ANCONA - Lega Marche nella bufera. A scatenarla un post su Facebook del vicepresidente del consiglio regionale Sandro Zaffiri. Parole pesanti scritte contro il prefetto di Roma Franco Gabrielli.
Immediate le reazioni. Zaffiri, contattato dal Tg3 Marche ha replicato che si trattava "di parole forti che la pancia del suo partito vuole sentire". E che ha "rimosso il post".
Le reazioni istituzionali al minaccioso post contro il prefetto Gabrielli per la vicenda dei profughi a Roma non sono tardate. A dare il via è stato il presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche Antonio Mastrovincenzo. «Ritengo gravissime - afferma Mastrovincenzo - le parole pubblicate ieri su Fb da Sandro Zaffiri. Con espressioni inaccettabili, ha offeso pesantemente e minacciato il prefetto di Roma Gabrielli, 'colpevolè secondo lui di aver permesso l'accesso a 19 profughi in una struttura di accoglienza, forzando il blocco di manifestanti guidati da Casa Pound». Nel post Zaffiri attacca l'ex capo della Protezione civile con pesanti epiteti e minacce: «...attento che ti abbiamo segnato sul nostro elenco, arriveremo, l'olio di ricino te ne daremo tanto». «Sono amareggiato - commenta Mastrovincenzo - da parole che oltraggiano le istituzioni e, allo stesso tempo, fomentano intolleranza verso persone disperate che fuggono da guerre e miserie. Zaffiri è vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, terra accogliente e solidale; il ruolo che ricopre non gli consente di superare il limite della decenza e del rispetto delle istituzioni».
Parole di condanna per il post di Sandro Zaffiri anche dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. "Le parole scritte sul profilo Facebook di Zaffiri - si legge in una nota del governatore - non possono che essere condannate e stigmatizzate. Nessuno può permettersi di evocare pratiche fasciste, per di più se è un rappresentante delle istituzioni. É vergognoso e mi auguro possa quantomeno chiedere scusa al prefetto Gabrielli al quale va tutta la mia solidarietà e quella della giunta regionale per il lavoro che sta compiendo. Proprio questa mattina ho letto le parole del padre di Raghad, la bambina morta su un barcone per mancanza di insulina e poi gettata in mare dalla sua famiglia. Una vicenda che non può lasciarci indifferenti. Le Marche continueranno a fare la loro parte, la solidarietà tra i popoli è il principio fondante della nostra democrazia e chi va contro questo valore non merita di rappresentare il consiglio regionale. Evocare pratiche squadriste o continuare ad aizzare e stuzzicare istinti populisti come fa la Lega e Salvini, non contribuiscono in alcun modo a risolvere e mettere freno al fenomeno dell'immigrazione".
Condanna alle parole di Sandro Zaffiri anche da Gianluca Busilacchi, presidente del Gruppo consiliare Pd delle Marche: "Sono assolutamente sconcertato e indignato. Condanno fortemente le frasi di inaudita violenza usate da Zaffiri: non sono degne in assoluto, a maggior ragione se a pronunciarle è un uomo delle istituzioni, che ricopre un'importante carica istituzionale, come è quella della vicepresidenza del Consiglio regionale". "Domani - annuncia Busilacchi - proporrò al Gruppo Pd una iniziativa formale, da portare in discussione nella seduta dell'Assemblea legislativa, per richiamare e condannare senza mezzi termini le parole indicibili e indecenti di Zaffiri. Non è fomentando violenza o odio che si risolvono i problemi degli italiani e dei marchigiani".
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