Ancora una volta, nostro malgrado, il nostro notiziario parte dal "conflitto di interessi grande come una banca".
Dedichiamo l'apertura alla sottosegretaria della Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi la quale, in un libro dell'ex direttore del Corsera Ferruccio De Bortoli,avrebbe esercitato pressioni ai vertici di Unicredit per ottenere l'acquisto della banca toscana di cui vicepresidente era il padre. Il M5S nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio che ha visto la presenza di Roberto Fico, Alberto Airola, Alessandro Di Battista, Alessio Villarosa e Carlo Martelli, chiede le dimissioni del sottosegretario, una informativa urgente del premier Gentiloni e l'apertura di una commissione d'inchiesta parlamentare sui crack delle banche fallite per poter audire tutte gli interessati.
Più avanti scopriremo che la Boschi non è l'unica tessera del tandem Gentiloni-Renzi di cui il M5S chiede la testa, ma intanto ascoltiamo da Manuela Corda, Tatiana Basilio, Vincenzo Santangelo e Bruno Marton, le priorità del M5S sul tema della difesa e quindi delle spese militari. Un piano, quello votato da oltre 25.000 utenti iscritti alla piattaforma Rousseau, che mette al centro i diritti dei militari e dei lavoratori ed in secondo piano le spese militari, che spesso si rivelano sprechi come nel caso di carrarmati costati svariati milioni di euro, mai usati, e buoni ormai solo per ottenerne pezzi di ricambio.
Ci spostiamo in piazza per ascoltare i deputati Paola Carinelli, Mirella Liuzzi, Michele Dell'Orco, Diego De Lorenzis, Paolo Romano e Alessandro Di Battista presentare l'esposto contro il vecchio (ed in parte nuovo) management di Alitalia.
Tra le altre notizie che hanno dominato la scena parlamentare questa settimana c'è senz'altro la riforma elettorale. Renzi propone in accordo con Verdini una legge che secondo il M5S è ancora una volta incostituzionale. Ascoltiamo Danilo Toninelli in sala stampa ribadire a microfoni e telecamere dei telegiornali che il M5S è disponibile a trattare ma nel solco della legge elettorale uscita dalla sentenza della Consulta che ha bocciato l'Italicum.
Torniamo nella sala stampa di Montecitorio per ascoltare Roberto Fico, Carlo Sibilia e Alberto Airola chiedere la mozione di sfiducia per il Ministro dell'Economia Piercarlo Padoan, reo di avere cancellato norme a tutela dell'onorabilità delle cariche nelle partecipate per poter poi nominare (niente poco di meno ché) l'ex presidente di Monte dei Paschi di Siena, già plurindagato, Alessandro Profumo come amministratore di Leonardo (ex Finmeccanica).
Spazio poi alla importante denuncia dell'eurodeputata Tiziana Beghin sulla diffusione dei prodotti contraffatti in UE grazie alla connivenza di controlli doganali piuttosto superficiali e, sempre in tema UE, alla proposta del M5S in tema di fiscal compact nell'aula di Montecitorio. Vincenzo Caso chiarisce: non basta abolire il fiscal compact, servirebbe cancellare anche il pareggio di bilancio dalla Costituzione e rivedere in toto tutti i trattati economici europei.
Chiudiamo con la denuncia dell'ipocrisia del PD sul tema dell'abolizione dei vitalizi dei parlamentari da parte di Danilo Toninelli e Riccardo Fraccaro. Come già reso evidente da un recente servizio del programma televisivo "le iene", il Partito Democratico non ha nessuna intenzione di tagliare i vitalizi, nonostante la proposta che il M5S vuole portare in aula sia di un suo deputato, peraltro un renziano di ferro, Matteo Richetti.
(MoVimento 5 Stelle)