venerdì 21 luglio 2017

5 giorni a 5 stelle del 21 luglio 2017 (VIDEO)


La battaglia contro i vitalizi ed i privilegi della casta in primo piano in questa nuova edizione di 5 giorni a 5 stelle.
Privilegi che sembrano una matassa di nodi da sbrogliare creato ad arte per dissuadere chiunque provi a farlo, ma Laura Castelli, Riccardo Fraccaro e Luigi Di Maio, uscendo dalla sede della Ragioneria dello Stato, promettono di non mollare un centimetro: da qui a fine legislatura il MoVimento 5 Stelle non lascerà nulla di intentato per cancellare questo assurdo privilegio.




Con le nostre telecamere ci spostiamo nell'aula di Montecitorio per ascoltare Salvatore Micillo incalzare il ministro dell'ambiente Galletti e tutto il governo alle responsabilità che questi giorni infernali in tutto il Mezzogiorno stanno palesando in termini di mancanza di programmazione e scelte scellerate come quella di cancellare l'arma dei forestali.
Ci spostiamo ora nell'aula del processo a mafia capitale per ascoltare il commento a caldo del Sindaco Virginia Raggi alla sentenza che ha confermato buona parte del quadro accusatorio. Nonostante le proteste di tanti genitori il decreto Lorenzin sui vaccini è passato al Senato. Il MoVimento 5 Stelle si è opposto con forza a questa assurda prevaricazione del governo ed ascoltiamo l'intervento di Paola Taverna in dichiarazione di voto nell'aula di palazzo Madama.

La stessa sede sarà protagonista poi della pregiudiziale di costituzionalità presentata dal MoVimento 5 Stelle da Giovanni Endrizzi sul DL salva banche venete e della dichiarazione di Enrico Cappelletti in solidarietà del senatore pentastellato Mario Giarrusso, oggetto di minacce mafiose.
Tra questi due servizi ascoltiamo Roberto Fico chiedere trasparenza sul piano news bocciato che è costato la direzione generale della Rai a Campo Dall'Orto a favore di Mario Orfeo e Sergio Battelli sul rischio sanzioni corso dall'Italia a causa delle scelte scellerate del governo in tema di diritti d'autore.


(MoVimento 5 Stelle)

sabato 15 luglio 2017

5 giorni a 5 stelle del 14 luglio 2017 (VIDEO)


Questa edizione di cinque giorni a cinque stelle non poteva che cominciare con le drammatiche immagini del Vesuvio preda delle fiamme.
Il MoVimento 5 Stelle ha chiesto lo stato di emergenza nazionale per i roghi in atto in buona parte del meridione. Ascoltiamo in conferenza stampa i portavoce nazionali e campani Paola Nugnes, Vilma Moronese, Valeria Ciarambino, Salvatore Micillo, Francesco D'uva, Roberto Fico e Luigi Gallo.
Ci spostiamo in aula alla camera per ascoltare Carlo Sibilia, Alessandro Di Battista ed il neo capogruppo Simone Valente dire il no del MoVimento 5 Stelle alla fiducia posta dal governo Gentiloni per l'ennesimo favore alle banche private.




Torniamo nella sala stampa della Camera dei Deputati per la presentazione del programma di governo sulla "salute" presentato per l'occasione da Giulia Grillo, Paola Taverna, Giovanni Endrizzi, Mirko Busto e Luigi Gaetti.
Proprio Luigi Gaetti più avanti dall'aula del Senato farà il punto sul decreto vaccini che tornerà in aula a Palazzo Madama martedì prossimo.
Prima però ci spostiamo in Europa per parlare di flussi migratori: il piano frontex si è infatti scoperto essere un accordo segreto siglato dal PD di Renzi e l'Unione Europea: flessibilità finanziaria in cambio di porte aperte ai migranti. Ce ne parlano Luigi Di Maio, Laura Ferrara e Ignazio Corrao e, da Montecitorio con la richiesta di una audizione urgente del Primo Ministro Gentiloni, il capogruppo Simone Valente.

Restiamo a Bruxelles per ascoltare i portavoce del M5S Europa protestare contro i loro colleghi italiani di tutti i partiti politici, da PD a Lega e Forza Italia che hanno contribuito a bocciare la richiesta avanzata dal gruppo EFDD di cancellare i vitalizi degli europarlamentari.
Questa edizione si chiude con la presentazione della nuova funzione di Rousseau "Call to Action" a cura di Enrica Sabatini e Roberto Fico.


(MoVimento 5 Stelle)

mercoledì 12 luglio 2017

Regione Marche: il PD perde i pezzi, capogruppo passa al Gruppo Misto


L'ex capogruppo del Pd Gianluca Buslacchi, entrato in Mpd-Articolo 1, farà parte del gruppo misto, insieme all'ex M5S Sandro Bisonni, ma intende associare nella dizione anche la componente politica, come si fa alla Camera: gruppo misto-Mpd. In un breve intervento in aula, Busilacchi ha ribadito i motivi dell'addio al Pd, legato a linee politiche nazionali - "si sono persi il senso, i valori e l'identità del progetto di centrosinistra del 2007, non è chiaro il perimetro di governo, dentro il partito c'è un settarismo di maggioranza e il confronto è impossibile -, ma anche la sua appartenenza alla maggioranza nella Regione Marche "per portare avanti il programma con cui sono stato eletto nel 2015.
Sono stati due anni molto positivi, la maggioranza non è mai andata sotto". "Sono convinto della lealtà di Gianluca al programma di governo del 2015 - ha detto il suo successore Fabio Urbinati -, ma il solco politico è evidente". Urbinati ha ribadito la sua fiducia nel "progetto riformista del Pd".