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martedì 2 dicembre 2014

Pronto Matteo? Massimo Artini espulso dal M5S abbandona PIAZZA PULITA



Chi ha ascoltato la telefonata di Renzi all'ex portavoce M5S Artini ha capito come funziona il “palazzo”.
Un palazzo infernale dove provano in ogni modo a contaminarti. In passato lo facevano con valigette colme di contanti. Oggi ti fanno promesse, ti assicurano un posto in lista con loro al prossimo giro o ti riempiono di complimenti facendoti credere che tu sia uno statista. «Sei sprecato nel M5S, vieni da noi. Noi sappiamo valorizzare un talento».
Hanno un solo obiettivo: distruggere il M5S perché è l'unica forza politica che non si è piegata alla logica del compromesso, alla spartizione di potere e poltrone.
Le pressioni sono milioni. I tentativi di scouting miliardi.

Addirittura il Presidente del Consiglio (non un sottosegretario qualsiasi ma il Premier in persona) chiama un ex-deputato M5S per convincerlo a pigiare i bottoni del sistema.

Pensate a che squallore è arrivato Renzi. L'Italia è in recessione, la disoccupazione ha raggiunto livelli drammatici e lui telefona ad Artini.


Questo è il palazzo. Provano in ogni modo ad annientarci, a contagiarci. Ma non temete, resistiamo. Resistiamo alle lusinghe del potere, al fascino dei privilegi. Resistiamo perché siamo cittadini nelle istituzioni. Perché stiamo dalla parte di chi soffre. Perché se ti trasformi in “ONOREVOLE” forse campi meglio ma lo fai senza dignità. E la dignità non ha prezzo!
Noi siamo il M5S, fieri di essere altro. Loro sono il sistema. Corrompono, “inciuciano”, si auto-proteggono e telefonano.

Che sia per far liberare la “nipote di Mubarak” o raccattare qualche voto in più fa poca differenza. A riveder le stelle!


(Alessandro Di Battista M5S) 

















lunedì 22 settembre 2014

Le balle di Renzi sui debiti della pubblica amministrazione

Renzi è un bugiardo.
Il 12 Marzo a Porta a Porta rivolgendosi a Vespa diceva: “Facciamo un contratto serio. Se il 21 settembre, giorno di San Matteo, noi abbiamo sbloccato i pagamenti dei debiti P.A. lei va a Monte Senario a piedi da Firenze. Fate un applauso così ufficializziamo la cosa”. “Se perdo io la scommessa, potete immaginare dove mi manderanno gli italiani...non sarà a Monte Senario”.
Il 21 settembre è arrivato, ma dei soldi alle imprese creditrici neppure l'ombra. Eppure è grazie a queste promesse che Renzi ha vinto le elezioni Europee del maggio scorso.
Reo di questa balla colossale, che fa? Rilancia dicendo: "Sfida vinta. Tutti coloro che devono avere soldi dalla PA possono averli iscrivendosi al sito del Ministero dell'Economia".
Sì, cari imprenditori, avete letto bene! Vi spettano dei soldi per lavori fatti e per averli dovete iscrivervi al sito e inoltrare richiesta. Beh, lo faccio io per voi: Renzi vaffanculo!
(Danilo Toninelli M5S)

domenica 14 settembre 2014

Ecco spiegato come MATTEO RENZI genera i suoi link su i social






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venerdì 15 agosto 2014

RENZI a Gela scappa dopo 15 minuti di fischi



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Una sconfortante giornata oggi per il Partito Democratico! Renzi pensava di parlare in un salotto televisivo, e invece ha incontrato i fischi del paese reale.
In una piazza che non riesce neppure a raggiungere, in termini di partecipazione, quella di una settimana fa di Grillo e del Movimento 5Stelle, l’unico intervento previsto, quello del presidente del consiglio Matteo Renzi, viene sommerso dai fischi della contestazione di senzacasa, studenti, disoccupati e Fiom Fincantieri: il segretario del PD stanco di non riuscire a parlare, molla il palco dopo appena quindici minuti.
Una grande giornata di protesta, che ha mostrato tutta l’insofferenza cittadina verso questa “rottamata” rappresentanza, ma che non sembra, almeno nella nostra città, più ben voluta delle precedenti. Intorno alle 19:00, un gruppo di più di duecento persone, composto dal comitato di lotta Prendocasa degli stabili occupati di via Alloro, Oberdan e Borgo Nuovo, da disoccupati, precari, studenti, No muos e militanti dei centri sociali, si muove verso il comizio targato PD, previsto in piazza Politeama. Non ci sono più di millecinquecento persone ad assistere all’intervento di Renzi (in una città di un milione di abitanti è un bello smacco!). I contestatori, alla prima parola del premier cominciano a urlargli cori che bocciano senza se e senza ma il piano casa, che proprio oggi ha incassato la fiducia al senato. Tra un “buffone, buffone” e un enorme striscione che recitava “No al Piano casa”, nulla, a parte qualche flebile tentativo della digos, impedisce la riuscita della contestazione, che rovina letteralmente l’intervento del premier, costretto a lasciare il palco dopo appena un quarto d’ora, perché sommerso da cori e fischi. Svuotatosi il palco, anche la piazza comincia a defluire; la contestazione si trasforma in corteo per le vie del centro, in direzione del vicino centro sociale Ex carcere.
Uno spaccato importante quello della composizione sociale che oggi ha contestato Renzi. Uno spaccato sociale, riverbero  delle contrapposizioni alle politiche d’austerity del governo: dal piano casa che con l’articolo 5 impone il taglio delle utenze primarie agli occupanti, al Jobact che precarizza in maniera definitiva il mondo del lavoro, fino alla svendita di imprese e patrimonio pubblico (qui la contestazione della Fiom Fincantieri), oggi si è sentito in piazza il clima vero che si respira in Italia, quello di una sfiducia crescente in una rappresentanza sempre più distante dai bisogni reali del paese, e che neppure il meglio dei sedicenti “rottamatori” della vecchia classe politica riesce ad arrestare.
Altri importanti appuntamenti e occasioni non mancheranno per mostrare tutto il nostro dissenso a questo governo e alle politiche d'austerity di cui si fa portatore: dalla piazza palermitana di sabato 17 maggio, a quella nazionale dell'11 luglio a Torino, contro il vertice internazionale sul lavoro, #renzistaisereno, le piazze torneranno presto a farsi sentire.