giovedì 10 novembre 2016

Tutte le date del #treNOtour REFERENDUM 4 Dicembre #IoDicoNo (VIDEO)


Dal 10 Novembre al 2 Dicembre nelle piazze

TRENO TOUR
IO DICO NO

per spiegare i motivi del NO 
al Referendum del 4 Dicembre


10/11 - AOSTA - Piazza Emile Chanoux, ore 18,00


11/11 - CHIVASSO - Piazza della Repubblica 4, ore 10,00

11/11 - NOVARA - Piazza Cavour, ore 17,00

11/11 - MONZA - Piazza Cambiaghi, ore 20,30

12/11 - BERGAMO - Piazza della Libertà, ore 10,00

12/11 - MILANO - Teatro di Milano, Via Fezzan 11, ore 17,00

12/11 - CREMA - Piazza Duomo, ore 20,30

13/11 - BRESCIA - Piazza Mercato, ore 10,30

13/11 - VERONA - Piazza Cittadella, ore 17,00

13/11 - TRENTO - Piazza Giovanni Battista Garzetti, ore 21,00

14/11 - PADOVA - Piazza delle Erbe, ore 11,00

14/11 - UDINE - Piazza XX Settembre, ore 18.30

15/11 - FERRARA - Piazza Trento e Trieste, ore 17,00

15/11 - BOLOGNA - Evento in piazza ore 20,00

16/11 - PESARO - Evento in piazza ore 10,30

16/11 - CIVITANOVA MARCHE - Evento in piazza ore 17,00

16/11 - TERAMO - Piazza Martiri, ore 20,00

17/11 - FOGGIA - Evento in piazza ore 17,00

17/11 - BARI - Evento in piazza ore 20,30

18/11 - BRINDISI - Evento in piazza ore 17,00

18/11 - TARANTO - Evento in piazza ore 20,00

19/11 - CROTONE - Piazza Pitagora, ore 11,00

19/11 - LAMEZIA TERME - Corso Giovanni Nicotera - Isola pedonale, ore 16,00

19/11 - REGGIO CALABRIA - Piazza Camagna, ore 20,00

20/11 - MESSINA - Piazza Cairoli (da confermare) ore 11,00

20/11 - CALTANISSETTA - Piazza Garibaldi, ore 19,00

21/11 - POTENZA - Evento in piazza ore 11,00

21/11 - NAPOLI - Piazza Dante (da confermare) ore 19,00

22/11 - AVELLINO - Evento in piazza ore 11,00

22/11 - CAMPOBASSO - Evento in piazza ore 19,30

23/11 - CASERTA - Evento in piazza ore 17,00

23/11 - FROSINONE - Evento in piazza ore 20,30

24/11 - SASSARI - Evento in piazza ore 11,30

24/11 - CAGLIARI - Evento in piazza ore 17,30

25/11 - L'AQUILA - Parco del Castello, Viale delle Medaglie d’oro, ore 18,00

26/11 - TERNI - Piazza Solferino, ore 11,00

26/11 - ROMA - Cammino per la Costituzione, ore 17,30

27/11 - ORVIETO - Piazza della Repubblica, ore 10,30

27/11 - AREZZO - Piazza San Francesco, ore 17,00

27/11 - FIRENZE - Evento in piazza ore 20,00

29/11 - LIVORNO - Piazza XX Settembre, ore 17,00

29/11 - LA SPEZIA - Piazza Cavour (Piazza Mercato), ore 20,00

30/11 - REGGIO EMILIA - Piazza Martiri 7 Luglio, ore 17,30

30/11 - PIACENZA - Piazza Cavalli (da confermare), ore 20,00

1/12 - ALESSANDRIA - Evento in piazza ore 17,00

1/12 - GENOVA - Evento in piazza ore 20,00

2/12 - SAVONA - Evento in piazza ore 11,00

2/12 - TORINO - Piazza San Carlo ore 17,00

QUI IL TOUR IN TEMPO REALE 

QUI TUTTI I VIDEO DEL TOUR





mercoledì 9 novembre 2016

Dopo il terremoto, nelle Marche 166 scuole inagibili



Proseguono i sopralluoghi dopo le ultime scosse e si allunga ancora la lista dei danni nei 123 Comuni marchigiani coinvolti dal sisma: 54 nella provincia di Macerata, 27 in quella di Fermo, 28 in quella di Ascoli e 14 in quella di Ancona.
Per quanto riguarda in particolare le scuole, tutte le richieste di sopralluogo sulle scuole richieste dai comuni sono state espletate. Su 362 edifici controllati l’esito delle schede Aedes è stato: 196 agibili e le 166 inagibili (di cui 95 classificate B, 18 C, 4 D, 40 E e 4 agibili con altre costruzioni intorno da mettere in sicurezza e altre 5 inagibili).

In continuo aggiornamento anche gli altri dati. Le persone rimaste senza casa ad oggi sono 26.255: 14.109 sono assistite in loco (palestre, capannoni, palazzetti); 5247 in autonoma sistemazione e 6.899 in albergo. A queste si aggiungono 13246 persone che trascorrono la notte in macchina o da parenti e amici per paura di nuove scosse. 249 le zone rosse delimitate perché a rischio crolli.


Aumentano, con gli ultimi sopralluoghi, le sedi inagibili dei municipi che raggiungono quota 55: 28 nel Maceratese, 6 nel Fermano, 19, nel Piceno e 1 nell’Anconetano. In aumento anche le attività produttive dichiarate inagibili: 805 di cui 716 nel Maceratese, 28 nel Fermano, 57 nell’Ascolano 4 nell’Anconetano. Infine 234 le stalle inagibili: 195 nella provincia di Macerata, 8 in quella di Fermo e 31 nel Piceno.

(Regione Marche)


Luigi Di Maio (M5S) World Tour #IoDicoNo da Londra in diretta su La7 DiMartedì



«In caso di vittoria del no io mi auguro i cittadini italiani facciano rispettare al premier la sua promessa di mesi quando disse che se perdeva il referendum avrebbe abbandonato la politica», con queste parole il vice-presidente della Camera, Luigi Di Maio ha risposto a Di Martedì su La7 a Giovanni Floris, che gli ha chiesto come vede lo scenario politico nell'ipotesi che non passi il referendum per modificare la Costituzione.
«Se vince il no i cittadini hanno tutto il diritto di manifestare»
Floris ha domandato più dettagli, per sapere se il Movimento 5 stelle (M5s) ha in programma manifestazioni di piazza per cacciare Matteo Renzi, ma Di Maio ha voluto subito chiarire: «Niente di violento. Ma se vince il no i cittadini hanno tutto il diritto di manifestare per chiedere che Renzi mantenga quella sua promessa. E' poco onesto rivedere questa posizione dopo aver visto i sonsdaggi, cambiando idea». L'onorevole si è poi agganciato al fatto di trovarsi in collegamento dal Regno unito, dove è andato a spiegare le ragioni del No alla comunità italiana residente oltre Manica, e ha ricordato: «Parlo dalla nazione della Brexit dove il premier Cameron ha perso al referendum e se ne è andato». In apertura di puntata, il conduttore ha sottolineato l'eterogeneità del fronte del No, «si va da Casa Pound a Bersani» ma per il pentastellato si tratta di un non tema: «L'illusione che qualcuno si sta facendo è che il fronte del No sia composto solo dai partiti che si oppongono alla riforma. Il fronte del No è fatto da milioni di italiani che non vogliono perdere il diritto di votare i senatori e non vogliono dare un altro privilegio ai consiglieri regionali e ai sindaci con l'immunità parlamentare». Poi il giornalista ha chiesto a Di Maio come vede Renzi in questo ultimo periodo, e il grillino è tornato a parlare di referendum: «Fra le tante speranze che spingono a votare no c'è la speranza di bocciare il modo di fare politica tipico di Matteo Renzi di annunciare cose e poi di fare il contrario. Questo vale anche per la sua riforma i cui contenuti smentiscono il titolo. I cittadini italiani sono stufi di questo».





No a governi di scopo
Nel caso di una crisi di governo, ha ricordato Floris, bisognerà trovare un nuovo esecutivo ma per il vice-presidente della Camera è impensabile l'ennesimo governo di scopo, anche perché per varare legge di bilancio e legge elettorale basta che l'attuale maggioranza voti quelle norme prime delle dimissioni: «Noi di governi di scopo non ne vogliamo più, ne abbiamo già avuti tre - Monti, Letta e Renzi - e abbiamo capito qual era lo scopo... Il Parlamento può fare la legge elettorale con il governo in carica per gli affari correnti, un governo dimissionario», ha affermato, sottolineando che in caso di vittoria del no «non va sottovalutato il ruolo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella». Infatti, ha continuato Di Maio: «Se dopo la vittoria del no ci fossero le dimissioni di Renzi e il presidente Mattarella ci convocasse per chiedere anche la nostra valutazione noi gli chiederemmo elezioni al più presto. Se il problema fossero l'approvazione della manovra e della legge di bilancio le può fare benissimo la maggioranza che c'è in brevissimo tempo per poi andare subito dopo a votare. ben altra cosa sarebbe uno scenario di un governo fatto da chi non vuole più schiodare». Infine il conduttore ha ricordato i toni più duri del presidente del Consiglio in Europa, ma per l'onorevole del M5s non sono «battaglie sincere» perché Renzi, facendo l'esempio del voto Pd a favore dell'accordo Ue sull'olio tunisino a parole contrastato dal governo, «dice a parole di essere contro ma a Bruxelles firma tutto, anche che è quello che è contro l'interesse del nostro Paese»
.

lunedì 7 novembre 2016

DIEGO FUSARO: La Leopolda? il Bilderberg de << noaltri >>



di Diego Fusaro - Ed è ancora una volta il tempo della Leopolda a Firenze. Il Pd si dà convegno nel capoluogo toscano per discutere dei propri progetti e della propria prospettiva. Con in prima fila, come sempre, magnati della finanza, signori del globalismo ed esponenti vari dell’aristocrazia finanziaria sradicata e sradicante. Se il vecchio Pci di Gramsci stava al fianco dei lavoratori contro il capitale, il Pd si è disposto ben altrimenti: sta al fianco dei nemici dei lavoratori e difende apertamente il capitale, subito squalificando come reazionario, populista e complottista chiunque si proponga di contrastarlo.


La Leopolda – diciamolo senza perifrasi – si pone come una specie di Gruppo Bilderberg in piccolo, il comitato d’affari del capitale finanziario che decide come distruggere meglio il mondo del lavoro e del sociale, chiamando “progresso” tale sciagura. Se il Pd della Leopolda è il partito dell’aristocrazia finanziaria globalista, ne segue more geometrico che il suo nemico è la nuova plebe senza diritti a cui il capitale dal 1989 ad oggi sta portando via tutto (articolo 18, diritti sociali, scuola, futuro, ecc.): il nemico dell’aristocrazia finanziaria rappresentata dal Pd è la nuova classe in fieri composta dal vecchio proletariato e dalla vecchia classe media aggredita dall’aristocrazia finanziaria mediante rapine finanziarie gestite ad hoc con solerte continuità (bail in, ecc.).
Lo ripeto qualora fosse sfuggito ai più distratti: alla Leopolda il Pd sta coi globalisti e coi signori della finanza, contro la classe lavoratrice e contro la classe media. Alla Leopolda il Pd è protetto a suon di manganellate contro chiunque osi dissentire. Insomma, avete capito o no cos’è davvero il Pd? È il capite che veste in rosso per ingannarci meglio e, quindi, per attaccarci più efficacemente.
(Fonte: Diego Fusaro)

sabato 5 novembre 2016

DIEGO FUSARO #IoDicoNo alla riforma costituzionale (VIDEO)



Un evento "speciale" con Diego Fusaro, filosofo, critico profondo dell'attuale Sistema economico-finanziario, una personalità ormai nota e affermata nonostante la giovane età.
Con la sua consueta chiarezza ci aiuterà non solo a capire meglio le ragioni per cui è fondametale votare NO al Referendum Costituzionale del 4 Dicembre, ma anche ad inquadrare la cosiddetta "riforma" in un contesto più ampio, identificando il perchè di un tale attacco ai diritti, alla democrazia ed all'uomo e quali sono i grandi interessi ed i veri mandanti di questa operazione.

IL VIDEO COMPLETO E' IN ELABORAZIONE 
VERRA' PUBBLICATO ENTRO BREVE 


Invitiamo i cittadini a partecipare a tale incontro al PALAZZO DEI CONVEGNI, a JESI ed a non perdere l'occasione di poter avere una lettura unica e lucida della situazione generale in cui stiamo vivendo.
MOV 5 STELLE JESI
movimento5stellejesi@gmail.com
338.4674945

Roma Metropolitane << PIETRO CALABRESE >> salvaguardiamo i lavoratori (VIDEO)



Condurre Roma Metropolitane come è stata condotta finora significa non rispettare la dignità professionale dei suoi funzionari.
Oggi, nel consiglio straordinario su questa azienda ho voluto chiarire che oltre a tutti i danni ribaditi da anni, oltre al fallimento della sua missione, c'è un ulteriore danno, immenso. Mortificare i professionisti che lavorano per il pubblico, non valorizzarli, equivale a squalificare non solo quanto realizzano per il territorio, ma anche a dare l'idea che quel territorio non è in grado di esprimere la sua qualità.
Idea sbagliata. Perché so che abbiamo professionalità, a volte anche geniali. Si tratta solo di governare bene, e lasciare che emergano da sole, come a Roma è sempre stato, per secoli.

(Pietro Calabrese consigliere M5S Roma capitale)

VIDEO


venerdì 4 novembre 2016

Banche e creazione di moneta dal nulla (VIDEO)



CONVEGNO M5S - Alessio Villarosa, Daniele Pesco, Carlo Sibilia, Assgeir B. Torfason, Alessandro Govoni, Nino Galloni, Marco Della Luna, Nicoletta Forcheri, Fabio Conditi.

Oggi le banche non reggono più la massa monetaria creata. 
Sì, esattamente: loro creano denaro o, per meglio dire, creano valori numerici denominati in euro sui depositi virtuali denominati “conti correnti”. Oggi il mercato non ce la fa più. La Bce è corsa ai ripari obbligando le banche a rispettare alcuni indici di bilancio come l’ormai famoso “Cet1” (Common equity tier 1), ma non è sufficiente...
VIDEO