sabato 13 marzo 2021

Rossini (M5S) Piano vaccini - Accordata la priorità per caregiver e genitori di minori disabili


“Orgoglioso di aver dato una mano. 
Vittoria importantissima per tutti i bambini fragili”.



È arrivata la tanto attesa la risposta dal Ministero della Salute: sono uscite le nuove linee guida per la campagna vaccinale. La grande novità è l’allargamento dell’accesso prioritario al vaccino anche ai caregiver e ai genitori delle persone con disabilità o patologie gravi. A quanto si legge nella nuova versione del documento adesso è prevista in via prioritaria “la vaccinazione deisoggetti over 80 e dei soggetti con elevata fragilità [...], dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari”.


A dare la bella notizia Roberto Rossini, il deputato fanese del Movimento 5 stelle, segretario
della Commissione Difesa, che si era interessato alla questione e si era fatto portavoce delle
istanze dei tanti genitori di bambini con disabilità che avevano dichiarato tutta la loro preoccupazione per il mancato inserimento tra le categorie prioritarie, nonostante la delicata situazione che vivono in casa. 

«Quello della tutela dei bambini fragili - afferma Rossini - è un problema molto serio, al quale non potevamo rimanere indifferenti. Questi bambini, pur rientrando nella categoria di persone “estremamente vulnerabili”, non hanno accesso al vaccino, visto il limite di età a 16 anni. Limitazione che però comporta un alto rischio contagio, se nemmeno chi si occupa di assisterli e vive con loro è stato vaccinato. 
Una mancanza grave, un paradosso che andava risolto al più presto».


Questa, in sintesi, la questione. Quindi l’unica soluzione possibile per tutelare questi bambini era permettere ai loro genitori di avere accesso al vaccino in via prioritaria. Richiesta avanzata in prima persona dal deputato Rossini direttamente al nuovo commissario straordinario per il Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. 

«La settimana scorsa - spiega il deputato - avevo segnalato la problematica al commissario Figliuolo, che ha subito riportato la mia segnalazione al ministro Speranza. Eravamo in attesa della risposta del Ministero e finalmente è arrivata. Sono orgoglioso di essere riuscito a dare una mano a chi ha bisogno. Questa è una vittoria importantissima per tutti i bambini fragili e le loro famiglie».

(On. Roberto Rossini – MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati – segretario IV Commissione Difesa)

mercoledì 10 marzo 2021

Attanasio e Iacovacci uccisi in Congo mentre fuggivano

 


La procura di Roma ha ascoltato il racconto del superstite Rocco Leone. 
Si indaga sull’omicidio colposo


ROMA. Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci sono morti nel disperato tentativo di fuggire, durante la sparatoria seguita al loro rapimento. E, a quanto emerge dalle indagini, sono stati uccisi dai colpi sparati dai sequestratori. Mentre proseguono tra Italia e Congo le indagini sull'omicidio dell'ambasciatore e del carabiniere, dalle testimonianze raccolte emerge che i due non sono stati uccisi da «fuoco amico».



Dal racconto di uno dei superstiti, Rocco Leone, il vicedirettore del Pam in Congo, sentito nell'ambasciata di Kinshasa grazie alla collaborazione di Onu e Farnesina, emerge che durante la sparatoria tra ranger e sequestratori, Iacovacci avrebbe tentato di fuggire proteggendo Attanasio per metterlo in salvo dai colpi, portandolo fuori dalla linea di fuoco, ma i due sarebbero stati a quel punto colpiti dal gruppo di sequestratori, di cui non è ancora chiara la natura.

 

Nell'ambito delle indagini sono stati sentiti anche la moglie dell'ambasciatore, e altri funzionari del Pam in Italia.

Mentre proseguono le verifiche e le acquisizioni dal tablet dell'ambasciatore. Nel fascicolo della procura di Roma, a carico di ignoti, si indaga per attentato con finalità terroristiche e omicidio colposo. Coordinano le indagini il procuratore Michele Prestipino e i pm Sergio Colaiocco e Alberto Pioletti.

Gli investigatori lavorano su un doppio binario: da una parte si cerca di arrivare a chi ha ucciso le vittime, dall'altra si cerca di capire se ci siano state falle o negligenze nell'organizzazione della sicurezza. Il fascicolo aperto dalla procura di Roma, e per il momento ancora a carico di ignoti, ipotizza, su questo secondo aspetto il reato di omicidio colposo.

Da una prima ricostruzione, il giorno dell'attacco al convoglio su cui viaggiava l'ambasciatore, si intrecciavano e interagivano i due diversi e dettagliati protocolli di sicurezza di Onu e Pam. Per questo gli inquirenti stanno cercando di ricostruire tutti i passaggi legati alle procedure di sicurezza, insieme ai due organismi internazionali, che assicura chi indaga, si sono mostrati estremamente collaborativi.

Novità per la dichiarazione 2021 | Modello 730

 

Si apre la stagione della precompilata 2021 con l’invio dei dati al Fisco entro il 16 marzo. Spese mediche detraibili solo se tracciabili


Non si scampa, come ogni anno torna la dichiarazione dei redditi. La stagione della precompilata si apre con l’invio al Fisco dei dati entro il 16 marzo. Il termine per la presentazione è fissato al 30 settembre. Tra le novità di quest’anno, c’è la regola di pagare con mezzi tracciabili le spese detraibili al 19 per cento. L’obbligo è scattato il primo gennaio 2020. Nelle dichiarazioni 2019 gli oneri detraibili sono stati inseriti in dichiarazione da 21,7 milioni di contribuenti, per un totale di 31,4 miliardi di euro

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LE SCADENZE DA RISPETTARE

Il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi è fissato al 30 settembre 2021. Chi deve incassare un rimborso Irpef, però, potrebbe pensare di accelerare i tempi, sfruttando l’accredito in busta paga a luglio – nel caso il datore di lavoro sia anche sostituto di imposta -,  presentando il 730 tra maggio e giugno. Il modello 730 può essere scelto anche dall’erede di un contribuente deceduto nel 2020 o comunque entro il 30 settembre 2021, ma il pagamento del rimborso resta vincolato alle regole in vigore per il modello Redditi Persone Fisiche.



COME PRESENTARE LA DICHIARAZIONE

Per compilare e presentare il modello 730 ci sono due possibilità: la precompilata o il ricorso al Caf o ad altri professionisti autorizzati. La tendenza “fai da te” è in costante crescita, soprattutto con l’emergenza sanitaria che impone il rispetto del distanziamento sociale e, quindi, fa aumentare il numero di chi preferisce compilare in autonomia la dichiarazione direttamente da casa. I Caf e i professionisti garantiscono tuttavia l’accesso sicuro alle loro sedi: in questo caso la compilazione spetterà a loro, il contribuente dovrà portare tutta la documentazione necessaria: dai modelli Cud, agli scontrini per le spese sanitarie, passando per la dichiarazione degli interessi passivi per il mutuo sulla prima casa, fino alle spese sostenute per la previdenza complementare.


LE SCADENZE DELLA PRECOMPILATA

Per accedere alla dichiarazione precompilata serve uno Spid, il pin di Fisconline delle Entrate o quello rilasciato dall’Inps. Il modello 730/2021 precompilato è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 30 aprile. Chi decide di accedere a questa modalità, potrà accettare il modello così come viene presentato dall’Agenzia, oppure modificarlo o integrarlo: dal 28 maggio al 20 giugno può anche essere annullato una sola volta, e sostituito con un nuovo invio. Il contribuente che lo accetta senza modifiche non sarà soggetto ai controlli sulle spese detraibili. Il 30 settembre resta il termine per il modello 730 “fai da te” ma anche per quello presentato tramite Caf. Il 25 ottobre scade il termine per presentare al Caf (o professionista abilitato) il 730 integrativo, ma solo se l’integrazione determina un credito maggiore, un minor debito o un’imposta invariata.

POSSIBILI RISCHI PER I RIMBORSI

Le piccole e medie imprese pagano gravemente gli effetti della pandemia. Anche per questo motivo, quest’anno potrebbe essere meno semplice ricevere il rimborso Irpef in busta paga. Il blocco dei licenziamenti può scongiurare il perdita del sostituto di imposta ma non garantisce la certezza di ricevere lo stipendio in tempo. Può accadere, infatti, che molti piccoli datori di lavoro, alle prese con una grave crisi di liquidità, siano in difficoltà nel pagamento puntuale degli stipendi. Resta, comunque, la possibilità di farsi erogare il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate sul proprio conto corrente. In questo caso, è bene comunicare tempestivamente l’Iban sul quale si intende ricevere il rimborso. La liquidazione del rimborso avviene in genere entro il 20 dicembre.

SPESE DETRAIBILI SE TRACCIABILI

Entro il 16 marzo gli operatori sanitari, le banche, gli enti previdenziali e tutti gli altri “soggetti terzi” dovranno inoltrare all’Agenzia delle Entrate i dati necessari per predisporre i modelli precompilati. Dal primo gennaio 2020 è scattato l’obbligo di pagare le spese detraibili al 19 per cento, come quelle mediche, con strumenti tracciabili. La legge prevede però un’eccezione: si possono pagare in contanti medicinali e dispositivi medici, oltre alle prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o private accreditate al Servizio sanitario nazionale. Nelle dichiarazioni 2019, le spese mediche hanno raggiunto i 19,4 miliardi di euro, confermandosi come la parte più consistente degli oneri fiscalmente detraibili al 19 per cento.