domenica 16 dicembre 2018

NOICÀTTARO | il Teatro più piccolo al Mondo (VIDEO)

RAI 1 ha raccontato una storia bellissima. 
La storia di un Teatro all'italiana, il più piccolo al Mondo, che presto sarà aperto al pubblico e restituito ai nojani
Siamo entusiasti ed emozionati anche perché questo piccolo gioiello sta incuriosendo proprio TUTTI Stiamo lavorando per connettere questa nostra realtà culturale con il resto del mondo
Ma non voglio rivelare tutto in questo post.
A breve saranno comunicate altre importanti iniziative che permetteranno alla nostra Noicàttaro di divenire un importante polo attrattivo pugliese.
Siamo entusiasti ed emozionati anche perché questo piccolo gioiello sta incuriosendo proprio TUTTI! Stiamo lavorando per connettere questa nostra realtà culturale con il resto del mondo!
Ma non voglio rivelare tutto in questo post.
A breve saranno comunicate altre importanti iniziative che permetteranno alla nostra Noicàttaro di divenire un importante polo attrattivo pugliese.
Siamo sempre più orgogliosi di rappresentare la nostra comunità. Vogliamo tramutare i sogni dei tanti, in obiettivi conseguiti, affinché il popolo nojano smetta di desiderare quello che gli spetta per meriti acquisiti e storiche tradizioni.
Noicàttaro cresce!

(Raimondo Innamorato 
Sindaco M5S Noicàttaro)







sabato 15 dicembre 2018

Manovra Conte | Ultimi dettagli della trattativa (VIDEO)

Il premier ribadisce: "Sotto il 2,04% non si scende". E blinda sia l'anticipo pensionistico che il reddito di cittadinanza: "Nessun arretramento, verranno realizzate 
come sono state concepite, programmate e annunciate"
L'Italia "non è con il cappello in mano", il 2,4% non è mai stato "un totem o una sfida all'Europa" ma "la somma che ci poteva garantire di non tradire la fiducia dei cittadini". Al termine della due giorni di Bruxelles, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte rimane "positivo" sull'esito della trattativa per evitare la procedura di infrazione, che "va a oltranza, anche nelle ore notturne", ma soprattutto ci tiene a difendere la credibilità del Paese e del suo governo.
Il cambio di rotta da quel 2,4 al 2,04% è stato inevitabilmente accolto con qualche sorrisetto dell'opposizione e brontolio dei sostenitori. Ma per il premier "non abbiamo nulla di cui scusarci anzi abbiamo dimostrato una visione strategica, abbiamo intercettato una sensibilità sociale diffusa in Europa e stiamo rispondendo alle urgenze avvertite dai cittadini, anche in altri Paesi". Nel momento in cui si sono liberate altre risorse con le nuove relazioni tecniche su quota 100 e reddito di cittadinanza, ribadisce il premier, si è potuto rivedere il deficit ed elaborare la seconda proposta, su cui "non ho dovuto convincere
né Di Maio né Salvini". Insomma "quest'ultimo passaggio non è frutto di un ripensamento ma di un percorso ben costruito".

Ma più di quel 2,04%, avverte, non si scende. "Non abbiamo un margine di negoziazione come si fa al mercato. L'Italia", ribadisce Conte, "è qui a testa alta, con un atteggiamento coerente, ne va della credibilità del Paese. Se dovessimo scendere da quei saldi e si trattasse di scegliere a sorte la platea delle non lo faremmo mai". E dunque "il negoziato adesso è affidato alle strutture tecniche, per quanto riguarda noi il discorso è ben chiaro il saldo è quello, è lì che si può costruire qualche tecnicalità non abbiamo altri margini". Non a caso con Conte lascia Bruxelles anche il ministro dell'EconomiaGiovanni Tria, non prima di aver incontrato nuovamente il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici e il vicepresidente Valdis Dombrovskis, in un clima che è stato definito ancora una volta "positivo".
Al lavoro, dunque, rimane lo staff del Mef e quello della commissione, impegnati sui dettagli del negoziato. L'Italia conta di abbassare il deficit strutturale già il prossimo anno - così come chiedeva l'Ue - grazie alla flessibilità sui due piani presentati dal governo, uno sul dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza dei territori, e uno sulla giustizia civile. Resta il nodo dei capitoli di spesa della manovra, in particolare di quello relativo a quota 100 su cui è stata sollevata più di una perplessità. Ma il premier ancora venerdì ha blindato sia l'anticipo pensionistico che il reddito di cittadinanza, "nessun arretramento, verranno realizzate come sono state concepite, programmate e annunciate". Sa bene infatti che Matteo Salvini e il suo Carroccio non ammettono che la propria misura bandiera venga sacrificata nella trattativa con Bruxelles. E non è un caso che il Capitano da quando è iniziata la trasferta comunitaria di premier e ministro abbia scelto una posizione stranamente defilata.
Si fa sentire il sottosegretario Giancarlo Giorgetti: "Purtroppo il programma elettorale dei 5 stelle al Sud ha registrato larghi consensi probabilmente anche perché era previsto il reddito di cittadinanza - è l'attacco - credo che abbia orientato pochissimi elettori della mie zone. Magari è l'Italia che non ci piace ma con cui dobbiamo confrontarci e governare". Parole che mostrano l'ennesimo momento di insofferenza della maggioranza. E a cui Di Maio risponde a stretto giro: "A noi l'Italia piace tutta". Insorge anche il capogruppo pentastellato al Senato Stefano Patuanelli: "Rispetti chi ha votato M5s".
Su reddito e pensioni il governo è al lavoro, le norme dovrebbero arrivare tra Natale e Capodanno. Prima c'è la manovra: il lavoro della commissione al Senato, in attesa delle trattative con l'Ue, viaggia a rilento. Tanto che lo stesso premier è costretto ad ammettere che il maxiemendamento con le modifiche del governo arriverà presumibilmente solo in Aula, dove il testo è atteso martedì prossimo: "Stiamo mettendo a punto gli interventi, ci sarebbe piaciuto farli già in commissione, temo arriveremo tardi. Questo ci dispiace - assicura - perché ci sarebbe piaciuta la più ampia dialettica, il più ampio contradditorio. Se saremo costretti ad arrivare in aula non sarà per scelta nostra".

(Fonte LaPresse di ANTONELLA SCUTIERO)

Giorgio Fede (M5S Senato) Missioni internazionali in corso

Ieri sono stato relatore di una deliberazione del Consiglio dei Ministri nella riunione congiunta Difesa ed Esteri.
Ho proposto alle commissioni due delibere in materia di missioni internazionali. 
Il Governo intende infatti mantenere tutti gli impegni presi nei mesi precedenti, anche se ha avviato una giusta riflessione che potrà condurre ad un'attenta rivalutazione della presenza italiana nelle missioni internazionali.
L'ultimo scorcio del 2018 infatti fa affidamento a una conseguenza dell'impianto previsto dal governo precedente, ma introduce già degli elementi di novità che rispondono a una determinata stategia che nel 2019 verrà sviluppata concretamente.

Con le mie parole ho voluto giustamente sottolinare che la partecipazione alle missioni internazionali, e gli interventi di sostegno dei processi di pace e stabilizzazione, rivestono una particolare importanza nel contesto della nostra politica estera.

(Giorgio Fede M5S Senato)