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lunedì 12 ottobre 2015

Pier Luigi Ighina "L'uomo delle nuvole" (Film Documentario)




Pier Luigi Ighina (Milano23 giugno 1908 – Imola8 gennaio 2004è stato uno pseudoscienziato italiano. I suoi studi ed esperimenti si basano su teorie che condividono alcuni aspetti con quelle di Wilhelm Reich sull'orgone e non sono riconosciute dalla comunità scientifica.


Da giovane si interessò allo studio della natura, delle forze motrici e dell'elettromagnetismo. 
Studiò a Milano, diventando tecnico in elettronica e radioelettronica.
Trovò lavoro come collaudatore prima alla Magneti Marelli, poi alla CGE (Compagnia Generale di Elettricità) e successivamente alla Ansaldo Lorenz di Genova. Dopo un corso di specializzazione in sistemi radiotelevisivi, nel 1926 scelse di arruolarsi come volontario nella Marina Militare come telegrafista.

L'atomo magnetico

In questo periodo, le sue ricerche lo portarono a delineare il concetto di ritmo magnetico Sole-Terra, un'ipotesi che restò priva di riscontri scientifici.

Ighina basava tutte le sue invenzioni sulla "filosofia della spirale". Questa filosofia, che egli riconduceva alla filomazia, sostiene lo studio e le applicazioni della lettera simbolica picontenente il numero aureo e quindi il principio che tutta la materia sia pervasa di frattali in stretto collegamento psicofisico tra loro. Ighina riteneva che tramite l'applicazione di questo ipotetico "principio filomatico" si sarebbe potuta migliorare la vita dell'uomo attraverso la costruzione di "artefatti elettromagnetici".
Durante i suoi studi Ighina dichiarò nel suo libro di aver scoperto ed osservato l'"atomo magnetico" tramite un particolare microscopio di sua invenzione, e di averlo diviso in monopoli magnetici: il monopolo positivo sarebbe l'energia solare, che arriva alla terra in forma spiraliforme e riscalda tramite frizione, mentre dalla terra partirebbe il monopolo negativo che si ricondurrebbe al sole tramite un ciclo a spirale contraria. Lo scontro tra queste due ipotetiche particelle pulsanti creerebbe la vita e la materia, ognuna caratterizzata da un proprio ritmo.
Sempre secondo Ighina, al centro del sole vi sarebbe un cuore magnetico che pulsa al ritmo del cuore umano.

Le rivendicazioni sui rapporti con Marconi

Ighina sostiene di aver lavorato con Guglielmo Marconi, dopo averlo conosciuto per caso, grazie ad un conte di Imola lontano parente di entrambi, e di essere in seguito diventato suo assistente, coadiuvandolo in numerose scoperte pur rimanendo nell'ombra.

Ighina frequentava spesso la Fondazione Guglielmo Marconi, ma nessun

a delle affermazioni sul suo lavoro con lo scienziato risulta comprovata dalla documentazione di Marconi o della Fondazione, e queste sono riconducibili ad Ighina stesso.

Ighina sostenne anche che la morte improvvisa di Marconi fosse dovuta ad un esperimento sull'"atomo magnetico" condotto da Marconi senza la sua supervisione e conclusosi con un disastro.



Il ritorno a Imola e le presunte invenzioni


Nel 1937, il medesimo anno della morte di Marconi, Ighina ritornò a Imola, andando a vivere presso il marito della sorella. Ad Imola fondò il "Centro internazionale di studi magnetici" in viale Romeo Galli 4, che nonostante il nome prese la forma di una associazione senza fini accademici.

Ighina sosteneva, grazie alle invenzioni da lui rivendicate, di poter rigenerare cellule morte, allontanare terremoti e allontanare o avvicinare nuvole.


Un resoconto di queste attività venne pubblicato in un libro del 1954, L'atomo magnetico che raccoglieva idee quali una "valvola antisismica", ipotetici metodi alternativi per la trasmissione di immagini televisive, ipotesi su come effettuare analisi del suolo in profondità, annullare radiazioni e inquinamento e produrre energia elettrica dal nulla. Nessuna di queste invenzioni risulta mai testata in condizioni di verifica sperimentale né brevettata: Ighina stesso, in una intervista a Report rilasciata all'età di 90 anni, affermò che tutte le volte che ha proposto a qualcuno le sue "invenzioni" non ha mai avuto riscontri positivi, spiegando ciò con motivazioni di natura complottistica. Ad esempio a proposito della "macchina della pioggia" Ighina disse: «Ho mandato questa idea in Africa. Sa cosa mi hanno detto? Se la prenda e la porti via perché noi guadagnamo sulla mancanza di acqua». Ha inoltre dichiarato di non voler brevettare alcuna delle sue invenzioni, perché «il sapere è una cosa comune ed è giusto che venga utilizzata da tutti».


La "macchina della pioggia" era un marchingegno composto da una grossa elica da elicottero rivolta verso l'alto, e da due gruppi di tubi, i primi si trovano in superficie, i secondi sottoterra. Entrambi erano caricati con polvere di alluminio. Secondo l'ipotesi di Ighina, non supportata da alcun riscontro scientifico, i tubi si caricherebbero con l'energia solareche sarebbe poi usata per produrre l'allontanamento delle nuvole qualora l'energia emessa fosse di "polarità positiva" (in quanto entrerebbe in contrasto con la presunta "polarità positiva" delle nuvole), mentre qualora l'energia rilasciata dai tubi fosse "negativa" tale polarità farebbe sì che si inneschi un processo di attrazione che determinerebbe l'avvicinamento delle nuvole fino al raggiungere uno stato di nuvolosità che permette lo scatenarsi della pioggia.


Luigi Fanton, collaboratore di Ighina, sostiene che questi, dopo aver dichiarato che l'esperimento era riuscito, rifiutava di dimostrarlo di fronte ad altri, sostenendo di aver smontato i macchinari per costruirne altri. Ighina sosteneva di temere per la sua vita a causa di quella che riteneva la "scomodità" delle sue invenzioni: in un'intervista a Report affermò: "Se mi prendono mi fanno fuori".
Ighina morì a 95 anni nella sua casa di Imola; ancora oggi alcune sue idee hanno un seguito tra gli appassionati di pseudoscienze e nell'ambiente del complottismo, pur non avendo ottenute prove di funzionamento pratico e non essendo riconducibili alle conoscenze scientifiche assodate.

Influenze culturali


L'album di canzoni Pollution di Franco Battiato pubblicato nel 1972, contiene una lunga citazione di P. L. Ighina. Il giovane Battiato definisce la sua opera un "Gesto sonoro in sette atti dedicato al Centro Internazionale Studi Magnetici".


La copertina del disco riporta un avviso emesso dal Centro datato 25 settembre 1972, in cui si presenta una riunione di tutti i "centri internazionali studi magnetici" che sarebbe avvenuta in Francia il 14 settembre successivo. Secondo il volantino, si sarebbe comunicato che a Imola era stato inaugurato il più grande "stroboscopio magnetico" al mondo.


lunedì 14 settembre 2015

"Ombre africane" FILM Documentario di Silvestro Montanaro - 2009

Nella prima puntata di “Ombre Africane” si puntano i riflettori sulla vicenda liberiana. Questo piccolo paese dell’Africa occidentale, per tanti anni base delle operazioni americane in Africa, e’ stato teatro di piu’ colpi di stato e tanti anni di guerra civile. “C’era una volta” racconta i retroscena dell’ascesa al potere del signore della guerra Charles Taylor accusato da alcuni suoi fedelissimi di aver partecipato all’assassinio del presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara. 
Sankara, leader di un’Africa che voleva farcela da sola e della battaglia contro le catene del debito, viene ucciso nel 1987. Alcuni dei suoi assassini raccontano i dettagli della vicenda ed adombrano potenti mandanti internazionali

Prima Puntata

Un continente più di tutti gli altri, per la storica fragilità delle sue istituzioni ed economie, ha pagato il prezzo più alto: ancora una volta l’Africa. Nella seconda puntata di “Ombre Africane” ancora sconvolgenti rivelazioni sull’ascesa al potere di Charles Taylor, sugli interessi che si nascosero dietro la guerra dei diamanti in Liberia e Sierra leone, sull’ambiguo ruolo svolto dalla diplomazia americana in queste vicende. Ed in più il giallo che sembrerebbe accompagnare la presenza della missione di pace dell’Onu in Liberia. Uno dei suoi più importanti leader viene accusato di aver svolto e svolgere ancora affari in campo diamantifero. Vero, falso? Ombre africane…

Seconda Puntata

La testimonianza di protagonisti di primo piano, del Darfur, della Guinea Bissau e del Congo Brazzaville dove le vicende petrolifere hanno prodotto sanguinosi conflitti.

Terza Puntata


lunedì 16 febbraio 2015

Film - LA TRATTATIVA di Sabina Guzzanti




Sabina Guzzanti alla fine del Film - La Trattativa proiettato a Jesi (An) Venerdì 13 Febbraio 2015 un ringraziamento al Movimento Cinque Stelle di Jesi 


domenica 24 agosto 2014

Thomas Sankara....e quel giorno uccisero la felicità


di Silvestro Montanaro 
da "C'era una volta" RAI3 (18.01.13)


25 anni fa un piccolo uomo dalla pelle nera sfidò i potenti del mondo. 

Disse che la politica aveva senso solo se lavorava per la felicità dei popoli. 

Affermò, con il proprio esempio personale, che la politica era servizio, non potere o arricchimento personale. 

Sostenne le ragioni degli ultimi, dei diversi e delle donne. Denunciò lo strapotere criminale della grande finanza. Irrise le regole di un mondo fondato su di una competività che punisce sempre gli umili e chi lavora. 

E che arricchisce sempre i burattinai di questa stupida arena. Urlò che il mondo era per le donne e per gli uomini, tutte le donne e tutti gli uomini e che non era giusto che tanti, troppi potessero solo guardare la vita di pochi e tentar di sopravvivere. 

Lo uccisero e tentarono di cancellarne ogni memoria. 

Ma, Sankara vive!

VIDEO



C'era una volta, la voce degli ultimi, il racconto delle verità scomode, non deve sparire dal palinsesto RAI.