martedì 17 gennaio 2017

Anche TRUMP vuole rivedere la Nato


Il Presidente americano, in un'intervista alla tedesca Bild, ha commentato così sulla NATO:
"È obsoleta, prima perché venne disegnata molti, molti anni fa, poi perché gli stati membro non stanno pagando quanto dovrebbero e, inoltre, perché non contrasta il terrorismo".
Ora mi aspetto che tutti i grandi strateghi italiani, legati a doppio filo a concetti e scenari post bellici, si scatenino contro Trump come hanno fatto in questi giorni con me.
Ma come, il Presidente del Paese che più di ogni altro rappresenta la NATO ne parla così?
Ne ho lette e sentite di ogni, il tabù della NATO in Italia non l'aveva mai affrontato nessuno prima di noi o meglio, chi l'ha fatto l'ha sempre gestito con una logica utopistica del tutto o niente.
Noi abbiamo le idee molto chiare, sappiamo cosa serve in alternativa o, in caso di permanenza, sappiamo quali limiti l'Italia dovrà imporre alla sua partecipazione.
Ce ne sentirete parlare nel dettaglio nei mesi che verranno sia perché quest'argomento farà parte del programma Esteri e Difesa per le elezioni del 2018 sia perché arriverà in aula la legge di iniziativa popolare sulle basi e servitù militari che abbiamo portato avanti alla Camera dei Deputati.
Il mondo sta cambiando giorno dopo giorno, da oriente a occidente arrivano spallate poderose allo status quo in ogni suo ambito, noi siamo parte di tutto questo e lo facciamo con l'obiettivo di migliorare la vita degli italiani e il loro benessere.
È solo questione di tempo...

(Manlio Di Stefano M5S Camera)

lunedì 16 gennaio 2017

A Bruxelles lo chiamano "il conto di Renzi" l'uomo voragine


E come al solito le sue bugie le pagheremo con le nostre tasse.
Da Sindaco ha indebitato Firenze per arrivare a Palazzo Chigi. Poi a Palazzo Chigi ha indebitato l'Italia per foraggiare chi lo aveva mandato lì.
Risultato? Oltre 100 miliardi di euro di debiti e nessun conto in regola. Un uomo, un buco di bilancio.

Quando Renzi faceva il Sindaco di Firenze, il suo bilancio comunale è stato bocciato per quattro volte di fila dalla Corte dei Conti: "sappiamo solo che c’è uno sbilancio di 50 milioni di euro, dobbiamo trovare 50 milioni”, dichiarò il nuovo Sindaco di Firenze Nardella appena insediato a Palazzo Vecchio. I 50 milioni alla fine li stanno facendo pagare ai cittadini.
Lui spreca e sperpera con le promesse elettorali, poi lascia i suoi avatar a fare il lavoro sporco.

A Gentiloni tocca lo stesso destino di Nardella: nell'ultima Legge di Bilancio del Governo Renzi mancano all'appello 3,4 miliardi di euro, a Bruxelles lo chiamano "il conto di Renzi", ma in realtà vogliono farlo pagare a noi con una manovra straordinaria.
Per vincere al referendum, "l'uomo voragine" aveva promesso aumenti pensionistici, bonus di vario genere, abbassamento delle tasse, abolizione di Equitalia e una batteria di pentole in omaggio.
Promesse che già a novembre non quadravano nei conti della Commissione Europea, ma in UE si sono guardati bene dal certificarlo ufficialmente: per l'establishment doveva vincere il SI e non si doveva disturbare il manovratore.
 Purtroppo i rilievi sono arrivati questa settimana e si prospetta una manovra lacrime e sangue.
Sia chiaro, questi 3,4 miliardi di euro sono richieste fatte dalla UE in nome dell'austerity che noi abbiamo sempre combattuto. Soldi che in ogni caso non avremmo mai speso in mance elettorali.
Il Pd che finge di litigare con la UE prima delle elezioni e dopo esegue a testa bassa, ora vuole aumentare le tasse per colmare i 3,4 miliardi.
Io il "conto di Renzi" lo farei pagare al Pd, che prima critica i paramentri UE, poi li viola e poi abbassa la testa facendo pagare a noi.
A Junker, che per coprire la campagna referendaria truffaldina di Renzi ci presenta il conto solo ora, dico che ancora una volta ha dimostrato tutta l'ipocrisia e l'inadeguatezza di questa Unione Europea.

(Luigi Di Maio M5S Camera)

mercoledì 11 gennaio 2017

Marco Zanni eurodeputato M5S passa al gruppo ENF



Come un fulmine a ciel sereno arriva la notizia del giorno per la politica bergamasca: l’eurodeputato bergamasco Marco Zanni del Movimento 5 Stelle abbandona il gruppo Efdd ed aderisce allo Enf (Europa delle Nazioni e della Libertà), la formazione che vede al proprio interno la Lega Nord di Matteo Salvini oltre al Front National di Marine Le Pen e il Pvv di Geert Wilders.


Una mossa, quella del loverese, che spiazza tutti, Movimento 5 Stelle in primis.
Zanni lunedì aveva aspramente criticato la scelta di Beppe Grillo di passare ad Alde, definendosi “sconcertato” dopo aver appreso del referendum fatto sul famoso blog del leader genovese.
(Fonte BergamoNews)