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mercoledì 21 febbraio 2024

L'edizione dei Record Beer&Food Attraction Fiera di Rimini

Con un +20% sulle visite professionali, rispetto al 2023, questa è l'edizione record di Beer&Food Attraction e BBTech expo.
Un vero trionfo, con oltre 600 brand espositori dislocati in 14 padiglioni e con la presenza di 125 buyer internazionali. Tra i primi Paesi di provenienza dei buyer troviamo: Spagna, Canada, Germania, USA e Svezia.

Parole d'ordine? Fiducia, propositività e innovazione, a partire dalle novità proposte dagli espositori fino ad arrivare all'Innovation District, il nuovo grande progetto che ha ospitato l'Area Start-Up e l'Innovation Award, riconoscimento assegnato ai progetti più innovativi presenti in fiera.
Le 4 Arene tematiche sono state animate da talk e concorsi tra cui: l'International Horeca Meeting, i Campionati della Cucina Italiana, il Premio Birra dell'Anno, l'Italian Craft Beer Conference e Pizza Senza Frontiere - World Pizza Champion Games.

Ha riscosso un grande successo anche la 2a edizione del Mixology Circus, che ha visto la partecipazione di 10 locali tra i più trendy nel mondo della miscelazione d'eccellenza, italiani ed europei.

La grande affluenza e la soddisfazione delle aziende e degli operatori confermano le due manifestazioni come punto di riferimento imprescindibile per tutte le filiere dell'Horeca: birre, bevande, food, ma anche materie prime e tecnologie per la produzione e l'imbottigliamento di birre e bevande.

E ora... appuntamento al prossimo anno: 16-18 febbraio 2025. Save the date!

martedì 12 settembre 2023

Libia un ciclone devasta tutto morti e dispersi

Le immagini della distruzione dopo il passaggio del ciclone. 

Il premier parla di "situazione catastrofica" a Derna e annuncia due giorni di stop dal lavoro. 
La solidarietà del tunisino Saied. 

Tajani: "Non risultano italiani coinvolti" 


Il ciclone Daniel, che da ieri sta attraversando il nord-est della Libia, ha provocato finora almeno 2.080 morti e il numero di dispersi potrebbe essere superiore a 5000, a causa delle piogge torrenziali che hanno spazzato via intere aree residenziali, ha riferito il governo “parallelo” dell'est, che controlla la Cirenaica. Ali al-Gatrani, vice primo ministro di quest'ultimo esecutivo, ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire “con urgenza” nella città di Derna, la più colpita, bloccata via terra, priva di elettricità e comunicazioni e dichiarata “zona disastrata”.

Forti piogge hanno colpito anche le città di Misurata, Al Bayda e Marj con temporali e venti fino a 180 chilometri orari.

Il disastro provocato dal ciclone “Daniel”, tecnicamente un Tlc (Tropical-like-cyclon), viene da lontano: da Grecia, Bulgaria e Turchia – dove ha imperversato la scorsa settimana, con piogge torrenziali, inondazioni e allagamenti –, Daniel si è spostato verso il Mediterraneo e ha toccato le coste del Nord-Africa.

I morti di cui hanno parlato le autorità sono in parte conseguenza degli allagamenti causati dal crollo di due dighe, nella zona di Derna, la più interessata dal maltempo. “Due dighe sono crollate contemporaneamente” riferiscono fonti locali, citate dal The Libya Observer su X. Il crollo ha “liberato oltre 33 milioni di metri cubi d'acqua, che hanno causato devastanti inondazioni nella città”.

“L'Italia esprime il suo cordoglio per le vittime del ciclone Daniel che ha fortemente colpito la Libia orientale, causando inondazioni e devastazioni in varie città” scrive su X l'Ambasciata d'Italia in Libia segnalando per la comunità italiana il proprio numero di emergenza +218915766666. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, comunica che non risultano cittadini italiani coinvolti: “Il governo italiano segue con attenzione le conseguenze delle alluvioni in Libia. Siamo in contatto con le autorità libiche per valutare il tipo di aiuti da inviare subito al popolo libico. Al momento non ci risultano italiani coinvolti”.

A causa degli effetti distruttivi, il primo ministro Osama Hammad ha annunciato due giorni di stop sul lavoro per tutti i settori dell'est del Paese, ad eccezione dei servizi di sicurezza, sanitaria ed emergenza. Hammad ha descritto la situazione a Derna - la più colpita dalle piogge - come “catastrofica”. "Migliaia di persone sono disperse, interi quartieri sono scomparsi, insieme ai loro residenti spazzati via dal mare", ha detto Hammad. Le precipitazioni hanno superato i 400 millilitri all'ora, una cifra mai registrata negli ultimi quattro decenni, secondo il Centro meteorologico nazionale.

“La Tunisia esprime le sue sincere condoglianze e la sua assoluta solidarietà al popolo libico per le massicce perdite umane e materiali causate dalle inondazioni che hanno colpito diverse regioni della Libia”, scrive il presidente tunisino Kais Saied in un messaggio sui social, annunciando di aver “autorizzato il coordinamento immediato con le autorità libiche” per gli aiuti di urgenza, dispiegando i mezzi umani e logistici necessari”.

Delle vittime, riporta The Libya update, almeno 13 persone sono morte ad Al-Bayda, la quarta città più grande della Libia. Abdul Rahim Maziq, direttore del principale centro medico della città, prevede che il bilancio delle vittime sarà superiore a 100 a Bengasi a causa del gran numero di denunce di persone scomparse nelle inondazioni. Secondo la stessa fonte il servizio di ambulanza e di emergenza libico ha confermato che sette persone sono morte a Sussah, a circa 30 km a nord-est di Al-Bayda, tre delle quali donne.

Le operazioni di ricerca e salvataggio sono ancora in corso. Decine le persone disperse, anche secondo il servizio di ambulanza e di emergenza. E diverse le richieste di soccorso da varie città della Libia orientale, dove le inondazioni hanno sommerso le case e il vento continua a devastare le strutture.

La tempesta, che nei scorsi giorni ha scaricato intense precipitazioni in mare, ha raggiunto la Cirenaica, allagando un'area vastissima che va da Bengasi a El Bayda, con venti che hanno raggiunto velocità tra i 120 e i 180 chilometri orari, secondo il centro meteorologico arabo regionale. Le precipitazioni sono state stimate tra i 50 e i 250 mm di pioggia, con fulmini e tuoni.

Il Centro nazionale di meteorologia libico dice che l'intensità del vento dovrebbe attenuarsi, ma invita comunque alla prudenza. La tempesta dovrebbe spostarsi verso est, intorno alle zone di Jaghbub, e raggiungere le regioni al confine con l'Egitto. Anche le Nazioni Unite in Libia seguono da vicino l'emergenza.

domenica 12 febbraio 2023

Gli attivisti del Movimento 5 Stelle della prima ora (VIDEO)

"Grillo potrebbe lasciare il posto a Di Maio?"

Gli attivisti grillini rispondono senza esitare a questa domanda:

 "Non esiste nessuna leadership, il movimento nasce dal basso e conta ciò che decidono i cittadini".

lunedì 14 febbraio 2022

Pierpaolo Sileri | Green Pass non è ancora il momento per eliminarlo

 



Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si sbilancia aprendo alla possibilità che si proceda a un alleggerimento della lista di attività possibili solo per chi ha completato il ciclo di #Vaccinazione o è guarito dal #Covid: "Non può essere qualcosa di eterno. Certo non lo farei ora, ma osserviamo i dati e le varianti e poi decidiamo"

Parlare di eliminazione del certificato vaccinale è “prematuro”, ma una “rimodulazione può essere necessaria”. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si sbilancia aprendo alla possibilità che si proceda a un alleggerimento della lista di attività possibili solo per chi ha completato il ciclo di vaccinazione o è guarito dal Covid.

“Sicuramente il Green pass non può essere qualcosa di eterno, non è un passaporto che ha la durata di 10 anni. Certo non lo farei ora, oggi è francamente prematuro”, premette ma precisa: “Osserviamo i dati, vediamo se nascono nuove varianti altrove nel mondo e proseguiamo con la campagna per la terza dose e poi una rivalutazione potrà essere fatta”.

In sostanza, spiega il sottosegretario: “Piano piano togliamo le regole e il Green pass potrà essere una delle ultime che potrà essere tolta”. Prima, ha specificato, “vedrei una rimozione della #Mascherina al chiuso, ma ancora prima rivedrei le regole per i positivi asintomatici. E piano piano fino a una completa normalità”. Una prima timida apertura di Sileri arriva alla vigilia del giorno in cui scatta l’obbligo vaccinale per gli over 50 sul posto di lavoro.

Una tempistica che ha scatenato polemiche a destra, con Giorgia Meloni sulle barricate: “Mentre tutto il mondo allenta le restrizioni, da domani in Italia centinaia di migliaia di lavoratori rimarranno a casa senza stipendio per l’ignobile del green pass.

Proibire alle persone di potersi guadagnare da vivere penalizzando anche le aziende che dovranno fare a meno della forza lavoro, in un periodo di grande difficoltà economica per tutta la Nazione è semplicemente delirante”, ha scritto su Facebook la presidente dei Fratelli d’Italia. “Un provvedimento – ha aggiunto – senza alcun senso scientifico, punitivo e vessatorio, figlio della deriva ideologica di un esecutivo che sta in piedi solo grazie al morboso senso di attaccamento alla poltrona di molti di quelli che lo sostengono, non è degno di uno Stato civile. Non c’è nessuna modifica da fare, il #GreenPass va abolito. Subito”.

Secondo diverse stime, i lavoratori a rischio sospensione sarebbe tra i 500mila e un milione. A spiegare la ratio del provvedimento è stato il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano: “È un elemento che vuole garantire, seppure in una fase di relativa tranquillizzazione” dei contagi Covid, “una base vaccinale al maggior numero di persone possibile. Il razionale dell’insistenza della vaccinazione a mio avviso c’è come necessità”. Ma imporla per poter lavorare, ha specificato, “è una scelta della politica”.

“La prospettiva è che questo virus resterà tra noi e quest’inverno – prevede l’esperto – dopo un’estate tranquilla ci sarà un’altra ondata, magari non rilevante. Per questo è importante arrivare alla prossima stagione con il maggior numero delle persone protette”. Anche perché – sottolinea – la strategia vaccinale “cambierà” e “una quarta-quinta dose per tutti è impossibile”. La modalità assomiglierà “a quella dell’influenza, quindi raccomandata, non obbligatoria, e mirata su soggetti fragili e soggetti a rischio”.

venerdì 4 febbraio 2022

Superbonus 110% Ecobonus Sismabonus | Novità e regole per il 2022

Cosa è cambiato con l'ultima manovra e con il decreto sostegni-ter.

Non solo superbonus 110%: i dettagli e le novità sulle agevolazioni per gli interventi sulle abitazioni


Ce n'è per tutti i gusti, o quasi. Il tema dei benefici fiscali legati alla casa è centrale nella legge di bilancio 2022: l'ultima manovra ha infatti mantenuto le agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione o di isolamento termico nelle abitazioni, così come quelle per il miglioramento sismico, oppure per l'abbattimento delle barriere architettoniche o per l'acquisto di sistemi di filtraggio idrico.

L'incentivo principe rimane il superbonus 110%, senza dimenticare i vari sismabonus, ecobonus e bonus verde, o i sostegni per la prima casa agli under 36 e per gli affitti ai giovani che hanno meno di 31 anni. Proviamo a fare un po' di ordine, passando in rassegna tutti i bonus casa disponibili nel 2022, con le ultime novità e le regole.

Tutti i bonus casa del 2022, con le ultime novità e le regole

La legge di bilancio 2022 ha conservato il superbonus 110%, l'agevolazione per ristrutturare casa, introducendo alcune novità. L'incentivo fiscale è stato prorogato ed esteso a tutte le abitazioni unifamiliari, senza limite di Isee, a rsa, onlus e alle abitazioni raggiunte dal teleriscaldamento.
Potrà essere sfruttato fino al 31 dicembre per gli interventi sulle abitazioni unifamiliari, a patto che entro giugno 2022 sia completato il 30% dei lavori. È stata introdotta l'equivalenza nella consegna dei lavori tra interventi trainanti e trainati. Per gli interventi sulle case popolari, invece, la proroga è al 31 dicembre 2023 se è stato realizzato il 60% dei lavori al 30 giugno 2023.

Nel caso di interventi effettuati da condomini e persone fisiche proprietarie o comproprietarie, potranno essere detratte le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025: la detrazione è pari al 110% per le spese entro il 31 dicembre 2023, scende al 70% per quelle entro il 2024 e al 65% entro il 2025. La detrazione resta del 110% per le zone colpite da terremoti dal 2009. E vale anche in caso di demolizioni e ricostruzioni.


Le novità sul superbonus 110%

L'Agenzia delle entrate ha fornito un nuovo chiarimento sul superbonus per quanto riguarda gli interventi su edifici di un unico proprietario, composti da unità abitative residenziali e non, e sulla prevalenza della natura residenziale dell'edificio. Il Fisco ha chiarito che ai fini dell'applicazione del beneficio fiscale, per gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari la superficie complessiva delle unità immobiliari destinate a residenza ricomprese nell'edificio deve essere superiore al 50%.

Tra le novità che l'ultima legge di bilancio ha previsto in tema di superbonus 110% c'è l'obbligo, per i proprietari di villette unifamiliari, di realizzare almeno il 30% dei lavori previsti entro il 30 giugno 2022. Entro la fine di giugno bisognerà presentare i documenti che certifichino lo stato di avanzamento dei lavori.

L'Agenzia delle entrate ha chiarito che "qualora sul medesimo immobile siano effettuati sia interventi di efficienza energetica sia interventi antisismici, ammessi al superbonus, la verifica dello stato di avanzamento dei lavori è effettuata separatamente per ciascuna categoria di intervento agevolabile". Per certificare l'efficacia dei diversi tipi di interventi, è necessario inviare due diverse asseverazioni (ossia il certificato che attesti che la spesa sostenuta sia stata congrua): una per l'efficientamento energetico e una per la riduzione del rischio sismico. Ad occuparsi di queste procedure dovranno essere professionisti diversi, entrambi "tecnici abilitati".

Ecobonus e sismabonus nel 2022

Non solo superbonus, però. Quest'anno sono confermati anche l'ecobonus per la riqualificazione energetica e il sismabonus. Il primo è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024, senza modifiche. Resta quindi invariata la detrazione del 50% stabilita in precedenza per le spese relative ad acquisto e posa di finestre con infissi e schermature solari, nonché sostituzione degli impianti di climatizzazione con caldaie a condensazione almeno di classe A.

In caso di riqualificazione globale dell'edificio, la detrazione sale al 65%, mentre arriva al 75% in caso di lavori che riguardano un condominio, dimostrando indici di prestazione energetica elevata. Il sismabonus, invece, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 e sono state confermate le detrazioni per gli edifici in zona sismica uno, due e tre, che vanno dal 50% al 75% della spesa sostenuta, dimostrando però il passaggio a una classe di rischio inferiore e l'85% a due classi di rischio in meno. Il limite di spesa per ciascuna unità immobiliare è 96mila euro.

Gli incentivi per i giovani sulla casa

C'è spazio anche per le agevolazioni ai giovani, a partire dal bonus prima casa, rivolto agli under 36 e con Isee sotto i 40mila euro annui. Il beneficio è valido per chi abbia acquistato la prima casa tra 26 maggio 2021 e il prossimo 30 giugno 2022 e prevede l'esenzione dall'imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e catastale, un credito di imposta pari all'Iva e l'esenzione dall’imposta sostitutiva per i mutui di acquisto, costruzione e ristrutturazione.

Il bonus affitti giovani under 31, invece, è un contributo per aiutare i giovani tra i 20 e i 31 anni non compiuti che abbiano un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro. La detrazione è del 20% del canone di locazione. La massima detrazione consentita è di duemila euro. È finanziato con il fondo affitti giovani e spetta per i primi quattro anni di locazione.

Gli altri bonus confermati

Anche il bonus verde è stato prorogato fino al 2024, con la conferma della detrazione pari al 36% per la sistemazione a verde di case e condomini. Sono inclusi anche la realizzazione di coperture a verde, giardini pensili, sistemazione a verde di aree scoperte private, con relative spese di manutenzione e progettazione. La spesa ha un tetto massimo di cinquemila euro. Il bonus facciate, invece, è stato prorogato per tutto il 2022, ma la legge di bilancio ha cambiato le regole: lo sgravio fiscale è ridotto al 60%. L'agevolazione spetta per lavori finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici già esistenti. Tra gli interventi ci sono anche la pulitura e la tinteggiatura esterna, interventi su balconi, ornamenti, fregi, su strutture opache verticali della facciata influenti dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10% dell'intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell'edificio.

E veniamo al bonus ristrutturazione. Se ne può usufruire fino al 31 dicembre 2024, senza modifiche. Anche in questo caso la spesa sostenuta ha un tetto massimo: 96mila euro per unità immobiliare, con una detrazione del 50%. Prevede anche la cessione del credito o di uno sconto in fattura. Tra gli interventi previsti e ammessi ci sono la cablatura, il risparmio energetico, le misure di sicurezza statica e antisismica, la diminuzione dell'inquinamento acustico, la bonifica da materiali pericolosi. Il bonus restauro, poi, sarà attivo fino al 31 dicembre 2022 e prevede un credito di imposta del 50% sulle spese sostenute per la protezione e il restauro di immobili di interesse storico-artistico tutelati dalla Soprintendenza. Le domande potranno essere presentate entro il 28 febbraio 2022 per i lavori effettuati nel 2021 ed entro il 28 febbraio 2023 per i lavori svolti nel 2022. Il tetto massimo di spesa è di centomila euro.

Un bonus per i rubinetti, uno per l'acqua potabile

Nella prassi sempre più consolidata di erogare contributi "a pioggia", c'è spazio anche per le agevolazioni legate all'acqua. Il bonus idrico, conosciuto anche come bonus bagno o bonus rubinetti, resta attivo fino al 31 dicembre 2023, anche se le risorse messe a disposizione da parte del governo scendono da 5 milioni a 1,5 milioni. Prevede un contributo di mille euro per le spese effettuate per sostituire sanitari, rubinetti, soffioni e colonne doccia con nuovi modelli a scarico ridotto o con una limitazione di flusso. Sono inclusi nel bonus anche le opere idrauliche e murarie collegate e lo smaltimento degli apparecchi preesistenti.

E c'è poi il bonus acqua potabile: resterà in vigore solo fino a fine anno. Prevede un credito d'imposta del 50% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. Il tetto limite delle spese sostenute è di mille euro per abitazioni e persone fisiche e di cinquemila per immobili commerciali o istituzionali, per gli esercenti e gli enti non commerciali. Il massimo bonus erogabile è quindi di 500 o 2.500 euro.

Credito d'imposta e franchigia

Va precisato che il decreto sostegni-ter del governo ha messo un limite alla cessione del credito d'imposta sui bonus edilizi quali superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, sismabonus e bonus facciate. Si tratta di una modifica sostanziale, perché a partire dal 7 febbraio il credito d'imposta potrà essere ceduto una sola volta sia da parte dei beneficiari della detrazione, sia da parte dei fornitori che ricevono il credito o praticano lo sconto in fattura. Assorbendo il decreto anti frode, la nuova manovra ha introdotto poi una sorta di franchigia per limitare le situazioni in cui tutti gli altri bonus, per essere ceduti o usati con lo sconto in fattura, devono avere l'asseverazione e il visto di conformità.

In sostanza, da venerdì 4 febbraio è possibile comunicare le cessioni prive di asseverazione e riviste in base alla nuova "franchigia" e la cessione delle spese pagate nel 2022. La franchigia prevista dalla legge di bilancio 2022 non vale mai per il bonus facciate. Per la cessione o lo sconto in fattura, quindi, servono sempre l'asseverazione e il visto di conformità. In caso di interventi di manutenzione straordinaria, sarà possibile cedere anche le spese per la manutenzione ordinaria collegata. Ed è possibile, inoltre, applicare la cessione o lo sconto in fattura per l'acquisto del box auto di pertinenza. Tutte queste spese possono già essere detratte dal 12 novembre 2021. L'Agenzia delle entrate ha invece chiarito che la franchigia per i piccoli lavori varrà per tutte le comunicazioni inviate dal 4 febbraio, "anche se relative a lavori del 2021". 




Comm


giovedì 6 gennaio 2022

Approvato decreto, obbligo vaccino per over 50

Mediazione su negozi, basterà Green Pass base 



Consiglio dei Ministri : approva decreto, obbligo vaccino per over 50 E super pass al lavoro.
Mediazione su negozi, basterà quello base
- ROMA, 05 GEN -
Obbligo di vaccino per gli over 50, che potranno andare al lavoro solo se immunizzati o guariti dal #Covid.
Il governo approva l'ennesimo provvedimento per tentare di fermare la crescita senza fine dei contagi - anche oggi 189mila casi, record dall'inizio della pandemia - ma la maggioranza si divide sull'introduzione dell'obbligo del super pass per accedere ai servizi o entrare nei negozi, con la Lega che dopo aver minacciato l'astensione deve incassare la 'linea' imposta del premier Mario Draghi sull'obbligo vaccinale ma ottiene la modifica della norma prevista dalla bozza entrata in Consiglio dei ministri:
per andare in banca, dal parrucchiere o alle Poste basterà il pass base. Il nuovo decreto passa dunque all'unanimità, ma arriva al termine di una giornata tesa tra i partiti nella quale le posizioni sono rimaste quelle già emerse nei giorni scorsi.
Pd, Forza Italia, Italia Viva e il ministro della Salute Roberto Speranza erano per per estendere l'obbligo vaccinale a tutti i lavoratori mentre sul fronte opposto si è ricreato l'asse Lega-Cinquestelle che diede vita al governo gialloverde.
Senza un punto d'incontro è stato il premier #MarioDraghi a trovare una via d'uscita:
prima ha imposto, contro la volontà della Lega, l'obbligo vaccinale per tutti gli italiani che hanno più di 50 anni, una scelta che non è un "compromesso politico", spiegano fonti di governo ma che serve a ridurre le ospedalizzazioni, visto che sono proprio quelle le classi di età più ricorrenti nelle terapie intensive e nei reparti Covid.
E poi ha avallato il compromesso per evitare l'astensione dei ministri di Matteo Salvini:
per accedere ai servizi alla persona - dunque parrucchieri ed estetisti - agli uffici pubblici, servizi bancari, postali e finanziari, nei centri commerciali e nei negozi, ad eccezione di quelli "necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie delle persone", basterà il green pass base (quindi ottenibile anche con tampone) e non quello rafforzato, come era previsto dalla bozza del decreto.
Una misura che, di fatto, avrebbe lasciato ai no vax la possibilità di andare solo in farmacia o nei supermercati. Appena il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, scatterà l'obbligo del vaccino fino al 15 giugno per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni o che li compiranno entro quella data, con l'esenzione solo per chi ha un certificato medico.
Chi è guarito, invece, dovrà vaccinarsi obbligatoriamente dopo 6 mesi. La bozza del decreto non prevede però sanzioni e dunque bisognerà capire come si farà ad imporre l'obbligo. Ma per i 50enni scatta anche un altro intervento: dal 15 febbraio si potrà andare al lavoro solo con il super green pass. Una misura che vale sia per il settore privato che pubblico, compreso chi lavora in ambito giudiziario e i magistrati.
La norma non si applica invece per gli avvocati difensori, i testimoni e le parti del processo.


Le verifiche spetteranno ai datori di lavoro e chi non ha il super pass sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione, "con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e senza conseguenze disciplinari", ma con la sospensione dello stipendio e di qualunque "altro compenso o emolumento comunque denominato".
Le imprese potranno però sostituire chi non ha il pass rafforzato. In questo caso sono previste sanzioni: chi entra in un luogo di lavoro e non ha il super pass incorre in una sanzione erogata dal prefetto che va da 600 a 1.500 euro.
E tornerà anche l'uso massiccio dello #SmartWorking: i ministri Brunetta e Orlando hanno firmato la circolare nella quale si sensibilizzano le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a utilizzare pienamente lo strumento.
Con il decreto il governo modifica anche la gestione dei casi covid a scuola. In quelle dell'infanzia, con un positivo si va in quarantena per 10 giorni

Fonte (ANSA)


giovedì 25 marzo 2021

Anche l’Italia fa i conti con il passato | Roberto Rossini (M5S)


Fucilati di guerra - Passa la risoluzione Rossini  - Riabilitiamo la memoria dei nostri caduti.


Oggi la Commissione Difesa, con voto unanime, ha dato il via libera alla risoluzione del deputato marchigiano del Movimento 5 stelle Roberto Rossini, risoluzione che tratta un argomento molto delicato: il problema dei fucilati della Prima Guerra Mondiale.

Chi sono questi fucilati? Perché è un tema delicato? Ce lo spiega il deputato Rossini: «Parliamo di soldati italiani che durante la guerra furono uccisi dalla cosiddetta “mano amica”, cioè da plotoni di militari italiani, in esecuzione di sentenze emesse da tribunali militari italiani, ordinari e straordinari, eseguite in gran parte con processi sommari o senza alcun processo. 
Cose che chiaramente sono accadute in tutti gli eserciti, ma in modo molto più frequente e brutale rispetto agli altri Paesi coinvolti nel conflitto. La giustizia militare italiana all’epoca usò il pugno di ferro per reprimere i reati contro la disciplina e le leggi di guerra, con un comportamento che, visto oggi, appare disumano e cruento».


Un esempio significativo della normativa di guerra in vigore all’epoca è la circolare Cadorna 2910 del novembre 1916. «Ricordo con particolare sconcerto la circolare 2910, in cui il generale Cadorna affermava che non vi fosse altro mezzo idoneo a reprimere i reati contro la disciplina che quello della “immediata fucilazione dei maggiori responsabili, allorché l’accertamento dei responsabili non è possibile” e che in quel caso gli ufficiali avessero “il diritto e il dovere di estrarre a sorte tra gli indiziati alcuni militari e punirli con la pena di morte” per dare l’esempio agli altri» commenta il deputato marchigiano.

«Altri Paesi - fa notare Rossini - hanno fatto i conti da tempo con questa scomoda memoria, riconoscendo i loro fucilati per mano amica come "caduti in guerra", riabilitandoli così agli occhi delle famiglie e del loro Paese. Penso per esempio alla Francia, alla Gran Bretagna, al Canada.
Questo è il motivo della mia risoluzione, per far sì che anche il nostro Paese possa rimarginare questa ferita. Chiaramente nessuno vuole equiparare i fucilati a coloro che sono morti per difendere il proprio Paese. Non parliamo di eroi o medaglie al valore. 
Parliamo di persone che, colpevoli o innocenti che siano, sono comunque vittime di guerra, vittime della grande violenza che un secolo fa sconvolse l’Europa e il mondo. Parliamo quindi di riabilitare i nostri caduti, reintegrare nella memoria nazionale quella pagina dolorosa della nostra storia».

(On. Roberto Rossini – MoVimento 5 Stelle
Camera dei Deputati – segretario IV Commissione Difesa)

sabato 13 marzo 2021

Rossini (M5S) Piano vaccini - Accordata la priorità per caregiver e genitori di minori disabili


“Orgoglioso di aver dato una mano. 
Vittoria importantissima per tutti i bambini fragili”.



È arrivata la tanto attesa la risposta dal Ministero della Salute: sono uscite le nuove linee guida per la campagna vaccinale. La grande novità è l’allargamento dell’accesso prioritario al vaccino anche ai caregiver e ai genitori delle persone con disabilità o patologie gravi. A quanto si legge nella nuova versione del documento adesso è prevista in via prioritaria “la vaccinazione deisoggetti over 80 e dei soggetti con elevata fragilità [...], dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari”.


A dare la bella notizia Roberto Rossini, il deputato fanese del Movimento 5 stelle, segretario
della Commissione Difesa, che si era interessato alla questione e si era fatto portavoce delle
istanze dei tanti genitori di bambini con disabilità che avevano dichiarato tutta la loro preoccupazione per il mancato inserimento tra le categorie prioritarie, nonostante la delicata situazione che vivono in casa. 

«Quello della tutela dei bambini fragili - afferma Rossini - è un problema molto serio, al quale non potevamo rimanere indifferenti. Questi bambini, pur rientrando nella categoria di persone “estremamente vulnerabili”, non hanno accesso al vaccino, visto il limite di età a 16 anni. Limitazione che però comporta un alto rischio contagio, se nemmeno chi si occupa di assisterli e vive con loro è stato vaccinato. 
Una mancanza grave, un paradosso che andava risolto al più presto».


Questa, in sintesi, la questione. Quindi l’unica soluzione possibile per tutelare questi bambini era permettere ai loro genitori di avere accesso al vaccino in via prioritaria. Richiesta avanzata in prima persona dal deputato Rossini direttamente al nuovo commissario straordinario per il Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. 

«La settimana scorsa - spiega il deputato - avevo segnalato la problematica al commissario Figliuolo, che ha subito riportato la mia segnalazione al ministro Speranza. Eravamo in attesa della risposta del Ministero e finalmente è arrivata. Sono orgoglioso di essere riuscito a dare una mano a chi ha bisogno. Questa è una vittoria importantissima per tutti i bambini fragili e le loro famiglie».

(On. Roberto Rossini – MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati – segretario IV Commissione Difesa)

mercoledì 10 marzo 2021

Attanasio e Iacovacci uccisi in Congo mentre fuggivano

 


La procura di Roma ha ascoltato il racconto del superstite Rocco Leone. 
Si indaga sull’omicidio colposo


ROMA. Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci sono morti nel disperato tentativo di fuggire, durante la sparatoria seguita al loro rapimento. E, a quanto emerge dalle indagini, sono stati uccisi dai colpi sparati dai sequestratori. Mentre proseguono tra Italia e Congo le indagini sull'omicidio dell'ambasciatore e del carabiniere, dalle testimonianze raccolte emerge che i due non sono stati uccisi da «fuoco amico».



Dal racconto di uno dei superstiti, Rocco Leone, il vicedirettore del Pam in Congo, sentito nell'ambasciata di Kinshasa grazie alla collaborazione di Onu e Farnesina, emerge che durante la sparatoria tra ranger e sequestratori, Iacovacci avrebbe tentato di fuggire proteggendo Attanasio per metterlo in salvo dai colpi, portandolo fuori dalla linea di fuoco, ma i due sarebbero stati a quel punto colpiti dal gruppo di sequestratori, di cui non è ancora chiara la natura.

 

Nell'ambito delle indagini sono stati sentiti anche la moglie dell'ambasciatore, e altri funzionari del Pam in Italia.

Mentre proseguono le verifiche e le acquisizioni dal tablet dell'ambasciatore. Nel fascicolo della procura di Roma, a carico di ignoti, si indaga per attentato con finalità terroristiche e omicidio colposo. Coordinano le indagini il procuratore Michele Prestipino e i pm Sergio Colaiocco e Alberto Pioletti.

Gli investigatori lavorano su un doppio binario: da una parte si cerca di arrivare a chi ha ucciso le vittime, dall'altra si cerca di capire se ci siano state falle o negligenze nell'organizzazione della sicurezza. Il fascicolo aperto dalla procura di Roma, e per il momento ancora a carico di ignoti, ipotizza, su questo secondo aspetto il reato di omicidio colposo.

Da una prima ricostruzione, il giorno dell'attacco al convoglio su cui viaggiava l'ambasciatore, si intrecciavano e interagivano i due diversi e dettagliati protocolli di sicurezza di Onu e Pam. Per questo gli inquirenti stanno cercando di ricostruire tutti i passaggi legati alle procedure di sicurezza, insieme ai due organismi internazionali, che assicura chi indaga, si sono mostrati estremamente collaborativi.