lunedì 3 luglio 2017

Macerata: Bando Sisma, Incentivi a fondo perduto


PER LE IMPRESE COLPITE DAL TERREMOTO
La Camera di Commercio di Macerata, al fine di sostenere la ripresa delle attività produttive industriali, agricole, zootecniche, commerciali, artigianali, turistiche che hanno subito gravi danni in seguito agli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016, mette a disposizione dei contributi a fondo perduto con il Bando Sisma, nell’ambito dell’iniziativa del Fondo di Solidarietà dell’ Unioncamere.
La dotazione finanziaria prevista per tale intervento è pari a € 763.835,75 ed i contributi saranno erogati fino ad esaurimento della predetta somma.

Le domande di contributo dovranno essere compilate esclusivamente su apposito modulo allegato al bando scaricabile anche dal sito www.mc.camcom.it,  e spedite esclusivamente, a pena di nullità, via PEC all’indirizzo  cciaa.macerata@mc.legalmail.camcom.it
Le domande possono essere trasmesse solo a partire dalle 00,00 del 01.07.2017 e fino alle 24,00 del 31.12.2017.  
Per ogni informazione ulteriore si invita a consultare il bando e la modulistica ad esso relativa disponibile sul sito www.mc.camcom.it  e a contattare l’Ente all’indirizzo promozione@mc.camcom.it
In allegato (area download) tutta la documentazione riguardante il bando, gli allegati e il modulo per la presentazione della domanda.

Camera di Commercio di Macerata
Area Promozione
07332511
Pec: cciaa.macerata@mc.legalmail.camcom.it



AREA DOWNLOAD

Bando Sisma - Domanda

Bando Sisma

Bando Sisma - allegati

Reportage “SORELLA ACQUA” di Igor Staglianò (VIDEO)


La cerchiamo persino nello spazio come sicuro indizio di vita, ma in Italia ne perdiamo per strada più della metà. Le riserve dei nostri ghiacciai intanto si svuotano e le campagne sono nella morsa dell’ennesima crisi idrica. 
A Speciale Tg1 un viaggio di Igor Staglianò fra le acque d’Italia: i mutamenti climatici e l’aumento delle tariffe, la dispersione a causa di reti idriche fatiscenti, l’uso dei satelliti nelle campagne per irrigare meglio consumando meno e i conflitti crescenti sull’uso dell’acqua nel turismo e in agricoltura, tra centraline idroelettriche e deflusso vitale dei fiumi.  











Un viaggio dalla Sicilia al Friuli, dagli invasi del Gran Paradiso al Delta del Po, dalla mancata depurazione delle acque reflue con le multe europee in arrivo, ai pesci transessuali generati dagli ormoni scaricati nei nostri fiumi. Con un bilancio di amministratori locali e comitati di cittadini a sei anni dal referendum del 2011 per l’acqua pubblica. Le analisi del climatologo e divulgatore scientifico Mercalli, e una riflessione inedita di Papa Francesco sul diritto umano all’acqua.

(di Igor Staglianò)

domenica 2 luglio 2017

Luigi Di Maio (M5S) Messaggio al Presidente Francese Macron (VIDEO)


Caro Presidente Macron,
noi non ci conosciamo, non abbiamo mai avuto l'opportunità di conoscerci, ma voglio approfittare della potenza del web per inviarle questo messaggio.
Circa l'80% dei migranti che arriva in Europa passa per l'Italia, è un calcolo semplice: dei circa 90 mila migranti sbarcati nel 2017, 80 mila sono approdati in Italia. Questo perché l'Italia è alla frontiera dell'Unione Europea, e le coste dell'Italia sono la frontiera dell'Unione Europea.
Molte di queste persone vogliono raggiungere il suo Paese, o la Germania, o i Paesi del Nord Europa, ma non gli è consentito perché esiste un "muro" nei Trattati che si chiama "Regolamento di Dublino III" e non consente ai migranti che arrivano in Italia di poter varcare il confine italiano e arrivare in altri Paesi dell'Unione Europea.



A causa del Regolamento di Dublino III, l'Italia deve farsi carico di questo fenomeno migratorio che ha dei numeri spropositati, da sola. Circa i due terzi di chi arriva in Italia non è un migrante che scappa da persecuzioni o da conflitti, è un migrante economico, e quindi non potrebbe neanche stare qui. Per i trattati internazionali dovrebbe essere rimpatriato. Però questo non avviene, perché le procedure di identificazione sono complesse e lente.
Lei sa bene che l'Italia si fa carico per il 98% della spesa dell'accoglienza di tutti questi migranti. Gli italiani l'anno scorso hanno speso circa 4,5 miliardi di euro, a fronte di soli 100 milioni di euro che venivano dall'Unione Europea. Delle briciole.
Noi chiediamo all'Unione Europea, all'Europa, di farsi carico non solo di questa spesa ma di questo fenomeno, che inevitabilmente coinvolge per ragioni geografiche l'Italia, che è alla frontiera dell'Unione Europea, ma che proprio perché è un Paese membro deve essere aiutato da tutti.
Pochi mesi fa ho lanciato un allarme circa le operazioni di salvataggio che avvengono dal Mediterraneo ad opera di alcune imbarcazioni delle organizzazioni non governative. Il procuratore di Messina aveva lanciato un allarme ancor più grave, e cioè ha messo in guardia gli italiani dal fatto che alcuni scafisti, alcuni mercanti di uomini, trafficanti di uomini, potessero stare finanziando alcune imbarcazioni delle ONG battenti bandiera straniera. Noi avevamo proposto una cosa molto semplice: avevamo proposto di non far approdare nei nostri porti le imbarcazioni di ONG non trasparenti, quelle che non esibiscono i bilanci, quelle su cui ci sono ombre, e quelle che hanno bandiera di paradisi fiscali. Non siamo stati ascoltati, siamo stati definiti i razzisti, poi qualche giorno fa il ministro dell'Interno di questo governo ha deciso di chiudere i porti alle ONG e alle imbarcazioni battenti bandiera straniera. Peccato però, che né l'Unione europea né lui siano ancora passati dalle parole ai fatti.


Presidente Macron, dopo la sua vittoria in Francia tutti hanno parlato di vittoria dell'europeismo. Lei è definito un europeista, ma mi permetta di dirle che siamo tutti bravi a fare gli europeisti con le frontiere degli altri, e in particolare con le frontiere italiane.
Lei ha detto che non aiuterà l'Italia per 80% di migranti che si trovano nel nostro paese, ovvero i migranti economici. Sta accompagnando molti migranti che trovano sul suolo francese alla frontiera francese con l'Italia, Ventimiglia. Presidente Macron noi ci aspettiamo dai Francesi e dalla Francia ben altro aiuto e supporto rispetto a quello dimostrato da lei e dichiarato da lei.


Noi non possiamo permetterci di essere così europeisti come lo è lei, noi abbiamo 9mila chilometri di costa, e l'80 per cento dei migranti che sbarca in Italia sono tutti migranti economici. Il problema come sa è l'identificazione di queste persone che arrivano in Italia, dobbiamo identificarli, dobbiamo capire se sono migranti economici o rifugiati, e solo dopo potremo inviare al suo Paese i profughi e non i migranti economici. Ma il nostro grande problema come Paese, e l'Italia non ce la fa, è l'identificazione di queste migliaia e migliaia di migranti, solo in 48 ore negli ultimi giorni ne sono arrivati circa 12mila.
Noi ci aspettiamo dall'Unione Europea una mano proprio su questo, sulle procedure di identificazione. 

Queste procedure in Italia a volte durano mesi, a volte durano anni, e noi abbiamo bisogno di velocizzarle attraverso un supporto dell'intera Unione Europea, che sostenga queste procedure e ci aiuti a svolgerle nel migliore dei modi. Noi non vogliamo essere definiti eroi, vogliamo un aiuto concreto come popolo italiano perché ci sentiamo parte dell'Unione Europea, e soprattutto contribuiamo al bilancio dell'Unione Europea.
E' ora che tutta l'Europa si faccia carico del problema migrazioni, del problema immigrazione. Non possiamo più nasconderci, non si può più fingere che l'Italia non sia il porto dell'Unione Europea, e che stia ricevendo un numero astronomico di migranti. Presidente Macron, è arrivato il momento del coraggio, è il momento di dimostrare veramente se esiste ancora un'Unione Europea, mettiamoci tutti in marcia per risolvere il problema dell'immigrazione. Mettiamoci tutti in marcia, come piace dire a lei.


(Luigi Di Maio)