lunedì 11 agosto 2014

DONATELLA AGOSTINELLI (M5S) interrogazione parlamentare sull'edilizia pubblica e residenziale di Senigallia

Ho provveduto a depositare una interrogazione a risposta scritta in Commissione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali ed al Ministro dell’Economia e delle Finanze ponendogli alcune domande in materia di edilizia residenziale pubblica.
In particolare nella interrogazione ho chiesto ai Ministri quale sia lo stato di attuazione  del  programma di edilizia residenziale pubblica di interesse nazionale di cui all'articolo 59 del decreto legislativo n 112 del 1998, con particolare riguardo alla regione Marche ed al territorio del comune di Senigallia, segnalando l’opportunità di individuare, quale principio in materia di edilizia residenziale pubblica, quello per il quale nella assegnazione di alloggi di edilizia economica e popolare si debba dare priorità ai nuclei familiari a più basso reddito.
Infine ho domandato quale sia stata la sorte del contributi GESCAL.
Ma andiamo con ordine.
Dal 1998 la maggior parte delle funzioni in materia di edilizia residenziale pubblica è stata trasferita alle regioni ed ai comuni, secondo il principio della sussidiarietà verticale.
I compiti che residuano allo Stato nella materia dell’edilizia residenziale pubblica vengono indicati in modo puntuale dall’articolo 59 del decreto legislativo n 112 del 1998.
Su un piano più generale va rilevato tuttavia il fallimento delle politiche di edilizia residenziale pubblica, che va  imputato anche all'improprio utilizzo delle risorse dei Fondi Gescal.
Come è noto il fondo Gestione Case per i Lavoratori (GESCAL), è stato costituito nel 1963 in seguito alla trasformazione del Piano INA-Casa; si trattava di un fondo destinato alla costruzione ed alla assegnazione di case ai lavoratori, costituito mediante prelievi effettuati direttamente sulle retribuzioni di dipendenti pubblici e privati, comprensive di contingenza, pari allo 0,35%, mentre le imprese dovevano versare lo 0,70%.                                                                  
Secondo una ricerca Eurisipes, fino al 1994, il fondo, che a quell'epoca aveva una dotazione di 21 mila miliardi di lire complessivi, era stato utilizzato solo parzialmente dalle regioni in favore di Iacp e comuni, cioè solo per il 63,4%.                                                                                                                             
Una "così cospicua" giacenza, in pratica, è stata la riserva dalla quale attingere per ripianare buchi di bilancio e mettere a posto i conti dello Stato o di altri enti pubblici, in questo modo affossando un settore produttivo come l'edilizia residenziale pubblica che produceva decine di migliaia di posti di lavoro l'anno.
Nel 1996, ad esempio, dai fondi ex Gescal, furono attinti i due terzi dei soldi necessari per il finanziamento della riforma delle pensioni.
Questa distrazione di fondi GESCAL dagli scopi istituzionali è stata una delle principali ragioni del fallimento della politica residenziale pubblica;
I contributi GESCAL sono stati quindi soppressi dal primo gennaio 1996, per la quota a carico dei lavoratori e dal 31 dicembre 1998 per la quota versata dalle aziende.
In pratica dal 1998 è cessato il prelievo ex-Gescal dalla busta paga dei lavoratori dipendenti.
Ho quindi domandato al Ministro quale sia stata la sorte di questi fondi.
Ho poi “messo sotto la lente" la situazione del Comune di Senigallia che ritengo significativa in se ed emblematica di una problematica più generale.
Da uno studio del CRISS (Centro interdipartimentale di ricerca sociosanitaria), condotto sui 49 comuni della provincia di Ancona, che ha preso in considerazione il decennio 2001/2010, emerge che a Senigallia, gli alloggi assegnati dalle amministrazioni comunali, durante il decennio preso in considerazione sono stati solo 78, di cui 41 nuovi e 37 di recupero.
Recentemente il Comune di Senigallia ha adottato un piano per l'edilizia economica e popolare in zona Cesano di Senigallia, approvando un programma pluriennale che prevede l'attuazione di 4 comparti (A, B, C, D), per un totale di 92 alloggi di edilizia pubblica sovvenzionata a canone sociale (delibera del consiglio comunale n. 70 dell’11 luglio 2007, avente ad oggetto "P.E.E.P. Cesano").                                                                           
Ma la destinazione di gran parte di questi alloggi è prevista per coloro che guadagnano uno stipendio compreso tra i 1000 e i 1500 euro mensili.                                
Nella interrogazione ho quindi evidenziato che sarebbe più opportuno assegnare questi alloggi alle fasce più deboli, cioè fasce con redditi inferiori ai 1000 euro.
Infine ho anche segnalato un bando del 9 maggio 2011, pubblicato sempre dal Comune di Senigallia, in esecuzione della delibera di giunta municipale n 344 del 1 dicembre 2005, per l'assegnazione di 44 alloggi erp nel quartiere Cesanella, da porre in locazione permanente.                                                                                    
Ma a fronte di ben 506 famiglie aventi diritto ad un alloggio pubblico sociale appare del tutto evidente che si tratta di un intervento del tutto insufficiente.
Con questa prima interrogazione, intendo avviare un percorso di approfondimento e verifica su un argomento di estremo interesse, ovvero quello dell’ edilizia residenziale pubblica.
La cancellazione di fatto di questa importante funzione svolta dallo Stato, i falsi trasferimenti di competenze a Comuni e Regioni (senza contestuale adeguato trasferimento di risorse), il furto di soldi dei lavoratori che dovevano essere destinati alla erp e che sono stati usati per altro, ecc… hanno contribuito a rendere ancora più forte l’impatto della crisi, facendo trovare lo Stato impreparato a sopperire alle emergenze che la crisi stessa ha accentuato, fra cui la perdita della possibilità di avere una casa.
Ringrazio i cittadini che fanno parte del gruppo di lavoro Urbanistica del MeetUp MoVimento 5 Stelle Senigallia per l’importante lavoro di approfondimento svolto finora sulla base del quale ho sviluppato questo primo intervento parlamentare sul tema.

(Donatella Agostinelli M5S)

domenica 10 agosto 2014

NON MOLLIAMO MAI



BERLUSCONI e RENZI consultazioni e giochi di potere

video non disponibile

sabato 9 agosto 2014

VITO PETROCELLI (M5S) Renzi ha fallito



L'intervento del portavoce M5S al Senato Vito Petrocelli nel corso della seduta del 08 agosto 2014 in dichiarazione di voto sulla proposta di revisione della Parte II della Costituzione




GIORGIO SORIAL (M5S) avete sbagliato i conti e vi preparate a bastonare i cittadini

ANTEPRIMA
Dopo l'intervento fatto in aula sull'informativa di Padoan sono andato a consegnargli, come promesso, la proposta di legge per impegnarlo a non toccare i conti corrente degli italiani.


Questa la proposta: 

Divieto di applicazione del prelievo forzoso dai risparmi dei cittadini italiani

Onorevoli colleghi! - il prelievo forzoso è un prelievo straordinario sui capitali privati dei cittadini effettuato direttamente sui loro risparmi, attingendo in maniera autoritaria dai conti correnti.
Sembra sempre più concreto, secondo diverse fonti di stampa, il rischio che questa misura venga attuata a breve nel nostro Paese, costringendo così i cittadini italiani, già vessati dalla crisi economica, a risolvere il problema del debito pubblico troppo alto e in continua crescita di tasca propria, provocato da politiche monetarie carenti, andando a colpire pesantemente i risparmi dei nuclei familiari.
La Bundesbank stessa ha proposto che ”In caso di bancarotta i Paesi europei devono prendere in considerazione l’imposizione di un prelievo una tantum sui capitali nazionali piuttosto che chiedere aiuti all’estero”. Sul Wall Street Journal ed altre testate giornalistiche internazionali, è stata riportata la notizia dell'esistenza di un report del Fondo monetario internazionale dal titolo «Monitor delle finanze pubbliche» che conterrebbe, per l’appunto, la proposta di un prelievo forzoso sui conti correnti di 15 Paesi dell'area euro con lo scopo di riportare il debito sovrano dei 15 Stati membri colpiti dalla misura ai livelli pre-crisi, evitando l'ulteriore innalzamento della pressione fiscale;
Si tratterebbe di vedere imposto anche da noi il “Bank deposit confiscation in Europe”, ovvero il prelievo forzoso dai conti correnti in stile Cipro, nonostante le difficoltà dei cittadini italiani, con la povertà in grave aumento e il credit crunch in atto da parte delle banche che non mettono più a disposizione da tempo risorse per le imprese in difficoltà.
Il prelievo coattivo che nel marzo di quest'anno la Troika ha imposto a Cipro è stato un pericoloso precedente: la Bank of Cyprus ha stabilito l'ammontare del prelievo del 37,5% per cento sui depositi sopra i 100 mila euro, scelta che ha scatenato il panico economico nell’isola, tanto da costringere il Governo locale a chiudere gli sportelli bancari e inviare l’esercito davanti agli istituti stessi.
Ma a quanto sembra Cipro non è più un’eccezione, poiché il parlamento tedesco ha di recente approvato il prelievo forzoso: in caso di possibile fallimento, saranno i creditori e i correntisti a salvare le banche e secondo quanto affermato dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, il piano varato dal parlamento di Berlino prenderà il via nel 2015, un anno prima di quanto richiesto dall’Europa.
Sembra che il FMI da mesi chieda ai vari Governi europei di prendere in considerazione l’ ipotesi del prelievo forzoso ma sembra anche che la politica non si renda conto che già la semplice ipotesi di una misura del genere può solo peggiorare notevolmente la situazione economica del Paese, causando un cambio di comportamento dei risparmiatori, inducendo una pericolosa fuga di capitali e la corsa agli sportelli, mentre l'attuazione vera a propria di un simile provvedimento potrebbe anche innescare violente rivolte sociali nel Paese.
Nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1992, l’allora Presidente del Consiglio Giuliano Amato, con un decreto legge di emergenza, attuò un prelievo forzoso del 6 per mille sui conti correnti degli italiani e il risultato fu che l’economia italiana arrivò sull’orlo della recessione e nella primavera successiva Amato si dimise.
In un clima in cui arrivano già i primi apprezzamenti su tale misura del prelievo forzoso, visto che Unicredit avrebbe dichiarato che e' disponibile alla confisca dei soldi dei correntisti per salvare le banche, come riportato da numerose fonti di stampa, le smentite generiche riportate da alcuni organi di stampa circa l’attuazione del prelievo non possono essere assolutamente sufficienti a tranquillizzare gli italiani che tale autoritaria ed ingiusta misura possa colpirli, anche a breve. A tale proposito la presente proposta di legge interviene a garantire ai cittadini italiani che nessun prelievo forzoso possa mai essere applicato, a difesa dei loro risparmi ed evitando di innescare nei cittadini comportamenti pericolosi per l’economia stessa del Paese.
L’articolo 1 della presente legge detta il divieto di applicazione del prelievo forzoso sui risparmi dei cittadini italiani. L’articolo 2 regola l’entrata in vigore della presente legge.

PROPOSTA DI LEGGE


Art. 1.

(Divieto di applicazione del prelievo forzoso dai risparmi dei cittadini italiani).

1. E’ fatto divieto di istituire qualunque imposta straordinaria sull'ammontare dei depositi bancari, postali e presso istituti e sezioni per il credito a medio termine, conti correnti, depositi a risparmio e a termine, certificati di deposito, libretti e buoni fruttiferi, da chiunque detenuti.

Art. 2.
(Entrata in vigore).
1. Le disposizioni di cui alla presente legge entrano in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione della medesima legge nella Gazzetta Ufficiale.

(Giogio Sorial M5S)



venerdì 8 agosto 2014

183 votanti su 320 Senatori cambiano la costituzione

Oggi hanno approvato questa sciagurata prima fase della Riforma del Senato con solo 183 voti.
183 votanti favorevoli su 320 senatori.
Un numero ben al di sotto dei 2/3 necessari per poter cantare una vittoria.
Per una riforma costituzionale epocale, sono consensi molto bassi 
il che dimostra la vera natura di questa assurdità , voluta da pochissimi personaggi, che hanno violato costantemente le regole calpestando i diritti delle opposizioni.

Tengo a precisare che a regolare la modifica della Costituzione è l'art.138 così tanto difeso dal Movimento.
Molti senatori della stessa maggioranza NON hanno partecipato al voto motivando il dissenso.
Questa è solo la prima fase delle quattro, quindi se qualcuno si farà forte di una vittoria, sarà solo strumentale e deviante.
Se questo Scempio di riforma andrà avanti, dovranno essere i cittadini a decidere del loro futuro, e starà ad ognuno di noi comunicare al meglio del pericolo che corriamo… 
Noi cittadini, non ci arrendiamo.
(Sara Paglini M5S)

Vorrei riuscire a raccontarvi di più di quello che accade dentro ai palazzi del "potere" e dirvi quanto hanno combattuto ogni giorno contro i partiti che formano la maggioranza i nostri ragazzi... loro sono i 40 cittadini che da un anno e mezzo lottano in Senato contro l'indifferenza dei media, contro la stampa, contro questo sistema politico... sono impiegati, professori, avvocati, architetti, ingegneri, gente comune che consce il significato delle parole, sacrificio, coerenza, principio, moralità... Sono stati giorni duri, interminabili, ascoltare il dibattito è stato frustrante, sentire le parole dei capi gruppo di Forza Italia, NCD e PD irritante. 
Il M5S è come Davide che combatte contro Golia. 
Il pronostico sembrava scontato ma alla fine, andò a finire in modo diverso. Abbiamo l'obbligo morale di informare più gente possibile su quello che sta accadendo, dobbiamo dire cosa stanno facendo, e anche se abbiamo in mano pochi strumenti, la rete, le idee, la piazza e le strade delle nostre città sono nostre....la condivisione dei messaggi è fondamentale per raggiungere la consapevolezza di ognuno di noi... non scordiamocelo mai.
Sono orgoglioso di far parte dell'unica forza politica di questo paese che non usa corsie preferenziali per comunicare, che non si allea con farabutti per portare a casa riforme salva casta e che festeggia con baci e abbracci come all'ultimo giorno di scuola. Il M5S è altro, l'ha dimostrato e lo dimostrerà sempre con i fatti e nelle azioni che compierà... 
Davide era solo, voi NO! 

Grazie a tutti. 
(Nik ilNero)