martedì 30 settembre 2025

Il CdA di DEA approva la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2025

DEA S.p.A., società leader nella distribuzione di energia elettrica e gestione della pubblica illuminazione in Abruzzo, Marche, Liguria e Lombardia, ammessa alle negoziazioni su Euronext Growth Milan, sistema multilaterale di scambi organizzato da Borsa Italiana, comunica che il 29 settembre 2025 il Consiglio di Amministrazione ha esaminato ed approvato la situazione semestrale consolidata al 30 giugno 2025, redatta in accordo ai principi contabili (OIC) italiani

I dati consolidati del primo semestre 2025 mostrano:

• Ricavi pari a 18,9 milioni di Euro, in crescita del 13,45%, rispetto al primo semestre 2024 (16,7 milioni di Euro);

• EBITDA pari a circa 7,4 milioni di Euro, superiore al 39% dei ricavi, rispetto a 7,9 milioni di Euro nel 1H 2024;

• PFN che ammonta a circa 7,6 milioni di Euro, pari a circa 1 volta il Margine Operativo Lordo già considerando il MOL dei soli primi sei mesi.

Il Direttore Generale Massimiliano Riderelli Belli ha così commentato: “I risultati del primo semestre 2025 confermano un solido percorso di sviluppo e di crescita. L’ingresso di ASPM Soresina Servizi ha rafforzato il perimetro operativo, che oggi conta circa 90.700 PoD e 38.800 punti luce in quattro regioni italiane. Nonostante l’aumento dei costi operativi legati a investimenti strategici – come il piano di sostituzione massiva dei misuratori 2G e il potenziamento organizzativo – i margini permangono robusti. Questi risultati confermano la nostra capacità di crescere in modo sostenibile, investire in infrastrutture e mantenere una redditività e una solidità finanziaria di rilievo, proseguendo nella strategia di consolidamento del settore che ci caratterizza”.

Si segnala che i dati di conto economico relativi al primo semestre 2025 non sono comparabili a quelli del primo semestre 2024 per una serie di motivi, dovuti principalmente a: i) la variazione del perimetro di consolidamento, ii) l’incremento dei costi derivanti dall’adeguamento della struttura organizzativa e manageriale, in particolare legati al periodo di integrazione delle realtà aggregate nel processo di M&A, iii) la revisione regolatoria del tasso di capitalizzazione (wacc) che ha comportato, a parità di ogni altra condizione, un minore ritorno sugli investimenti

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