sabato 20 settembre 2014

IN ARRIVO IL BONUS DI 450 € AL MESE

La misura a sostegno del reddito è prevista dal sistema di Welfare per tutti quei disoccupati che hanno superato i 50 anni di età



Importante iniziativa quella messa in atto dalla Regione Valle D’Aosta, la quale si è impegnata per aiutare i residenti disoccupati over 50 a rientrare nel mondo del lavoro. Nel programma, denominato Welfare to Work, sono inserite alcune aziende le quali si impegneranno ad accogliere i disoccupati over 50. Nello specifico, verranno offerti dei percorsi di supporto alla ricollocazione e un aiuto economico mensile di importo pari a 450 euro lordi per circa 6 mesi.
In che modo verrà erogato l’aiuto? Attraverso colloqui di orientamento, interventi di formazione o di accompagnamento al lavoro e tirocini.
Potranno richiedere tali aiuti dalla Regione Valle D’Aosta, i disoccupati over 50 che risulteranno essere in possesso dei seguenti requisiti:
– essere disoccupati da circa 3 mesi
– essere residenti nella regione Valle D’Aosta
– avere un’età superiore ai 50 anni
– non percepire alcuna indennità o altri sussidi che siano legati allo stato di disoccupazione o altri provvedimenti previdenziali
– essere iscritti ad un centro per l’Impiego della Regione
– essere totalmente disoccupati
– avere un’anzianità disoccupazione uguale o superiore ai tre mesi
– essere in possesso di una certificazione ISEE in corso di validità con indicatore ISEE non superiore a euro 12.000
– essere disponibili al lavoro o ad un percorso di accompagnamento al lavoro
– non usufruire dell’intervento finanziario della Regione a sostegno de versamenti volontari nei tre anni antecedenti il raggiungimento dell’età pensionabile
– non essere inseriti in Lavori di Utilità sociale, borsa lavoro, tirocini con indennità di partecipazione o frequenza.
Gli interessati all’iniziativa potranno inoltrare la domanda di partecipazione che potrete trovare al sito della Regione Valle d'Aosta..
Tale domanda dovrà essere presentata:
– dal 15 settembre al 19 settembre da parte di tutti i soggetti il cui cognome inzia con una lettera compresa tra la A e la L
– dal 22 settembre al 26 settembre, per tutti quei soggetti il cui cognome inizia con una lettera compresa tra la M e la Z.

Jobs Act e articolo 18 i Cinque Stelle abbandonano la seduta


Oggi (18/09/2014) in senato, è stata una giornata cruciale, specialmente per la mia commissione Lavoro. 

Una seduta in cui gli occhi bassi dei componenti della sinistra alle nostre dichiarazioni, hanno lasciato un senso di indignazione indimenticabile.... 

TUTTO IL PD HA VOTATO SI ALLA DELEGA.

Sono curiosa di vedere nelle piazze cosa andranno a dire al popolo dei disperati, dopo essere stati complici di questa delega in bianco data al mondo della destra. 

Io e tutto il movimento 5 stelle ci rifiutiamo di essere complice di questa farsa chiamata jobs act.
La così detta delega lavoro altro non che una delega in bianco. 
Il vero progetto del governo, cioè lo stravolgimento dello Statuto dei lavoratori ed in particolare dell’ art. 18, è stato ampiamente comunicato alle agenzie di stampa e alle TV, ma MAI è stato condiviso e sviscerato nelle aule preposte cioè in commissione lavoro. 
Il governo ieri ha presentato un emendamento sostitutivo all’articolo 4 in cui si parla di "contratto a tutele crescenti, demansionamento e controlli a distanza". 
Il governo oggi ha bloccato il dibattito parlamentare invitando al ritiro di tutte le modifiche al testo, imponendo la sua linea in materia di lavoro.
Alla diretta domanda di spiegazione di cosa intendano per "tutele crescenti" posta dal M5S, il presidente Sacconi ha finalmente pronunciato la parola articolo 18 che mai era stato trattato nelle numerose sedute di commissione.
Se il governo "Renzi–Sacconi" ha un progetto ben preciso, il luogo della discussione devono essere le aule parlamentari, e la volontà politica deve essere dettata dai parlamentari, rappresentanti del popolo, e non da due o tre soggetti che in aule segrete decidono per tutti, determinando il destino di milioni di cittadini italiani. 
Una legge che non crea lavoro, non modifica nulla nell’immediato, che toglie la facoltà al Parlamento e alle opposizioni di dialogare in materia lavoro.
Per protesta abbiamo dichiarato la nostra volontà di NON far parte di questo teatrino ignobile e abbiamo abbandonato l’aula dopo le nostre dichiarazioni di sdegno. 
Ho dichiarato chiaramente che non si può chiedere di abbassare le tutele e i diritti del lavoro se prima non si danno adeguati ammortizzatori sociali, Renzi prima faccia per decreto vedere che ci tiene ai cittadini e vari al più presto il Reddito di Cittadinanza. 
Ma sappiamo bene che questa cosa non è nei suoi piani. 
A breve si sentirà nelle piazze la voce dei cittadini, forse, solo allora capiranno che non si può giocare sulla la pelle dei lavoratori e dei disoccupati. 
Leggo ora le notizie ANSA in cui i titoloni scrivono IL PD E' SPACCATO  Rifaccio presente che in comm. Lavoro TUTTI I COMPONENTI HANNO VOTATO...SI...A QUESTA DELEGA COSÌ FORMULATA.

venerdì 19 settembre 2014

In Sicilia 8000 famiglie muoiono di fame

Il M5S oggi ha ascoltato la voce dei lavoratori della formazione e degli sportelli multifunzionali siciliani che da diversi mesi, in alcuni casi anche 20 o 30, non percepiscono stipendio. Una situazione drammatica e di precarietà che non trova risposte nelle riforme e nelle azioni del Governo Crocetta.
A questo si aggiunge l’interruzione del pubblico servizio per ciò che attiene all’erogazione delle politiche attive del lavoro, compreso la Youth Guarantee, e all’attivazione e al proseguimento dei percorsi di obbligo d’istruzione e formazione. Ciò porta ad un grave danno per lo Stato, per i disoccupati e per gli allievi che spesso appartengono a categorie sociali che devono essere tutelate e protette come ci propone l’Europa con la lotta all’esclusione sociale.
Il M5S ha chiesto di ascoltare in Commissione Lavoro il Presidente della Regione Siciliana Crocetta, il Presidente Commissione V - Cultura, Formazione e Lavoro Sicilia On. Marcello Greco, l'Assessore regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro Giuseppe Bruno, l'Assessore regionale dell'istruzione e della formazione professionale Nella Scilabra e la Dirigente Responsabile del Servizio IV - Ispettorato Regionale del Lavoro - Direzione Regionale del Lavoro Dott.ssa Corsello Anna Rosa, che ha dato le proprie dimissioni nell’agosto ultimo scorso.

giovedì 18 settembre 2014

BANCAROTTA FRAUDOLENTA per il padre di RENZI

Tiziano Renzi, padre del premier, ha ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito delle indagini sul fallimento di una società di distribuzione di giornali.

Bancarotta fraudolenta. Questa l'ipotesi di reato con cui la Procura della Repubblica di Genova ha iscritto nel registro degli indagati Tiziano Renzi, padre del presidente del Consiglio Matteo. Secondo quanto si apprende, l'indagine era stata aperta tempo fa e riguarderebbe il fallimento di una società di distribuzione di giornali. La Procura ha chiesto la proroga delle indagini e ha contestualmente inviato l'avviso di garanzia. Oltre al padre di Renzi ci sono altre due persone indagate.

Lettera di Vito Petrocelli (M5S) a Roberto Benigni



L'appartenenza al sistema ha tante facce… di molte te l'aspetti, è come se geneticamente, quasi lombrosianamente, lo hai sempre saputo. Quale appartenenza può infatti suscitare uno con i tratti di guance, zigomi e sopraccigli che si raccolgono nella faccia di Gasparri o in quella di Sacconi o, peggio ancora, ammesso che esista un peggio, di Giovanardi, se non quella dell'appartenenza più becera e volgare al sistema di clientelismo in Italia?
Poi ti compare in tivù, a ingrassare l’audience dei talk show del Sistema, la faccia di Benigni, giullare (nell'accezione positiva del termine) e cantore dei vizi e delle virtù degli italiani, profondo conoscitore di Dante, della Divina Commedia e grande difensore della Costituzione. E quasi non ci vuoi credere perché non te l'aspetti, perché Benigni ha la faccia di un italiano intelligente, spiritoso, informato e apparentemente smarcato da interessi di bottega: ha la faccia di uno indipendente quanto irriverente nei suoi lazzi e frizzi mandati a destra e a manca.
Qualche tempo fa è comparso (e ho fatto fatica a crederci) in una disinformazione sulla storia dell'Unità d'Italia, raccontata in stile e verità dei vincitori e pensi che magari è un errore, una svista. Una leggerezza!
Poi, noti che ha lavorato sempre con la società di Berlusconi, la Medusa, e pensi, ma si, forse è l'unica società in questo Paese di corporazione di conflitti di interessi e anche i grandi si devono arrendere, anche se in cuor tuo sai bene che uno come lui può anche lavorare con società di distribuzione di mezzo mondo, senza necessariamente stringere accordi commerciali con il Signore dei conflitti di interessi.
Ma poi te lo trovi all’improvviso anche nei talk show ambigui della nostra televisione di regime, vera maestra a pagamento della disinformazione e della distrazione di massa. Lui che i talk show li beffeggiava, come beffeggiava Berlusconi, è ora ridotto, come un giullare qualsiasi, a mezzo servizio, a sbarcare il lunario per portare ascoltatori a Ballarò di Giannini anziché a Piazza Pulita di Formigli. E in un sol colpo, siamo passati dal Benigni travolgente comunicatore di passioni italiche e difensore strenuo della “più bella Costituzione” mai scritta al mondo, al Crozza di turno. Ma se dal bravo Crozza ci si aspetta un sorriso, un’allegria, da uno che ha la storia e la faccia di un Benigni, ti aspetti che sia sempre oltre i luoghi comuni, oltre i comuni bisogni del vivacchiare, oltre gli schemi opportunistici in cui cadiamo in molti.
Lombroso alla fine fine non aveva ragione e mi dispiace che la relatività scientifica delle sue teorie venga dalla bella e irriverente faccia di Benigni, sceso anch’egli in campo a fianco di quelli che la (sua intoccabile) Costituzione gliela stanno stravolgendo. Ma forse, anche quella sua lezione magistrale era solo una pagina di spettacolo ben pagata e niente di più."
(Vito Petrocelli, capogruppo M5S Senato)

Corte Costituzionale, la proposta M5S per Renzi e Berlusconi

ANTEPRIMA

La corte Costituzionale è il massimo garante della nostra libertà e democrazia e si basa sul principio che i poteri (politico, esecutivo, giudiziario) siano separati e nessuno prevalga sull'altro.



Scegliere i suoi componenti dovrebbe essere la cosa più importante: esperti di alto profilo indipendenti dal potere politico.
La situazione si è incancrenita perché i partiti cercano invece di prenderne il controllo 

Pensate se a decidere sulla costituzionalità del porcellum fossero politici che lo hanno voluto e votato...


Luciano Violante e Donato Bruno sono politici di carriera fin dalla prima repubblica. 

La stucchevole trincea per imporre i loro nomi sta costando ulteriori ritardi nelle vere riforme che il Movimento vuole fare: reddito, fisco, anticorruzione...

Abbiamo proposto dei candidati indipendenti e dal profilo di assoluta eccellenza. 

Ora siamo disposti ad un ulteriore passo se le parti politiche sono disposte a cambiare, formulando candidati onesti e validi per tutto il Paese siamo disposti a votarli a prescindere da chi li ha proposti

Il governo del fare e della rottamazione deve dimostrare in che direzione vuole procedere; le recenti nomine fatte dal Presidente Renzi sono state condotte all'insegna della spartizione partitica. GUARDA ANCHE QUESTO VIDEO 

(Giovanni Endrizzi M5S)

mercoledì 17 settembre 2014

ALESSANDRO DI BATTISTA (M5S) Missioni umanitarie


Grazie presidente.

Vi e’ mai capitato di domandarvi: “come ho fatto a spendere 50 euro che non ho comprato nulla?”. Ce li avevo in tasca stamattina e sono spariti. Capita a tutti noi e tutti noi sappiamo darci una sola risposta: “li ho buttati”. Bene, questo fa il governo Renzi. Butta i nostri soldi.
Il ministro Madia sostiene che non ci sono soldi per sbloccare gli stipendi degli insegnanti? Le scuole crollano? I genitori ai loro figli un tempo davano la merenda, oggi sono costretti a dare loro anche la carta igienica?
I posti letto negli ospedali sono inesistenti anche se hai un parente malato di cancro che ha bisogno immediatamente di una terapia?
Cosa interessa al governo?
Meglio spendere 400 milioni di euro per la proroga delle missioni internazionali grazie a questo decreto che voterete oggi, 400 milioni di euro.
Andiamo per gradi. Cos’e’ il decreto missioni? Il decreto missioni e’ un decreto che serve a destinare altri soldi alle missioni internazionali che vedono coinvolta l’Italia, missioni giuste e utili come quella in Libano, missioni di guerra come quella in Afghanistan.
La guerra in Afghanistan è la guerra piu’ lunga dalla II guerra mondiale in poi.
e’ costata all’Italia 53 morti tra i nostri soldati e oltre 5 miliardi di euro.
Sapete quanti sono 5 miliardi di euro?
Per farvi un’idea, considerate che qualche mese fa il governo Renzi non e’ riuscito a trovare 48 milioni di euro, milioni non miliardi, per sostenere gli alluvionati della Sardegna.
Pero’ la casta ha speso 5 miliardi di euro in Afghanistan per una guerra in cui non siamo mai stati coinvolti direttamente: ci hanno mai attaccato gli Afghani?
Sapete come prima Berlusconi, poi Prodi, poi di nuovo Berlusconi, poi Monti, Letta e poi il governo attuale ci costringono a restare in guerra in Afghanistan?
Semplice.
Con gli inganni delle parole, con le truffe semantiche…. cambiano il nome alle cose per farcele digerire. Perché se le chiamassero con il loro nome, non le accetteremmo mai.
E cosi’, magicamente, la guerra in afghanistan diventa “missione di pace”,
i bombardieri F35 sistemi di difesa, l’IMU diventa TASI, gli inceneritori termovalorizzatori, le mazzette si trasformano in regalie da parte degli imprenditori.
E Berlusconi diventa Renzi…. cambiano il nome ma sono la stessa identica cosa
Questo decreto costa al contribuente italiano oltre 400 milioni di euro.
Il governo Renzi spende 400 milioni di euro per rifinanziare missioni internazionali da oggi al 31 dicembre 2014.
Ma come per aumentare di pochi euro gli stipendi delle forze dell’ordine i soldi non ci sono ma per le guerre sì?
Pensate che 400 milioni di euro sono la somma che il governo sta cercando per finanziare, nel 2015, una prima fase di sblocco dei salari delle forze di sicurezza e dei militari. Secondo voi oggi dove andrebbero investiti i nostri soldi? In Afghanistan o qui in Italia per far sì che le forze di sicurezza e soccorso possano lavorare in condizioni dignitose?
C’e’ sicurezza in Italia? Voi cittadini vi sentite tutelati?
Il debito pubblico ha raggiunto una cifra mostruosa, oltre 2000 miliardi di euro. Il dramma e’ che questo debito che ci inchioderà fino a che non torneremo un Paese sovrano dal punto di vista monetario, non e’ cresciuto a causa di un grande investimento sulla scuola pubblica, sul lavoro o sulla sanita’. NO!!!!
Il debito è cresciuto a causa della corruzione e di piccole “piccole per noi comuni mortali” spese folli come questi 333.000€ che questo decreto autorizza per tradurre un manuale di utilizzo di alcuni veicoli che abbiamo regalato alla Repubblica di Gibuti.
333.000 per tradurre un manuale? A parte il fatto che se proprio dovevate regalare dei mezzi a Gibuti meglio regalare 3 ambulanze, ma vi sembra accettabile questa cifra?
Ma a chi l’avete fatto tradurre? A Molière? A Proust? Avete riportato in vita Victor Hugo per fargli tradurre i manuali per Gibuti?
“Si tratta di manuali tecnici” ci ha risposto il governo in commissione. A quel punto il mio collega Bernini ha scoperto che a Gibuti quei mezzi li avevano già utilizzati senza i manuali tecnici che gli dobbiamo ancora mandare dopo averli fatti tradurre.
La risposta del sottosegretario alla difesa Rossi e’ stata straordinaria: “e’ vero, li hanno già utilizzati, ma i manuali che gli stiamo mandando servono per la manutenzione, non per il funzionamento dei mezzi”.
Ci verrebbe da ridere, ma poi pensiamo che questi soldi potrebbero essere investiti per riparare una scuola che cade a pezzi
L’Italia potrebbe essere il Paese più bello del mondo e invece e’ stato violentato e continua ad essere violentato da corrotti, corruttori, traditori di ideali, amici dei lobbisti, mediatori stato-mafia, diversamente berlusconiani o semplici inetti. L’indignazione è forte se pensiamo a due soldati italiani, due fucilieri che hanno comunque obbedito agli ordini ricevuti, trattenuti da due anni in India.
Questo e’ uno dei tanti esempi dell’incapacità del governo Renzi di gestire crisi internazionali.
Eppure i mezzi diplomatici per riaverli a casa ce il avremmo. Siamo nella NATO, bene perche’ non avete detto ai nostri alleati O CI AIUTATE A RIPORTARE A CASA I MARO’ O CE NE ANDIAMO DOMANI MATTINA DALL’AFGHANISTAN?
Gli aut-aut li sapete fare solo ai lavoratori dell’ILVA vero?
Al personale di Alitalia, agli studenti costretti a pagare tasse universitarie esorbitanti altrimenti non li fate laureare?
Mesi fa il presidente Renzi disse: “Fuori da questo palazzo c’e’ una disperazione”
Bene, la disperazione è reale e i suoi slogan tweet gelati e selfie la sviliscono quotidianamente.
Tutto questo dimostra la vostra assoluta lontananza dall’unica missione che un parlamento serio dovrebbe finanziare, quella per salvare un Paese che avete distrutto e continuate a distruggere.