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giovedì 13 dicembre 2018

E' caccia all'uomo in tutta Europa per catturare Cherif Chekatt

Strasburgo - E' caccia all'uomo in tutta Europa per catturare Cherif Chekatt, autore dell'attacco di ieri sera a Strasbutrgo che ha fatto 3 morti e 13 feriti. Il 29enne, pluripregiudicato per reati vari, nativo di Strasburgo e di origini marocchine, è ricercato sia in Germania che in Svizzera dove, in passato, si era fatto notare per furti e rapine.
 
Ormai è chiaro che Cheriff si è radicalizzato in carcere e che la matrice terroristica (da vedere se si tratta di un lupo solitario o se, dietro di lui, c'è una qualche organizzazione) sembra quasi certa. La caccia all'uomo sta impegnando circa 700 poliziotti. Tra i feriti, almeno sette sono molto gravi. Tra loro, il giovane giornalista radiofonico Antonio Megalizzi, di Rovereto. Antonio, allo stato, non è operabile.

(Fonte LaPresse)

martedì 11 dicembre 2018

L’attentatore è stato identificato ma è ancora in fuga (VIDEO)

La zona intorno al centro storico è stata blindata ed evacuata. Le prime informazioni ufficiali comunicate dalla Prefettura parlano anche di dieci feriti. Il Comune invita la cittadinanza a restare chiusa dentro casa
Un uomo ha aperto il fuoco ai mercatini di Natale a Strasburgo vicino alla centrale Place Kleber. La polizia riferisce che ci sono due morti e undici feriti gravi. La zona intorno al centro storico è stata blindata ed evacuata. L’autore della sparatoria è stato identificato ma è ancora in fuga, come confermano polizia e il sindaco di Strasburgo, Roland Ries. Operazione della polizia francese in corso a Neudorf, quartiere di Strasburgo, con colpi di arma da fuoco e urla sentiti in zona, in rue d’Epinal. Lo riferisce il sito Dna.fr. Il presunto attentatore di Strasburgo era già stato identificato come elemento ‘radicalizzato‘: lo rende noto il sito Nouvelles d’Alsace, spiegando che il suo dossier era segnato con la ‘S‘ che indica, appunto, i radicalizzati islamici. La fonte dice a Nda che l’uomo era rimasto ferito in passato nel corso di un conflitto a fuoco con i militari dell’operazione antiterrorismo Sentinelle.

Sette o otto colpi” esplosi e “due persone a terra”, riferisce un testimone italiano. “La gente fuggiva” e la polizia invitava i presenti ad allontanarsi, racconta. Gli agenti correvano in un’unica direzione, presumibilmente per rincorrere la persona che aveva aperto il fuoco. 
Il Comune di Strasburgo invita la cittadinanza a restare chiusa dentro casa, confermando la sparatoria in centro città. Secondo testimoni citati da FranceNews24, l’uomo armato avrebbe sparato contro dei militari, che avrebbero risposto al fuoco. Diversi testimoni riferiscono anche di controlli al confine franco tedesco all’uscita della città sulle vetture in entrambi i sensi di marcia. “I nostri servizi di sicurezza e di soccorso sono mobilitati”: è quanto scrive il ministro francese dell’Interno,Christophe Castaner.
“Ho dato ordine di chiudere il Parlamento europeo, nessuno può entrare e nessuno può uscire. L’attentato è stato a 3 km da qui, in centro”. Lo ha detto in una diretta Twitter dal suo ufficio a Strasburgo il presidente dell’Assemblea, Antonio Tajani che, al telefono con l’Ansa, parla di “diversi morti”.
Le testimonianze – Gli ingressi al centro sono stati transennati e le forse dell’ordine della sicurezza bloccano macchine e pedoni. Cedric racconta all’Ansa di aver sentito nettamente i colpi vicino a piazza Kleber e di aver trovato rifugio in un bar. “Ho sentito colpi di pistola e poi di armi automatiche, probabilmente quelli delle forze dell’ordine, poi c’è stato un movimento di folla e io mi sono messo a correre e sono entrato in un bar”. Florent invece dice di non aver sentito gli spari ma di aver comunque vissuto una situazione “inquietante: eravamo in un locale, all’improvviso ci hanno fatto tutti scendere al piano di sotto, dove saremmo stati più al sicuro”.

Gli europarlamentari italiani – “Ho visto due persone, probabilmente due donne, a terra raggiunte dai colpi di arma da fuoco. Siamo fuggiti via, di corsa. Abbiamo trovato riparo nel cortile di un palazzo, ci hanno aperto il portone, siamo rimasti lì a lungo prima che due ragazzi ci aprissero la porta del loro appartamento”. Così Marco Affronte, europarlamentare dei Verdi, ex M5S, racconta all’Adnkronos i suoi momenti di paura durante gli spari al mercatino di Natale di Strasburgo. “C’è un morto davanti a me“. E’ il racconto fatto all’Adnkronos dal parlamentare europeo Giovanni La Via, bloccato in un ristorante di Strasburgo. “Mi trovo a Pont Saint Martin – spiega l’eurodeputato – bloccato in un ristorante dalla polizia. Hanno portato qui una vittima, è un uomo. Gli avevano sparato, hanno tentato invano di rianimarlo, ma è morto”. “Siamo da più di un’ora sotto al tavolo di un ristorante al buio. Fuori vediamo le luci della volante della polizia. Non so dirvi altro, per il momento”, scrive su twitter l’europarlamentare Pd Simona Bonafè.

I PRECEDENTI
Il mercatino di Strasburgo è finito più di una volta nel mirino dei terroristi. L’ultima nel novembre 2016, quando sette persone vennero fermate dalle forze speciali francesi prima che mettessero a segno un attentato. Nel maggio 2014, nella città venne smantellata una rete jihadista: si trattava anche in questo caso di sette persone che, si scoprì, erano state in Siria tra il dicembre 2013 e l’aprile 2014, e che vennero poi condannate a pene comprese tra i 6 e i 9 anni di carcere. Tra loro anche Karim Mohamed-Aggad, il cui fratello Foued venne successivamente identificato come uno dei kamikaze del Bataclan.

Il mercato di Natale era già stato individuato come bersaglio di un progetto di attentato nel 2000: quattro algerini, poi condannati a pene tra i dieci e i dodici anni dal tribunale di Francoforte, avevano progettato di piazzare una bomba alla vigilia del Capodanno 2001 davanti alla Cattedrale, ma la strage fu evitata grazie alle informazioni fornite dai servizi segreti tedeschi. Nel ‘covo’ furono trovati armi ed esplosivi ed un video del mercato nel quale si dichiarava che vi si recavano nemici di Dio che sarebbero stati spediti all’Inferno.

(Fonte ilFattoQuotidiano)

martedì 2 febbraio 2016

Roberto Fico (M5S) porta il caso #Rai al Parlamento Europeo (VIDEO)





Contro la riforma della Rai, il MoVimento 5 Stelle ha portato il caso al Parlamento europeo di Strasburgo chiedendo l'applicazione dell'articolo 7 del Trattato sull'Unione europea che dispone una procedura di natura politica in caso di "evidente rischio di violazione grave" dei valori europei e un meccanismo sanzionatorio in presenza di una "violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro".