venerdì 19 settembre 2014

In Sicilia 8000 famiglie muoiono di fame

Il M5S oggi ha ascoltato la voce dei lavoratori della formazione e degli sportelli multifunzionali siciliani che da diversi mesi, in alcuni casi anche 20 o 30, non percepiscono stipendio. Una situazione drammatica e di precarietà che non trova risposte nelle riforme e nelle azioni del Governo Crocetta.
A questo si aggiunge l’interruzione del pubblico servizio per ciò che attiene all’erogazione delle politiche attive del lavoro, compreso la Youth Guarantee, e all’attivazione e al proseguimento dei percorsi di obbligo d’istruzione e formazione. Ciò porta ad un grave danno per lo Stato, per i disoccupati e per gli allievi che spesso appartengono a categorie sociali che devono essere tutelate e protette come ci propone l’Europa con la lotta all’esclusione sociale.
Il M5S ha chiesto di ascoltare in Commissione Lavoro il Presidente della Regione Siciliana Crocetta, il Presidente Commissione V - Cultura, Formazione e Lavoro Sicilia On. Marcello Greco, l'Assessore regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro Giuseppe Bruno, l'Assessore regionale dell'istruzione e della formazione professionale Nella Scilabra e la Dirigente Responsabile del Servizio IV - Ispettorato Regionale del Lavoro - Direzione Regionale del Lavoro Dott.ssa Corsello Anna Rosa, che ha dato le proprie dimissioni nell’agosto ultimo scorso.

giovedì 18 settembre 2014

BANCAROTTA FRAUDOLENTA per il padre di RENZI

Tiziano Renzi, padre del premier, ha ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito delle indagini sul fallimento di una società di distribuzione di giornali.

Bancarotta fraudolenta. Questa l'ipotesi di reato con cui la Procura della Repubblica di Genova ha iscritto nel registro degli indagati Tiziano Renzi, padre del presidente del Consiglio Matteo. Secondo quanto si apprende, l'indagine era stata aperta tempo fa e riguarderebbe il fallimento di una società di distribuzione di giornali. La Procura ha chiesto la proroga delle indagini e ha contestualmente inviato l'avviso di garanzia. Oltre al padre di Renzi ci sono altre due persone indagate.

Lettera di Vito Petrocelli (M5S) a Roberto Benigni



L'appartenenza al sistema ha tante facce… di molte te l'aspetti, è come se geneticamente, quasi lombrosianamente, lo hai sempre saputo. Quale appartenenza può infatti suscitare uno con i tratti di guance, zigomi e sopraccigli che si raccolgono nella faccia di Gasparri o in quella di Sacconi o, peggio ancora, ammesso che esista un peggio, di Giovanardi, se non quella dell'appartenenza più becera e volgare al sistema di clientelismo in Italia?
Poi ti compare in tivù, a ingrassare l’audience dei talk show del Sistema, la faccia di Benigni, giullare (nell'accezione positiva del termine) e cantore dei vizi e delle virtù degli italiani, profondo conoscitore di Dante, della Divina Commedia e grande difensore della Costituzione. E quasi non ci vuoi credere perché non te l'aspetti, perché Benigni ha la faccia di un italiano intelligente, spiritoso, informato e apparentemente smarcato da interessi di bottega: ha la faccia di uno indipendente quanto irriverente nei suoi lazzi e frizzi mandati a destra e a manca.
Qualche tempo fa è comparso (e ho fatto fatica a crederci) in una disinformazione sulla storia dell'Unità d'Italia, raccontata in stile e verità dei vincitori e pensi che magari è un errore, una svista. Una leggerezza!
Poi, noti che ha lavorato sempre con la società di Berlusconi, la Medusa, e pensi, ma si, forse è l'unica società in questo Paese di corporazione di conflitti di interessi e anche i grandi si devono arrendere, anche se in cuor tuo sai bene che uno come lui può anche lavorare con società di distribuzione di mezzo mondo, senza necessariamente stringere accordi commerciali con il Signore dei conflitti di interessi.
Ma poi te lo trovi all’improvviso anche nei talk show ambigui della nostra televisione di regime, vera maestra a pagamento della disinformazione e della distrazione di massa. Lui che i talk show li beffeggiava, come beffeggiava Berlusconi, è ora ridotto, come un giullare qualsiasi, a mezzo servizio, a sbarcare il lunario per portare ascoltatori a Ballarò di Giannini anziché a Piazza Pulita di Formigli. E in un sol colpo, siamo passati dal Benigni travolgente comunicatore di passioni italiche e difensore strenuo della “più bella Costituzione” mai scritta al mondo, al Crozza di turno. Ma se dal bravo Crozza ci si aspetta un sorriso, un’allegria, da uno che ha la storia e la faccia di un Benigni, ti aspetti che sia sempre oltre i luoghi comuni, oltre i comuni bisogni del vivacchiare, oltre gli schemi opportunistici in cui cadiamo in molti.
Lombroso alla fine fine non aveva ragione e mi dispiace che la relatività scientifica delle sue teorie venga dalla bella e irriverente faccia di Benigni, sceso anch’egli in campo a fianco di quelli che la (sua intoccabile) Costituzione gliela stanno stravolgendo. Ma forse, anche quella sua lezione magistrale era solo una pagina di spettacolo ben pagata e niente di più."
(Vito Petrocelli, capogruppo M5S Senato)