliardi ed era probabilmente il vero titano del web. Una supremazia che negli anni, a causa di scelte sbagliate e coincidenze, è andata sgretolandosi. Mentre Google cresceva con velocità sorprendete, Yahoo! perdeva pezzi e mercato. Eppure nel 2008, quando i segnali erano già nettamente scoraggianti, da Sunnyvale rispedirono al mittente una mega offerta da 44,6 miliardi di dollari firmata Microsoft
Quando poteva comprare Google C'è una storia nella storia, in casa Yahoo!. E ci riporta al marzo 1998, quando Larry Page e Sergei Brin erano ancora ricercatori a Standford. I due fondatori di Google avevano sviluppato un brevetto di PageRank che rivoluzionava i motori di ricerca. Lo stesso brevetto che negli anni ha fatto la fortuna di Google. In un ristorante di Palo Alto, i due studenti e alcuni manager di Yahoo! parlarono della cessione del brevetto. Page e Brin chiedevano 1 milione di euro. Yahoo! rifiutò senza lasciare margine di trattiva. Gli anni della Mayer Il resto è storia recente. Una storia fatta di investimenti sbagliati e rilanci rivelatisi flop. La lontananza dal mercato delle app ha pesato enormemente. La nuova CEO, Marissa Mayer, è salita in cattedra il 16 luglio del 2012. È una giovane prodigio strappata a suon di dollari a Google. E quella che molti hanno ribattezzato “la cura Mayer” è stata sin da subito una strada fatta di tagli e investimenti. Una delle prime operazioni della giovane Ceo fu l'acquisizione di Tumblr per 1,1 miliardi. Una mossa che portò un po' di ottimismo. Ma durò il tempo di un brindisi. E adesso è solo un vago ricordo.

di Biagio Simonetta 
il Sole 24 ore

mercoledì 4 gennaio 2017

Alessandro Di Battista << obiettivo >> Distruggere il M5S (VIDEO)


Dal 5 dicembre, il giorno dopo il referendum perso da Renzi, Napolitano, De Benedetti, JPMorgan & Company, è partita una "crociata" contro il M5S. Come se fossimo in campagna elettorale anche se non si sa quando ci faranno votare. Non ci perdonano l'aver contribuito (insieme ad altri) alla sconfitta più cocente della partitocrazia e della banco-crazia, la sua diretta evoluzione. Alcuni "giornaloni" mi hanno trattato da razzista per aver detto frasi di buon senso e l'albero di Natale di Roma è diventato più importante del debito pubblico (aumentato con Renzi) o della "meritatissima" promozione di Maria Elena Boschi a sottosegretario del governo "Renziloni". Provano ad affossarci? Ovviamente sí! Tutti i partiti (e gran parte dei giornali a loro riconducibili) stanno giocando a Risiko e hanno in mano tutti quanti la stessa carta-obiettivo: "devi distruggere il M5S". Tuttavia hanno anche un altro scopo: distrarre i cittadini!




Sapete da cosa deriva la parola distrarre? Dal latino "distrahere", ovvero tirare, spingere in parti diverse. Non è questo che stanno facendo? Dividerci, separarci, distoglierci dalle cose che contano davvero? Per esempio che fine hanno fatto i miliardi di MPS! Tutti i cittadini hanno il diritto di sapere non trovate? E proprio i sostenitori del PD dovrebbero pretendere chiarezza. I soldi finiti in MPS sono di tutti noi ma quella banca l'ha gestita il loro partito! Eppure nel nostro Paese gran parte dei media (salvo rare e indispensabili eccezioni) si interessano alle opinioni dei familiari di una senatrice M5S piuttosto che fornire a tutti noi nomi e cognomi illustri di chi ha ricevuto milioni di € da MPS senza restituirli.
Per questo ci distraggono e lo fanno lanciando ogni giorni nuovi temi per dividerci quando - trattandosi di quattrini nostri - dovremmo essere uniti nel pretendere trasparenza e legalità nel mondo delle banche. Ogni settimana tirano fuori un nuovo tema. L'ultimo è il web da controllare (intanto il sasso l'hanno lanciato per "vedere l'effetto che fa").

Dobbiamo essere vigili. Cadere in queste trappole è imperdonabile. Non possiamo fare il loro gioco. Il loro interesse è che si parli di tutto ma non del governo fotocopia Gentiloni, dei licenziati di Alma viva, della povertà che avanza, dei suicidi per ragioni economiche, dei crimini in MPS o dei fallimenti del jobsact.
Attaccare il M5S su ogni cosa per i partiti è come prendere due piccioni con una sola fava. Da un lato cercano di indebolirci, dall'altro monopolizzano il dibattito su di noi piuttosto che sulle tragedie da loro prodotte. E così ogni nostro post viene "vivisezionato" per trovare l'errore, ogni nostra dichiarazione strumentalizzata, ogni nostra idea per risolvere un problema completamente ignorata. Io non mi farò trascinare in tutto questo. Non andrò dietro al mainstream. Non commenterò i titoli dei giornali. L'estate scorsa ho capito che se hai un'idea devi prendere e partire. Iniziai il "Costituzione coast to coast" quando non avevano ancora deciso la data del referendum. Se mi fossi occupato della quotidiana "rassegna stampa" non sarei mai partito.

Nel 2017 mi dedicherò anima e corpo a denunciare il potere della banco-crazia e a combattere per il reddito di cittadinanza. Questo per me significa fare il mio dovere. E con tutti i miei limiti provo a farlo da 4 anni e voglio uscire dal palazzo a testa alta. 
Combattere la povertà (una nuova povertà, oggi spesso si è poveri anche se si ha un lavoro) è la priorità. Il capitalismo finanziario ci ha impoverito e il reddito - oggi più che mai - è un diritto. Vi chiedo di sostenermi. 
Presto vi comunicherò le mie iniziative. 

Un abbraccio.

Alessandro Di Battista (M5S Camera)