mercoledì 22 ottobre 2014

Intervento al Senato di Sara Paglini (M5S) su alluvione Genova e Maremma


Signori, 
martedi e mercoledi scorsi li ho passati a Genova, dove insieme a cittadini volontari, alcuni sono anche presenti in quest’aula, abbiamo spalato fango e svuotato strade, cantine e esercizi commerciali da tonnellate di fango e cose distrutte, e ciò per poter aiutare anche fisicamente i nostri concittadini, e meglio renderci conto di cosa significa rimanere vittime di un’alluvione, ci siamo ritrovati in una città in cui l’organizzazione era affidata al buon senso dei tanti volontari, e in cui le autorità non erano in grado di affrontare una cosi’ grande tragedia! 
Ricordo qua oggi che l’incuria del territorio ha causato anche questa volta a Genova una vittima. 
Poi giovedi’ sono stata in Maremma nella mia regione, la Toscana, nella zona di Albinia -Manciano per meglio rendermi conto del disastro dell’alluvione, avvenuto 2 gg. prima. 
Faccio presente che questa zona era già stata martoriata dall’alluvione e straripamento fiumi nel 2012.
Allora si contarono danni per centinaia di milioni di euro, case distrutte, attività imprenditoriali annullate, in una sola notte, soprattutto nella zona di Albinia. Ad oggi ci ritroviamo nuovamente a contare i disastri analoghi, altre due innocenti vittime, 2 sorelle di Manciano Marisa e Graziella Carletti, travolte in auto dalle acque del torrente Elsarella che si getta nell’Elsa, in località Sgrillozzo, che è poco più di un rigagnolo.

 Altre due vittime innocenti dell’incuria del territorio, che vede fiumi e torrenti esondare e creare annullamenti di cose e vite. Vedere l’auto ormai dopo 2 giorni in mezzo ai campi, trascinata dalla piena, completamente distrutta, e sapere che là dentro due povere signore avevano visto la morte negli occhi, mi ha fatto gelare il sangue. In quella stessa strada, la Statale 74 che porta a Manciano, già si erano verificati fenomeni di allagamenti simili, già dal 2001 si erano segnalati i pericoli di questa strada troppo al livello del torrente, e gli esperti avevano segnalato per preciso punto come molto critico. Lo scrive la Regione Toscana nel Progetto di Piano Assetto Idrogeologico. Manciano rientra nel bacino Regionale Ombrone, e nella relazione generale (quadro conoscitivo delle criticità) al PAI del bacino dell’Ombrone c’è un lungo elenco di interventi . 
Al numero 95 della lista degli interventi proposti al fine di ridurre il rischio, c’è l'”Adeguamento altimetrico e planimetrico della Sas (allora era statale) n. 74 in Località Sgrilla e Sgrillozzo, periodicamente sommersi nelle stagioni piovose. Dal 2003 lo stato cede la SS. 74 alla regione, che delega alla provincia il compito di dare le priorità per gli interventi. Le risorse da gestire sono poche rispetto i 3 miliardi che servirebbero per la Toscana, quindi, si fanno scale di priorità. La statale 74 in quella zona, non è tra quelle. Dopo l’alluvione del 2012 il Consorzio di Bonifica ripulisce e allarga il letto dell’Elsa, ma non sono sufficienti e alla prima piena, tutto viene annullato in un batter d’occhio, con la conseguenza della tragica morte delle due signore. Come spesso succede in Italia si punta ad opere di impatto visivo, a grandi opere e la manutenzione del territorio viene lasciata in ultimo piano, le piccole opere a monte, si tralasciano, forse anche perché è difficile e di meno impatto pubblicitario organizzare tagli di nastri in mezzo a boscaglie o campi. Faccio inoltre presente la terribile notizia di questi giorni che sulle vittime del 2012, la procura ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta nessun colpevole per la morte dei tre dipendenti Enel che morirono dopo che la loro auto precipitò nella voragine apertasi nel ponte di Sant'Andrea, sul fiume Albegna.

Segnalo inoltre che NON esiste attualmente un piano di protezione Civile da 2 anni in quella zona, fortemente richiesto dai cittadini. 
Attualmente il territorio è gestito da Consorzio di Bonifica Toscana Sud, nato dalla fusione tra consorzio OSA Albegna e Consorzio Colline del Fiora e consorzio Bruna Ombrone. L’amministazione locale è monocolore PD, con la benedizione di Marras, (ex presidente della prov. PD di Grosseto) e il pres. Rossi PD della regione Toscana.
In questi giorni sono cominciati i rimpalli tra regione col governatore Rossi e il Consorzio di bonifica. Ora Aspettiamoci la solita manfrina dello scaricabarile.
Ma lo sappiamo....se si perde tutto....o se si muore di alluvione, la colpa è del dio della pioggia....Giove, Pluvio....la colpa è di chi quel giorno non doveva passare da quel posto preciso...o forse, come qualcuno direbbe in Maremma:
“Piove, governo ladro"!

(Sara Paglini M5S)

lunedì 20 ottobre 2014

Ti assumo oggi che tanto ti ho già licenziato ieri

ANTEPRIMA






L'Italia cambia verso 

con testi di Paolo Hendel e Marco Vicari 
realizzazione di Vertigo

Risultato del M5S tolte le clausole milionarie su Uscita Ovest di Ancona


GRANDE RISULTATO del M5S: USCITA OVEST dal Porto di Ancona, sventate CLAUSOLE CAPESTRO PER LO STATO, nelle convenzioni che regolano le opere pubbliche si nascondono troppo spesso insidie inserite da manine misteriose...tanto paga Pantalone, cioè lo Stato e i cittadini!

Se nella Convenzione si scrivono righe: “al concessionario potrà essere riconosciuto, anche in aggiunta ad un eventuale contributo pubblico, l’accesso ai benefici fiscali previsti dalle leggi applicabili ai sensi dell’art. 18 della legge n. 183 del 12.11.2011”, si tratta di benefici molto ingenti in quanto la misura massima del contributo a fondo perduto, comprensivo delle agevolazioni fiscali su: imposte sui redditi, IRAP, IVA, ammontare dei canoni di concessione, “non può eccedere il 50% del costo dell’investimento”. Quelle tre righe valgono 250 MILIONI di euro (circa) che lo Stato Concedente (soldi degli italiani) versa al Concessionario (CINQUECENTO MILIARDI DI LIRE). 
Se si scrivono due righe: “anche nel caso in cui sia il Concessionario stesso a “cessare anticipatamente il rapporto di Convenzione pur indotto da atti o fatti estranei alla volontà del Concedente anche di natura straordinaria e imprevedibile”? Significa che lo Stato Concedente si impegna a riconoscere indennizzi/risarcimenti al Concessionario per oltre 50 MILIONI di euro! 
Come è stato possibile e chi è il responsabile, o i responsabili, dell'introduzione di una simile clausola capestro per lo Stato? Come è possibile che lo Stato deve corrispondere al Concessionario, indennizzi risarcimenti anche nel caso in cui sia il Concessionario stesso a "cessare anticipatamente il rapporto di Convenzione pur indotto da atti o fatti estranei alla volontà del Concedente anche di natura straordinaria e imprevedibile"? Per quale motivo si sostiene, in contrasto alle prescrizioni del CIPE, in contrasto con il Codice degli appalti, e al di fuori di ogni logica che lo Stato deve pagare persino il 10 per cento del mancato guadagno esponendo lo Stato stesso al ristoro del "lucro cessante" anche nel caso di una scelta insindacabile e volontaria di rinuncia da parte del Concessionario? Chi ha scritto tutto questo? Forse al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non ci sono professionalità in grado di leggere le leggi italiane?
Molteplici le interrogazioni e gli atti presentati da me e dal M5S di Ancona, per sventare l'affare: una sorta di gioco a scacchi sottile che, ad oggi , ha fatto saltare il giochino!
RISULTATO: Se si scrivono sette righe come quelle introdotte nell’atto integrativo del 2 settembre 2014: “Fermo restando quanto già disciplinato ai commi 8 e 10 dell’art. 11 della Convenzione, al Concessionario non spetta alcun indennizzo, né rimborso dei costi della progettazione in caso di mancata approvazione del progetto definitivo e del piano economico-finanziario, ovvero di recesso anche per mancato finanziamento entro 12 mesi dall’approvazione dello stesso progetto definitivo, indotto da atti e/fatti estranei alla volontà del Concedente, anche di natura straordinaria e imprevedibile è riconosciuto al Concessionario solo l’indennizzo di cui alla precedente lettera a)”, significa che lo Stato NON si espone a pagare indennizzi né risarcimenti né a riconoscere il “lucro cessante e il danno emergente” al Concessionario.


(Donatella Agostinelli M5S)