domenica 31 agosto 2014

Ogni sei mesi Berlusconi ci pagava 250 milioni le rivelazioni di Totò Riina


PALERMO - Salvatore Riina in carcere fa una battuta dietro l'altra sui "festini in Sardegna e in Puglia" di Silvio Berlusconi. "Mubarak Mubarak", ride durante la consueta passeggiata pomeridiana, riferendosi alla versione data dall'ex premier su Ruby, nipote del presidente dell'Egitto. "Che disgraziato, è un figlio di puttana che non ce n'è". E giù con altre risatine. Ma il tono della voce si fa serio quando inizia il racconto degli anni Ottanta e Novanta su Berlusconi: "A noialtri ci dava 250 milioni ogni sei mesi", spiega il capo di Cosa nostra al compagno di ora d'aria, il pugliese Alberto Lorusso. E anche questa frase è finita nelle intercettazioni disposte dai pm di Palermo nel processo "trattativa". 

Per la prima volta, Riina rivela come si articolò quel "patto di protezione" che la Cassazione ha accertato definitivamente, mandando l'ex senatore Marcello Dell'Utri in carcere. Perché Dell'Utri sarebbe stato l'intermediario fra i vertici della mafia e Berlusconi, che prima temeva un sequestro, poi attentati ai suoi ripetitori in Sicilia. 
È la storia di una lunga stagione, che Riina racconta così, il 22 agosto dell'anno scorso: "È venuto, ha mandato là sotto ad uno, si è messo d'accordo, ha mandato i soldi a colpo, a colpo, ci siamo accordati con i soldi e a colpo li ho incassati". Diversamente, come è emerso dai processi, andò a Catania. Conferma Riina: "Gli hanno dato fuoco alla Standa ed i catanesi dicono: ma vedi di.... Non ha le Stande? gli ho detto: da noi qui ha pagato... così li ho messi sotto. Gli hanno dato fuoco alla Standa... minchia aveva tutte le Stande della Sicilia. Gli ho detto: bruciagli la Standa". 

Ed ecco il passaggio che per i pm vale più di tutti i racconti dei pentiti al processo Dell'Utri: "A noialtri ci dava 250 milioni ogni sei mesi", rivela il capo di Cosa nostra dopo 47 minuti di passeggiata nell'atrio del carcere milanese di Opera. E spiega come iniziò tutto: "Quello... è venuto il palermitano... mandò a lui, è sceso il palermitano ha parlato con uno... si è messo d'accordo... Dice vi mando i soldi con un altro palermitano. 
Ha preso un altro palermitano, c'era quello a Milano. Là c'era questo e gli dava i soldi ogni sei mesi a questo palermitano. Era amico di quello... il senatore". Ovvero, Dell'Utri, che Riina definisce "una persona seria". Il "palermitano" dovrebbe essere invece il boss Tanino Cinà, che negli anni Settanta suggerì a Dell'Utri di mandare Vittorio Mangano come stalliere ad Arcore quando Berlusconi cercava "protezione". 

Adesso, questo monologo di Riina è agli atti del processo Stato-mafia: per i pm Di Matteo, Del Bene, Tartaglia e Teresi è una conferma del ruolo di intermediario svolto da Dell'Utri nella seconda fase della trattativa. 
Oggi, però, Riina esprime giudizi pesanti sull'ex premier, anche se precisa di non averlo mai incontrato ("Non era così famoso ai miei tempi, altrimenti l'avrei cercato"): "Noi su Berlusconi abbiamo un diritto, sapete quando? Quando siamo fuori lo ammazziamo". Precisa: "Non lo ammazziamo però perché noi stessi non abbiamo il coraggio di prenderci il diritto". Alla fine, riprende a scherzare attorno al "buffone", al "disgraziato", così lo chiama. Scherza sui soldi che Berlusconi deve all'ex moglie. 
E sul calciatore brasiliano Pato, fidanzato con la figlia dell'ex premier: "Sta Barbarella è potentosa come suo padre, si è messa sotto quello lì, lui era un potente giocatore e non ha potuto giocare più".
Prima di rientrare in cella, Riina dà del "disgraziato" al ministro Angelino Alfano. 
E Lorusso concorda: "Il più cattivo ministro di sempre, si sta impegnando per i sequestri di beni".

(Repubblica.it)



sabato 30 agosto 2014

Elisa Anzaldo giornalista RAI svela la MANIPOLAZIONE della notizia

Giornalista professionista dal 1995, entra in RAI dopo aver lavorato in emittenti catanesi.
Nelle edizioni 2006-2007 e 2007-2008 conduce la sezione giornalistica di Unomattina

Dal settembre 2008 passa alla conduzione del TG1 della notte.
Il 25 maggio 2011, in polemica con il direttore Augusto Minzolini, annuncia il suo ritiro da conduttrice del TG1, contestando il fatto che esso violerebbe i più elementari doveri dell’informazione pubblica come equilibrio, correttezza, imparzialità e completezza dell’informazione seguendo di circa un anno la medesima decisione della collega di redazione e amica Maria Luisa Busi.
Dal 2013 torna alla conduzione del TG1 conducendo l'edizione delle 17, poi quella delle 13:30.

10/11/12 Ottobre #ITALIA5STELLE incontro a Roma Circo Massimo

ANTEPRIMA
È vero, uno ci prova a non porgere il fianco; eviti di rilasciare mezz'ora di intervista per veder trasmettere 30 secondi di manipolazione di un concetto. Ci provi eccome a non dare di stomaco nel sentire pronunciare dal Premier (#madeche) frasi tipo "passare dalla logica del piagnisteo a quella della proposta e togliere il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito", mentre lo hai visto consegnare nelle mani di un condannato in via definitiva le riforme più importanti del tuo paese. Ci provi a non scrivere "voglio vivere in un mondo di persone come Di Battista piuttosto che in un paese di mafiosi come voi".
Accidenti se ci provi. Ma quando leggo che il Primo e ribadisco PRIMO partito in Italia (fino a nuova prova delle urne per le POLITICHE) si vede negare il permesso di incontrarsi a Circo Massimo per fare una manifestazione, dopo aver subito la consegna della propria città, da parte di uno squallido ceto politico, nelle mani di personaggi come Veltroni, passando per Rutelli, precipitando con Alemanno ed ora al tracollo con Marino, pensi si, io ci ho provato perfino a sedermi ai vs tavoli... ma sapete la novità?
Dopo questo periodo di ferie torniamo in trincea più agguerriti e convinti di prima. La guerra è ancora lunga e la vostra vittoria tutt'altro che scontata a partire da Circo Massimo... D'altronde sono anni che ci costringete a combattere per la nostra sopravvivenza. Beh noi siamo sopravvissuti, ora è il momento della vostra estinzione. Con voi ci rivediamo in Parlamento, i cittadini li aspettiamo a Circo Massimo con o senza il vs permesso.

(Paola Taverna M5S)




DONAZIONE italia5stelle

venerdì 29 agosto 2014

Travaglio vs Comi Lei sta in un partito fondato da un mafioso






Travaglio vs Comi Lei sta in un partito fondato da un mafioso http://fragolemature.blogspot.it/2014/08/travaglio-vs-comi-lei-sta-in-un-partito.html
Posted by Fragole Mature on Sabato 24 ottobre 2015


Equitalia brucia tutte le bollette

martedì 26 agosto 2014

Sversamento liquami in mare a Porto Recanati



Dall' 8 al 23 agosto Porto Recanati è stata il teatro di un susseguirsi di ordinanze e revoche dei divieti di balneazione.
Ordinanze insabbiate non visibili nella home page del sito del comune non segnalate da cartelli e non comunicate ai bagnini addirittura a noi del M5S che informavamo i cittadini ci prendevano in giro dandoci come al solito degli allarmisti e terroristi.
Poi la gente ha iniziato ad ammalarsi dopo il bagno i giornali hanno iniziato a parlare e guarda un po dopo 17 giorni viene fuori la verità ma ancora i cartelli sono solo sui pali della luce e non in spiaggia il M5S dopo battaglie e articoli di giornale ha ottenuto almeno queste segnalazioni e un avviso nella home page del comune.
Ora parlano di versamenti dolosi di fogne in mare.

Come al solito prima siamo i terroristi dell'informazione poi sono stati costretti a darci ragione.
Ora questa è la situazione, si avete capito bene è M.......A e scarica in mare buon bagno.... 

(Chiara Traferri M5S)

domenica 24 agosto 2014

Thomas Sankara....e quel giorno uccisero la felicità


di Silvestro Montanaro 
da "C'era una volta" RAI3 (18.01.13)


25 anni fa un piccolo uomo dalla pelle nera sfidò i potenti del mondo. 

Disse che la politica aveva senso solo se lavorava per la felicità dei popoli. 

Affermò, con il proprio esempio personale, che la politica era servizio, non potere o arricchimento personale. 

Sostenne le ragioni degli ultimi, dei diversi e delle donne. Denunciò lo strapotere criminale della grande finanza. Irrise le regole di un mondo fondato su di una competività che punisce sempre gli umili e chi lavora. 

E che arricchisce sempre i burattinai di questa stupida arena. Urlò che il mondo era per le donne e per gli uomini, tutte le donne e tutti gli uomini e che non era giusto che tanti, troppi potessero solo guardare la vita di pochi e tentar di sopravvivere. 

Lo uccisero e tentarono di cancellarne ogni memoria. 

Ma, Sankara vive!

VIDEO



C'era una volta, la voce degli ultimi, il racconto delle verità scomode, non deve sparire dal palinsesto RAI.