venerdì 23 ottobre 2015

#5giornia5stelle del 23 Ottobre 2015 #LaBandaDItalia

Il M5S non si ferma davanti a nulla pur di farsi sentire. Questa settimana siamo saliti anche al Quirinale: i portavoce capogruppo Gianluca Castaldi e Giorgio Sorial hanno fatto presenti al Presidente Mattarella le nostre preoccupazioni per il percorso delle riforme, per la libertà della RAI, e per la legge di stabilità che non ha ancora neppure un testo. Abbiamo approfittato dell’occasione anche per ricordare al Presidente la proposta sul Reddito di Cittadinanza.
A proposito di RAI, Roberto Fico in aula denuncia come la riforma del governo deprivi la RAI delle sue funzioni di servizio pubblico. Il premier nelle piazze aveva promesso mari e monti, salvo poi fare l’esatto opposto una volta al potere: la RAI deve oggi raccontare al popolo che “va tutto bene”. E le “opposizioni”? Tutte allineate nella speranza di una poltrona, solo il M5S combatte per una RAI libera.
Non migliore la situazione della Banca d’Italia, che dovrebbe vigilare sui nostri soldi ma invece commissaria banche sane (per svenderle agli “amici”?), ignora il disastrato Monte dei Paschi, e si fa inquisire il governatore. Il sistema bancario va riformato, come ci spiegano Alessio Villarosa e Daniele Pesco insieme a Elio Lannutti.
Al Senato, Giovanni Endrizzi annuncia una piccola grande vittoria del M5S: va in aula la nostra proposta di legge contro la pubblicità del gioco d’azzardo. Una legge costruita coi cittadini e non con le lobby, e ora vedremo tra i tanti chiacchieroni dei partiti chi la appoggerà davvero.
A Bruxelles, il M5S promuove un’importante conferenza per un’exit strategy dall’euro, con illustri esperti che hanno dato indicazioni per un piano B. Sì, perché come sostengono i nostri portavoce Marco Valli e Marco Zanni, uscire dall’euro è possibile e forse persino inevitabile, e non preparare per tempo un piano B è follia.
Di nuovo al Senato con Luigi Gaetti sulla biodiversità. Siamo riusciti a migliorare il testo della maggioranza con nostre proposte, che hanno reso il provvedimento utile e funzionale. Il M5S, coerentemente con quanto sostiene da sempre, ha quindi votato a favore.
Alla Camera invece Luigi Di Maio ricorda a tutti gli smemorati che Benevento è sott’acqua, e allo smemorato di Rignano che con i milioni spesi per i suoi aerei di lusso si sarebbe potuto cominciare a mettere in sicurezza il territorio.
Per finire, a Bruxelles il M5S promuove un convegno sull’economia circolare. Il nostro Dario Tamburrano ricorda che l’economia circolare è il nuovo modello per l’indipendenza energetica ed economica dei Paesi europei, e dona al Commissario Europeo per l’Ambiente una piccola compostiera prodotta con una stampante in 3D. Beppe, ancora una volta, è stato pioniere.

La Lobby dei farmaci che comanda in Europa (VIDEO)

Isabella Adinolfi (M5S Europa) ci spiega con quanta semplicità vengono contattati i parlamentari Europei e con tutta tranquillità vengono invitati a votare a favore o contrario ad una legge in cambio di un posto di lavoro a fine mandato.







La Lobby dei farmaci che comanda in Europa
Posted by Fragole Mature on Venerdì 23 ottobre 2015

mercoledì 21 ottobre 2015

AIRBUS A340 Il nuovo "GIOCATTOLO" di MATTEO RENZI e gli Italiani pagano

Il nuovo aereo di rappresentanza del governo italiano potrebbe arrivare in Italia già mercoledì prossimo. Diventerà il fiore all’occhiello della flotta della Presidenza del Consiglio. I lavori di allestimento non sono ancora definitivamente conclusi, ma la scritta “Repubblica Italiana” e il tricolore stilizzato già brillano sulla sua fusoliera dentro un hangar dell’aeroporto di Abu Dhabi.  È lì che sono state scattate le prime foto dell’Air Force Renzi che il sito aviazionecivile.it ha pubblicato in anteprima. Tutto bello, tutto scintillante. Un affarone, ha fatto anche capire le scorse settimane il premier Matteo Renzi. Peccato si tratti però di unaereo usato, con una lunga carriera alle spalle e, soprattutto, concosti di gestione abbastanza impegnativi.
USATO SICURO 
Qual è la storia del nuovo velivolo tanto voluto e strombazzato dallo stesso presidente Renzi? Ilfattoquotidiano.it ha cercato di approfondire questo aspetto della vicenda. E lo ha fatto partendo dalla sigla che in bella mostra compare anche nelle foto pubblicate da aviazionecivile.itA6-EHA. Che fosse stato preso in leasing dalla compagnia emiratina Etihad era già noto. La stessa Etihad che da poco più di un anno ha acquistato il 49% di Alitalia per 387 milioni di euro. Meno noto è il resto, che si può apprendere facilmente da diverse banche dati disponibili online. Consultando per esempio quella di AirFrames.org viene fuori che fino a poche settimane fa lo stesso aereo, sempre col numero di registrazione A6-EHA, solcava i cieli nella configurazione da 240 posti (12 in classe Premiere, 38 in Business, 200 in Economy). L’ultimo volo con livrea Etihad risalirebbe ai primi giorni di ottobre. Da Abu Dhabi a Tokyo e ritorno. Di più: quello preso in leasing da Renzi è il terzo A340 a lasciare la compagnia che ne avrà a disposizione ancora 10, anche se il numero è destinato a scendere. Ma la notizia che lascia sconcertati è un’altra: il “nuovo” aereo acquisito da Palazzo Chigi per i voli di Stato è vecchio di quasi 10 anni: Etihad lo ha preso in consegna a giugno 2006, quattro mesi dopo il termine del suo assemblaggio e potrebbe avere all’attivo, se è stato utilizzato con i normali cicli di lavoro, addirittura 54mila ore di volo. 

COSTI ALTI  
Tutta un’altra musica rispetto a quello che capita in altri paesi. L’utilizzo dell’usato sembra impensabile, per esempio, negli Stati Uniti, dove Barack Obama ha dato il via libera al progetto del nuovo Air Force One. Il Boeing attualmente in uso, solo nel 2015, ha pesato sul bilancio federale per oltre 102 milioni di dollari e il governo americano conta di spendere altri 3 miliardi nei prossimi cinque anni, in attesa del nuovo. Cifre proibitive per il bilancio pubblico italiano, anche se di risparmi, con l’aereo scelto dal governo italiano, se ne vedranno pochi. Si tratta di un Airbus A340-501. Un aereo grande e prestigioso, che permette di volare per oltre 18mila chilometri senza scalo, ma con costi di esercizio elevatissimi. Far volare il jumbo jet che piace a Renzi, alimentato da quattro motori Rolls Royce Trent 553-61, costa tra i 20 e i 25mila euro di costi operativi per ogni ora di volo, di cui circa 14 mila di solo carburante. Nulla, si dirà, rispetto agli oltre 100 mila dollari che spende il governo americano per far volare il 747-200 in uso al Presidente. Ma comunque un lusso per le compagnie aeree, che hanno smesso da tempo di ordinare aerei quadrimotore spingendo i francesi di Airbus a chiudere il progetto nel 2011 a vent’anni esatti dalla produzione del primo esemplare. Molto più convenienti sono i modelli bimotore. Basti pensare che l’A350, sempre di Airbus, e il diretto concorrente, il “787 Dreamiliner”, prodotto dagli americani di Boeing, consentono di ridurre i costi operativi di oltre il 30 percento. Un ragionamento che probabilmente è stato fatto anche nel quartier generale di Etihad Airways che presto sarà la terza compagnia al mondo per numero di A350 (ne ha ordinati 62) e B-787 (ne ha ordinati 71).
SUD AMERICA ADDIO 
Trasformare un aereo passeggeri lungo 63 metri, con un’apertura alare di 60, e un’altezza di 17 metri (in teoria può ospitare oltre 300 passeggeri) in un velivolo per trasporto Vip richiede tempi molto lunghi. Per questo motivo Renzi, che sperava di poter sfoggiare l’ultimo acquisto nel suoviaggio in Sud America, dovrà accontentarsi dei vecchi Airbus A319 in configurazione lungo raggio.  Per trasportare la delegazione di governo, imprenditori e giornalisti, per quella che da Palazzo Chigi definiscono una “missione di sistema”, ne decolleranno due. Uno da 50 posti, acquistato nel 2000, e un secondo, da 36 posti, consegnato nel 2006. Per rinfrescare l’intera flotta di A319, nel 2011, la Direzione Armamenti Aeronautici della Difesa ha bandito una gara da 25 milioni di euro.
POCA TRASPARENZA 
Non c’è traccia invece, né sul sito del ministero della Difesa né su quello del governo, delle valutazioniche hanno spinto alla scelta del “nuovo” A340-500. Niente informazioni costi. Niente capitolato tecnico. Nessuna notizia sull’entità con la quale sarà sottoscritto il leasing. L’unico documento finora disponibile è un “avviso di preinformazione”.  Due paginette firmate dal generale ispettore capo Francesco Langella che succintamente dicono che nel corso del 2015 sarebbero stati conclusi appalti superiori alla soglia comunitaria per l’acquisto, tra le altre cose, di “aeromobili ad ala fissa; velivoli da combattimento, da addestramento, da trasporto”. E poi nulla di più, se non che “L’avvio delle singole procedure verrà reso pubblico nei modi di legge”.
ASTA DESERTA 
Sappiamo invece qualcosa sulla procedura, avviata su iniziativa dell’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, per la vendita di uno degli A319 e di due dei Falcon 900EX in forze al 31° Stormo dell’Aeronautica: le aste, già ripetute anche dal governo Renzi, sono andate sempre deserte. Sarebbe stato un modo per recuperare qualche milione di euro prezioso in vista del futuro esborso per l’A340 voluto da l premier. Ai prezzi di mercato un leasing come quello che l’Italia si accinge a sottoscrivere oscilla tra i 5 e i 10 milioni di euro l’anno comprensivo delle manutenzioni. L’acquisto invece, anche a causa della chiusura della linea di produzione, si aggira attorno a 30 milioni di euro.

(FONTE)

Aereo di Stato
Il nuovo "GIOCATTOLO" di MATTEO RENZI e gli Italiani pagano
Posted by Fragole Mature on Mercoledì 21 ottobre 2015

martedì 20 ottobre 2015

#5giornia5stelle del 16 Ottobre 2015 #BoccadutriCard

Mentre i giornali ci raccontano che bisogna abolire il Senato perché "è lento", i partiti dimostrano il contrario, approvando alla velocità della luce il provvedimento con cui si autoassegnano milioni delle nostre tasse per finanziarsi. 
Nicola Morra in aula ricorda tra l'altro i cittadini colpiti dalle alluvioni, a cui i milioni invece non arrivano mai.

Al Senato, poi, con la stessa solerte rapidità si è appena approvata anche la riforma (in)costituzionale frutto dell'inciucio Renzi-Verdini. Mentre la Repubblica Italiana tocca forse il punto più buio della sua storia, dal nostro portavoce capogruppo Gianluca Castaldi arriva una luce di speranza: c'è una via che riporterà a casa la democrazia, e si chiama MoVimento 5 Stelle.

Alla Camera invece si presenta Renzi, in partenza verso l'UE per un vertice sull'immigrazione. Alessandro Di Battista gli fa un bel memo su tutto quello che dovrà riportare alla Merkel, a cominciare dall'immortale frase di Buzzi: in Italia, "gli immigrati rendono più della droga". Chissà se Renzi avrà il coraggio di riferire.



La nostra Laura Agea, portavoce a Bruxelles, fa un piccolo sondaggio tra i giovani italiani: "Conoscete Garanzia Giovani?" Nessuno ne sa nulla. Eppure si tratta di uno strumento importante per contrastare la disoccupazione. Cosa fa il governo con questi fondi? Come vengono gestiti, a chi destinati in realtà?

Il M5S, come ricorda il nostro senatore Giovanni Endrizzi, ha da tempo depositato una legge contro il gioco d'azzardo, una legge pensata e progettata insieme a tanti cittadini. Il governo, invece, ne presenta una scritta a quattro mani con le multinazionali dell'azzardo e che fa solo il loro interesse. E' così che si tutelano i cittadini, in particolare i più giovani, dalla trappola del gioco?

Se qualcuno credeva che ci fossimo liberati del ministro Lupi, ebbene sbaglia. Continua a fare danni: come racconta il portavoce Dino Alberti, abbiamo scoperto che i millantati 2 miliardi di finanziamento europeo alla TAV, che Lupi sbandierava, non sono mai esistiti. E così, si è beccato anche una bella querela per falso ideologico.

Carlo Sibilia e Gianluca Vacca ci presentano poi una bella iniziativa lanciata dal M5S: l'Università a 5 Stelle. Si tratta di una raccolta firme sulle nostre proposte di riduzione delle tasse universitarie, di istituzione di una no-tax area, e aumento dei supporti agli studenti. Firmate tutti, è importante!

Oltre all'istruzione, il M5S non dimentica la salute. Giulia Grillo, in aula, chiede come sia possibile che si facciano tagli a esami importantissimi per risparmiare una miseria come 108 milioni, quando l'Agenzia Unica del Farmaco gestisce una spesa di 20 miliardi senza farne una giusta. Chi si prende la briga di controllare?

Il ciclo integrale delle acque (VIDEO)

Eduardo Galeano scriveva queste parole pochi giorni prima del Referendum del 2011:
"Il senso comune ci insegna che l'acqua, come l'aria, non appartiene a chi la può comprare: l'acqua è di chi ha sete. Però nel mondo di oggi, il senso comune è il meno comune dei sensi, e può succedere di tutto. Chissà. Quale che sia il risultato, continueremo a credere che la difesa dell'acqua è un dovere di legittima difesa del genere umano."
E occuparsi di acqua significa tenere a mente e rispettare il suo ciclo integrale, che parte dai controlli sulla qualità delle acque e arriva alle modalità di gestione sempre più messe in discussione nonostante il referendum del 2011.
Per questo abbiamo organizzato per il 20 ottobre a partire dalle ore 14:00 presso la Sala del Refettorio a Palazzo San Macuto un pomeriggio di discussione e confronto su questi temi sui quali siamo impegnati da anni e ora sui quali sin dall'inizio della legislatura ci siamo battuti
L'incontro sarà diviso in due sessioni.
La prima in cui partiremo dalla presentazione della Proposta di Legge Daga di " Modifica al decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31, recante attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano"
per confrontarci con una serie di esperti sul difficile e diffuso tema dell'inquinamento delle acque, dei controlli e dei sistemi di depurazione che ancora troppo spesso mancano in molti comuni italiani.
La seconda sessione in cui il confronto prenderà avvio dalla presentazione del libro del Professor Alberto Lucarelli " Nuovi modelli di gestione dei servizi pubblici locali. Studio sulla trasformazione della società per azione in azienda speciale. Analisi, criticità, proposte."
http://www.giappichelli.it/nuovi-modelli-di-gestione-dei-servizi-pubblici-locali,3485879
per confrontarci con amministratori locali e comitati di cittadini sugli strumenti e le proposte che in diverse realtà si stanno concretizzando, come la ripubblicizzazione del servizio idrico a Napoli o la Legge Regionale numero 5 nel Lazio, in contrapposizione ai provvedimenti messi in campo dal Governo (Sblocca Italia, Legge di Stabilità, DDL sulla pubblica amministrazione) per rilanciare la privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Il dibattito sarà moderato in entrambe le sessioni dalla giornalista Irisi Corderi e interverranno tra gli altri Federica Daga, Commissione Ambiente M5S, il Professor Giuliano Bugani sul tema degli "Acquedotti pubblici in amianto",Claudia Mannino, Capogruppo M5S Commissione Ambiente, sulla situazione della depurazione nelle Regioni del sud e le procedure di infrazione europea",Alessio Villarosa sulla Gestione degli impianti e degli scarichi sotto costa, la Dottoressa Antonella Litta dell' ISDE Viterbo, Serena Bernabei del Dipartimento Tutela acque interne e marine, sul ruolo di ISPRA e del Sistema Nazionale di Protezione dell'Ambiente nei controlli sulle acque e Alberto Zolezzi sul legame fondamentale che esiste tra acqua e salute"
Nella seconda sessione, quella relativa alla gestione del servizio idrico integrato interverranno invece Luigi Gallo, Commissione Cultura, il professor Alberto Lucarelli autore del volume:
"Nuovi modelli di gestione dei servizi pubblici locali. Studio sulla trasformazione della società per azione in azienda speciale. Analisi, criticità, proposte."
L'avvocato Alberto Floridi sulle criticità e sulle forzature presenti nella legge Sblocca Italia relativamente al tema degli affidamenti, i consiglieri regionali Vincenzo Viglione (Campania) e David Porrello (Lazio) e i rappresentati dei comitati per l'acqua del Lazio e della provincia di Reggio Emilia.

giovedì 15 ottobre 2015

"Decrescita Economica e Impresa" Prof. Serge Latouche



Il modello della Decrescita Economica può diventare un'occasione per il Mondo delle Imprese?





lunedì 12 ottobre 2015

Pier Luigi Ighina "L'uomo delle nuvole" (Film Documentario)




Pier Luigi Ighina (Milano23 giugno 1908 – Imola8 gennaio 2004è stato uno pseudoscienziato italiano. I suoi studi ed esperimenti si basano su teorie che condividono alcuni aspetti con quelle di Wilhelm Reich sull'orgone e non sono riconosciute dalla comunità scientifica.


Da giovane si interessò allo studio della natura, delle forze motrici e dell'elettromagnetismo. 
Studiò a Milano, diventando tecnico in elettronica e radioelettronica.
Trovò lavoro come collaudatore prima alla Magneti Marelli, poi alla CGE (Compagnia Generale di Elettricità) e successivamente alla Ansaldo Lorenz di Genova. Dopo un corso di specializzazione in sistemi radiotelevisivi, nel 1926 scelse di arruolarsi come volontario nella Marina Militare come telegrafista.

L'atomo magnetico

In questo periodo, le sue ricerche lo portarono a delineare il concetto di ritmo magnetico Sole-Terra, un'ipotesi che restò priva di riscontri scientifici.

Ighina basava tutte le sue invenzioni sulla "filosofia della spirale". Questa filosofia, che egli riconduceva alla filomazia, sostiene lo studio e le applicazioni della lettera simbolica picontenente il numero aureo e quindi il principio che tutta la materia sia pervasa di frattali in stretto collegamento psicofisico tra loro. Ighina riteneva che tramite l'applicazione di questo ipotetico "principio filomatico" si sarebbe potuta migliorare la vita dell'uomo attraverso la costruzione di "artefatti elettromagnetici".
Durante i suoi studi Ighina dichiarò nel suo libro di aver scoperto ed osservato l'"atomo magnetico" tramite un particolare microscopio di sua invenzione, e di averlo diviso in monopoli magnetici: il monopolo positivo sarebbe l'energia solare, che arriva alla terra in forma spiraliforme e riscalda tramite frizione, mentre dalla terra partirebbe il monopolo negativo che si ricondurrebbe al sole tramite un ciclo a spirale contraria. Lo scontro tra queste due ipotetiche particelle pulsanti creerebbe la vita e la materia, ognuna caratterizzata da un proprio ritmo.
Sempre secondo Ighina, al centro del sole vi sarebbe un cuore magnetico che pulsa al ritmo del cuore umano.

Le rivendicazioni sui rapporti con Marconi

Ighina sostiene di aver lavorato con Guglielmo Marconi, dopo averlo conosciuto per caso, grazie ad un conte di Imola lontano parente di entrambi, e di essere in seguito diventato suo assistente, coadiuvandolo in numerose scoperte pur rimanendo nell'ombra.

Ighina frequentava spesso la Fondazione Guglielmo Marconi, ma nessun

a delle affermazioni sul suo lavoro con lo scienziato risulta comprovata dalla documentazione di Marconi o della Fondazione, e queste sono riconducibili ad Ighina stesso.

Ighina sostenne anche che la morte improvvisa di Marconi fosse dovuta ad un esperimento sull'"atomo magnetico" condotto da Marconi senza la sua supervisione e conclusosi con un disastro.



Il ritorno a Imola e le presunte invenzioni


Nel 1937, il medesimo anno della morte di Marconi, Ighina ritornò a Imola, andando a vivere presso il marito della sorella. Ad Imola fondò il "Centro internazionale di studi magnetici" in viale Romeo Galli 4, che nonostante il nome prese la forma di una associazione senza fini accademici.

Ighina sosteneva, grazie alle invenzioni da lui rivendicate, di poter rigenerare cellule morte, allontanare terremoti e allontanare o avvicinare nuvole.


Un resoconto di queste attività venne pubblicato in un libro del 1954, L'atomo magnetico che raccoglieva idee quali una "valvola antisismica", ipotetici metodi alternativi per la trasmissione di immagini televisive, ipotesi su come effettuare analisi del suolo in profondità, annullare radiazioni e inquinamento e produrre energia elettrica dal nulla. Nessuna di queste invenzioni risulta mai testata in condizioni di verifica sperimentale né brevettata: Ighina stesso, in una intervista a Report rilasciata all'età di 90 anni, affermò che tutte le volte che ha proposto a qualcuno le sue "invenzioni" non ha mai avuto riscontri positivi, spiegando ciò con motivazioni di natura complottistica. Ad esempio a proposito della "macchina della pioggia" Ighina disse: «Ho mandato questa idea in Africa. Sa cosa mi hanno detto? Se la prenda e la porti via perché noi guadagnamo sulla mancanza di acqua». Ha inoltre dichiarato di non voler brevettare alcuna delle sue invenzioni, perché «il sapere è una cosa comune ed è giusto che venga utilizzata da tutti».


La "macchina della pioggia" era un marchingegno composto da una grossa elica da elicottero rivolta verso l'alto, e da due gruppi di tubi, i primi si trovano in superficie, i secondi sottoterra. Entrambi erano caricati con polvere di alluminio. Secondo l'ipotesi di Ighina, non supportata da alcun riscontro scientifico, i tubi si caricherebbero con l'energia solareche sarebbe poi usata per produrre l'allontanamento delle nuvole qualora l'energia emessa fosse di "polarità positiva" (in quanto entrerebbe in contrasto con la presunta "polarità positiva" delle nuvole), mentre qualora l'energia rilasciata dai tubi fosse "negativa" tale polarità farebbe sì che si inneschi un processo di attrazione che determinerebbe l'avvicinamento delle nuvole fino al raggiungere uno stato di nuvolosità che permette lo scatenarsi della pioggia.


Luigi Fanton, collaboratore di Ighina, sostiene che questi, dopo aver dichiarato che l'esperimento era riuscito, rifiutava di dimostrarlo di fronte ad altri, sostenendo di aver smontato i macchinari per costruirne altri. Ighina sosteneva di temere per la sua vita a causa di quella che riteneva la "scomodità" delle sue invenzioni: in un'intervista a Report affermò: "Se mi prendono mi fanno fuori".
Ighina morì a 95 anni nella sua casa di Imola; ancora oggi alcune sue idee hanno un seguito tra gli appassionati di pseudoscienze e nell'ambiente del complottismo, pur non avendo ottenute prove di funzionamento pratico e non essendo riconducibili alle conoscenze scientifiche assodate.

Influenze culturali


L'album di canzoni Pollution di Franco Battiato pubblicato nel 1972, contiene una lunga citazione di P. L. Ighina. Il giovane Battiato definisce la sua opera un "Gesto sonoro in sette atti dedicato al Centro Internazionale Studi Magnetici".


La copertina del disco riporta un avviso emesso dal Centro datato 25 settembre 1972, in cui si presenta una riunione di tutti i "centri internazionali studi magnetici" che sarebbe avvenuta in Francia il 14 settembre successivo. Secondo il volantino, si sarebbe comunicato che a Imola era stato inaugurato il più grande "stroboscopio magnetico" al mondo.