Non potevamo non cominciare il resoconto settimanale dalle dimissioni di Marino da Sindaco di Roma.
Dopo un anno di pressing del M5S la direzione del PD si è arresa ed ha deciso finalmente di liberare il Comune della nostra Capitale. Come raccontano Marcello De Vito ed Alessandro Di Battista, l’accesso al registro delle spese di rappresentanza di Marino e le bugie che il Sindaco ha ritenuto di dire per giustificarle, è stata la goccia che ha fatto cadere un vaso che era riuscito fino a quel momento a contenere di tutto, dagli arresti per mafia, ai funerali di Casamonica, dalla presa di distanza di Papa Francesco, ad una gestione dei servizi pubblici totalmente deficitaria.
Dopo un anno di pressing del M5S la direzione del PD si è arresa ed ha deciso finalmente di liberare il Comune della nostra Capitale. Come raccontano Marcello De Vito ed Alessandro Di Battista, l’accesso al registro delle spese di rappresentanza di Marino e le bugie che il Sindaco ha ritenuto di dire per giustificarle, è stata la goccia che ha fatto cadere un vaso che era riuscito fino a quel momento a contenere di tutto, dagli arresti per mafia, ai funerali di Casamonica, dalla presa di distanza di Papa Francesco, ad una gestione dei servizi pubblici totalmente deficitaria.
Continua intanto a Palazzo Madama la discussione della riforma "prostituzionale", come è stata ironicamente ribattezzata. Un testo raffazzonato e mediocre che Vito Crimi, in aula, auspica non debba essere deriso dai professori e dagli studenti nelle aule dei corsi di diritto costituzionale. A rincarare la dose Paola Taverna che ripete un passaggio del testo votato palesandone tutti i limiti.
Alla Camera si è parlato di diritti - violati - dei consumatori ed il nostro portavoce, Davide Crippa, ha denunciato tutti i vizi di un testo che sembra scritto invece da un lobbista. Non solo, come ci raccontano Riccardo Nuti, Alessandro Di Battista e Giuseppe Brescia, l'aula di Montecitorio ha bocciato anche la proposta del M5S di abolizione del finanziamento pubblico all’editoria.
Laura Castelli e Davide Pesco battono ancora lì dove il dente dello Stato duole, ovvero il capitolo dei derivati di Stato: di fronte alle richieste di trasparenza il M5S sta trovando un vero e proprio muro di gomma.
Spazio - tanto - anche alle battaglie dei rappresentanti del M5S in Europa. Tiziana Beghin ci parla di un picnic in Val Susa finito male, con cariche di polizia a cittadini, anziani e pacifici, davanti ai tesserini esposti dai nostri portavoce a Bruxels.
La tutela del Made in Italy è invece stata oggetto di una importante vittoria firmata M5S Europa. Marco Zullo ci spiega come il vetro di Murano, il marmo di Carrara e l’intera filiera manifatturiera e dell’artigianato nostrano possa da oggi contare sull’approvazione a Strasburgo di una raccomandazione che ne tutela il marchio di fabbrica.
Infine spazio alla protesta dei 17 eurodeputati M5S contro l’organizzazione di una seduta plenaria a Strasburgo dedicata solo ad Angela Merkel e François Hollande. "Perché voi?” chiedono a voce alta i nostri portavoce d’Oltralpe.
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