martedì 21 gennaio 2025

Referendum | tra il 15 aprile e il 15 giugno

 La Corte costituzionale ha approvato il referendum sulla cittadinanza, che si terrà tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025.

I cittadini, quindi, saranno chiamati a esprimere la propria opinione sulla proposta che mira a riformare il sistema di acquisizione della cittadinanza, in particolare per quanto riguarda i figli degli stranieri nati in Italia e i residenti di lunga data.

Vediamo in dettaglio su cosa si vota, perché e cosa potrebbe cambiare.

Cosa prevede il referendum sulla cittadinanza e perché si vota 

Con il referendum si vota per decidere se approvare o meno la modifica della legge sulla cittadinanza, che intende semplificare il processo di acquisizione della cittadinanza per coloro che sono nati e cresciuti in Italia, ma che oggi non hanno la cittadinanza italiana a causa delle rigide leggi attuali.

La proposta in discussione riguarda principalmente due aspetti:

  • il riconoscimento del cosiddetto “ius soli temperato”, che permette ai bambini nati in Italia da genitori stranieri di ottenere la cittadinanza italiana se hanno frequentato almeno cinque anni di scuola nel Paese. 

  • Questo significa che i bambini che sono cresciuti in Italia, anche se figli di immigrati, potranno diventare cittadini italiani al compimento del quinto anno di scuola, consolidando il legame culturale e sociale con il Paese;
  • l’introduzione dello “Ius culturae” che riguarda la possibilità per i ragazzi nati all’estero, ma che hanno frequentato un ciclo di studi in Italia per almeno cinque anni, di acquisire la cittadinanza. Questo favorisce una maggiore inclusione per coloro che, pur non essendo nati in Italia, hanno maturato una connessione culturale e sociale con il Paese.

Cosa potrebbe cambiare

La proposta mira a modificare il sistema attuale che riconosce la cittadinanza ai figli delle persone straniere solo dopo il raggiungimento della maggiore età e solo se i genitori risultano regolarmente residenti in Italia da almeno 10 anni. In altre parole, il referendum propone di allentare alcune delle rigide condizioni previste dall’attuale legge, riconoscendo che il legame con il Paese è spesso più legato all’integrazione scolastica e sociale che alla semplice residenza.

Inoltre, il riconoscimento della cittadinanza come un diritto sociale e culturale. La riforma rappresenta un passo importante verso una visione della cittadinanza che non si limita ai confini geografici, ma che riconosce il valore della partecipazione attiva alla vita sociale e culturale del Paese.

Le modalità di voto

Il referendum si svolgerà tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025 e , ovvero in questo periodo governo o le autorità competenti stabiliranno una o più giornate in cui i cittadini italiani saranno chiamati a votare tramite un sistema di voto tradizionale. In genere, i referendum si svolgono in una sola giornata o, al massimo, in due giorni consecutivi, ma la data esatta dipenderà dalla decisione presa e comunicata prossimamente.

Il quesito referendario sarà formulato in modo chiaro, chiedendo agli elettori se sono favorevoli o contrari alle modifiche proposte sulla cittadinanza. Il voto per il referendum è riservato ai cittadini italiani maggiorenni, che abbiano compiuto 18 anni entro il giorno del voto.

Una volta arrivati al seggio, dopo aver consegnato la tessera elettorale, chi vota riceve una scheda referendaria e un giudizio (matita) indelebile. Nella scheda troverà il quesito referendario e due risposte: “Sì” e “No”. Per esprimere la propria volontà, è necessario fare un segno sul quadrato corrispondente alla risposta scelta, scrivendo un “X” o un altro segno che indichi chiaramente l’intenzione di voto.


Fonte: Qui Finanza

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia il tuo messaggio