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domenica 23 dicembre 2018

PACCIANI | il Mostro di Firenze (Documentario)

Pietro Pacciani il Mostro del Mugello

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA (Firenze) – Dopo quindici anni dalla morte, stamani all’alba è stata esumata la salma di Pietro Pacciani, deceduto il 22 febbraio 1998, dal cimitero di Mercatale in Val di Pesa, frazione del comune di San Casciano. I resti di Pacciani, noto alle cronache soprattutto per i delitti seriali del “mostro di Firenze“, sono stati sistemati in una cassetta di zinco e resteranno per sei mesi in un deposito, come prevede la procedura. Se nessuno dei familiari si presenterà durante questo periodo, le spoglie saranno posate nella cosiddetta “fossa comune”.

 
IL MOSTRO DI FIRENZE – L’inchiesta sul “mostro di Firenze” portò alla condanna in via definitiva di due uomini identificati come autori materiali di 4 duplici omicidi, i cosiddetti “compagni di merende”: 

Giancarlo Lotti e Mario Vanni. Mentre il terzo indagato, appunto Pietro Pacciani, fu condannato in primo grado a più ergastoli per 7 degli 8 duplici omicidi e successivamente assolto in appello. Morì prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, che si sarebbe celebrato a seguito dell’annullamento, avvenuto nel 1996, della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione.

lunedì 17 dicembre 2018

Matteo Renzi | "Firenze secondo me" è un flop

La prima puntata andata in onda su Canale Nove ha raccolto solo 367mila spettatori e da Milano Matteo Salvini ironizza...

Matteo Renzi incassa una netta bocciatura con il suo documentario "Firenze secondo me", che al debutto, sabato sera su Canale Nove si è fermato all'1,8 per cento di share. Secondo i dati Auditel l'ex segretario del Pd, nei panni di guida turistica della sua città, ha raccolto appena 367mila spettatori. Matteo Salvini non perde l'occasione per ironizzare: "Ha vinto anche la replica della Signora in giallo...".

Il documentario dell'ex premier, un viaggio attraverso luoghi simbolo con il racconto degli avvenimenti storici che hanno segnato l'ascesa della città, spaziando da Palazzo Vecchio al cuore degli Uffizi , dal corridoio del Vasari alla Basilica di Santa Croce, da Palazzo Pitti al Giardino di Boboli, insomma non ha convinto e si aggiudica il titolo di trasmissione meno vista delle principali in programma in palinsesto.

Aprendo il suo intervento alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, Matteo Salvini non risparmia l'ironia e riferendosi al documentario dell'ex premier Matteo Renzi ha detto: "Basta con gli applausi, che poi mi monto la testa, poi finisco a fare documentari su Milano che fanno l'1,8% di share. Ha vinto anche la replica della Signora in giallo".
Seguiranno altri tre episodi per attraversare tutte le fasi della grandezza di Firenze. Renzi non batte ciglio e sui social ringrazia quei pochi che l'hanno seguito: "Buongiorno a tutti, grazie per i vostri messaggi! Sono in Cina per qualche ora, rientro domani per la legge di bilancio: non sono riuscito a rispondervi in tempo reale. Su #FirenzeSecondoMe grazie a tutti per i commenti, grazie davvero".

E ancora: "Firenze emoziona sempre e sono felice se sono riuscito ad accompagnarvi davanti al mistero di questa città. Sabato prossimo: i piccoli bambini degli Innocenti, la congiura dei Pazzi, la grande forza di Brunelleschi che rischia contro tutto e contro tutti, le porte del Paradiso". Infine chiude le porte ad un bis con un format simile in altre città italiane: "La proposta più bella e quella di chi suggerisce di fare anche una MilanoSecondoMe, una RomaSecondoMe, una NapoliSecondoMe. Sarebbe bellissimo, ovviamente condotti da personaggi che hanno una relazione speciale con queste città".

(Fonte TGCom24)

giovedì 3 maggio 2018

Berlusconi: La Genesi (Film Documentario)


Un documentario d'inchiesta spietato sulla primissima ascesa al potere di una delle figure più ricche e ambigue della nostra storia recente. Distribuito in edicola il 21 novembre 2012 in allegato al quotidiano "Pubblico" (che ha chiuso poco dopo, rendendo questo documentario di fatto introvabile).





Regia di Giorgia Pietropaoli e Giulia Migneco. Trama: Correva l’anno 1963: un giovane imprenditore milanese si affacciava in maniera prorompente nel mondo degli affari creando la redditizia Edilnord sas senza avere un centesimo in tasca. Apparentemente, solo una fideiussione concessa dalla piccola Banca Rasini aveva permesso a questa società di cominciare a costruire quella che oggi è conosciuta come Milano 2. Silvio Berlusconi iniziava così il suo percorso verso la ricchezza e la fama, raggiunte grazie ad un raffinato sistema, sviluppatosi negli anni, di finanziarie offshores, di scatole cinesi e di società costituite e subito liquidate. Non è tutto così regolare e scontato: quella piccola fideiussione iniziale, in realtà, nasconde molto di più. Scopo dell’inchiesta “Berlusconi: la Genesi” è gettar luce sull’origine dei primissimi finanziamenti del Presidente del Consiglio, sulle figure che hanno agito nell’ombra e sulle società e sugli istituti che hanno contribuito alla sua ascesa. Se appare subito chiaro il legame con ambienti mafiosi per via dei capitali investiti dalla Banca Rasini (banca che Michele Sindona indicò come quella utilizzata dalla mafia a Milano), meno evidenti e più oscuri appaiono collegamenti con banche e finanziarie svizzere e italiane, con Licio Gelli e con la sua P2 e con una miriade di personaggi alquanto ambigui e spesso oggetto di inchieste giudiziarie, da Ercole Doninelli (indagato più volte per riciclaggio di denaro sporco e per bancarotta fraudolenta) a Tito Tettamanti (coinvolto nel caso Enimont), passando per Roberto Calvi, il banchiere di Dio e infine l’oscuro Michele Sindona. Attraverso un’indagine approfondita e un vero e proprio viaggio d'investigazione che parte da Roma e Milano, percorre la Svizzera ed esplora le Isole delle Bahamas, gli autori ricostruiscono scrupolosamente quello che oggi rappresenta uno dei più grandi misteri della finanza italiana, cercando di dare finalmente risposta a quelle domande tanto scomode quanto legittime: da dove ha preso il denaro Silvio Berlusconi? Chi lo finanziava realmente e quali interessi lo muovevano? Dalla Telemaco, una nuova docu-fiction “proibita”, rigorosamente documentata, che riesce a sorprendere e a sconvolgere con le sue rivelazioni.


Intervistati:
• Carlo Calvi, figlio di Roberto Calvi
• Licio Gelli, Maestro Venerabile della Loggia P2 • Ezio Cartotto, ex dirigente di Publitalia (Fininvest), fondatore di Forza Italia e amico di Silvio Berlusconi • Massimo Ciancimino, figlio di Vito Ciancimino • Mario Guarino, giornalista e autore de "L'orgia del potere" • Ferruccio Pinotti, giornalista e autore de "L'unto del Signore" • Udo Gumpel, giornalista e autore de "L'unto del Signore" • Michele Gambino, giornalista e autore de "Il cavaliere B." • Gianni Barbacetto, giornalista e autore de "B. Tutte le carte del Presidente" • Leo Sisti, giornalista e autore de "L'intoccabile" • Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Procura di Palermo • Giuseppe Lo Bianco, giornalista e autore de "Profondo Nero" • Domenico Gozzo, procuratore aggiunto della Procura di Caltanissetta • Paolo Fusi, giornalista specializzato in finanza svizzera • Fausto "Tato" Cattaneo, ex commissario di polizia svizzera sotto copertura • Gioele Magaldi, massone e leader del Grande oriente democratico • Alessandro Gamberini, legale della famiglia Calvi • Philip Willan, giornalista e autore de "L'Italia dei poteri occulti" • Giuseppe De Lutiis, studioso di intelligence e autore de "I servizi segreti in Italia" • Claudio Fracassi, giornalista, ex direttore del "Paese Sera" e di "Avvenimenti" e autore di "Berlusconi, una biografia non autorizzata" • Otello Lupacchini, sostituto procuratore generale della Procura presso la Corte d’Appello ed autore de "Banda della Magliana" • Giuliano Turone, ex magistrato ed autore de "Il caffé di Sindona" • Giancarlo Bosetti, giornalista, docente di sociologia dei media presso La Sapienza di Roma e autore de "Spin, trucchi e teleimbrogli della politica" • Piercamillo Davigo, magistrato e consigliere della Corte di Cassazione • Anna Vinci, autrice de “La P2 nei diari di Tina Anselmi” • Pino Amari, esperto P2 • Donato Masciandaro, esperto economico e direttore del Dipartimento di Economia dell’Università “Bocconi” di Milano • James Smith, ex Ministro Finanze e Governatore della Banca Centrale delle Bahamas

lunedì 12 ottobre 2015

Pier Luigi Ighina "L'uomo delle nuvole" (Film Documentario)




Pier Luigi Ighina (Milano23 giugno 1908 – Imola8 gennaio 2004è stato uno pseudoscienziato italiano. I suoi studi ed esperimenti si basano su teorie che condividono alcuni aspetti con quelle di Wilhelm Reich sull'orgone e non sono riconosciute dalla comunità scientifica.


Da giovane si interessò allo studio della natura, delle forze motrici e dell'elettromagnetismo. 
Studiò a Milano, diventando tecnico in elettronica e radioelettronica.
Trovò lavoro come collaudatore prima alla Magneti Marelli, poi alla CGE (Compagnia Generale di Elettricità) e successivamente alla Ansaldo Lorenz di Genova. Dopo un corso di specializzazione in sistemi radiotelevisivi, nel 1926 scelse di arruolarsi come volontario nella Marina Militare come telegrafista.

L'atomo magnetico

In questo periodo, le sue ricerche lo portarono a delineare il concetto di ritmo magnetico Sole-Terra, un'ipotesi che restò priva di riscontri scientifici.

Ighina basava tutte le sue invenzioni sulla "filosofia della spirale". Questa filosofia, che egli riconduceva alla filomazia, sostiene lo studio e le applicazioni della lettera simbolica picontenente il numero aureo e quindi il principio che tutta la materia sia pervasa di frattali in stretto collegamento psicofisico tra loro. Ighina riteneva che tramite l'applicazione di questo ipotetico "principio filomatico" si sarebbe potuta migliorare la vita dell'uomo attraverso la costruzione di "artefatti elettromagnetici".
Durante i suoi studi Ighina dichiarò nel suo libro di aver scoperto ed osservato l'"atomo magnetico" tramite un particolare microscopio di sua invenzione, e di averlo diviso in monopoli magnetici: il monopolo positivo sarebbe l'energia solare, che arriva alla terra in forma spiraliforme e riscalda tramite frizione, mentre dalla terra partirebbe il monopolo negativo che si ricondurrebbe al sole tramite un ciclo a spirale contraria. Lo scontro tra queste due ipotetiche particelle pulsanti creerebbe la vita e la materia, ognuna caratterizzata da un proprio ritmo.
Sempre secondo Ighina, al centro del sole vi sarebbe un cuore magnetico che pulsa al ritmo del cuore umano.

Le rivendicazioni sui rapporti con Marconi

Ighina sostiene di aver lavorato con Guglielmo Marconi, dopo averlo conosciuto per caso, grazie ad un conte di Imola lontano parente di entrambi, e di essere in seguito diventato suo assistente, coadiuvandolo in numerose scoperte pur rimanendo nell'ombra.

Ighina frequentava spesso la Fondazione Guglielmo Marconi, ma nessun

a delle affermazioni sul suo lavoro con lo scienziato risulta comprovata dalla documentazione di Marconi o della Fondazione, e queste sono riconducibili ad Ighina stesso.

Ighina sostenne anche che la morte improvvisa di Marconi fosse dovuta ad un esperimento sull'"atomo magnetico" condotto da Marconi senza la sua supervisione e conclusosi con un disastro.



Il ritorno a Imola e le presunte invenzioni


Nel 1937, il medesimo anno della morte di Marconi, Ighina ritornò a Imola, andando a vivere presso il marito della sorella. Ad Imola fondò il "Centro internazionale di studi magnetici" in viale Romeo Galli 4, che nonostante il nome prese la forma di una associazione senza fini accademici.

Ighina sosteneva, grazie alle invenzioni da lui rivendicate, di poter rigenerare cellule morte, allontanare terremoti e allontanare o avvicinare nuvole.


Un resoconto di queste attività venne pubblicato in un libro del 1954, L'atomo magnetico che raccoglieva idee quali una "valvola antisismica", ipotetici metodi alternativi per la trasmissione di immagini televisive, ipotesi su come effettuare analisi del suolo in profondità, annullare radiazioni e inquinamento e produrre energia elettrica dal nulla. Nessuna di queste invenzioni risulta mai testata in condizioni di verifica sperimentale né brevettata: Ighina stesso, in una intervista a Report rilasciata all'età di 90 anni, affermò che tutte le volte che ha proposto a qualcuno le sue "invenzioni" non ha mai avuto riscontri positivi, spiegando ciò con motivazioni di natura complottistica. Ad esempio a proposito della "macchina della pioggia" Ighina disse: «Ho mandato questa idea in Africa. Sa cosa mi hanno detto? Se la prenda e la porti via perché noi guadagnamo sulla mancanza di acqua». Ha inoltre dichiarato di non voler brevettare alcuna delle sue invenzioni, perché «il sapere è una cosa comune ed è giusto che venga utilizzata da tutti».


La "macchina della pioggia" era un marchingegno composto da una grossa elica da elicottero rivolta verso l'alto, e da due gruppi di tubi, i primi si trovano in superficie, i secondi sottoterra. Entrambi erano caricati con polvere di alluminio. Secondo l'ipotesi di Ighina, non supportata da alcun riscontro scientifico, i tubi si caricherebbero con l'energia solareche sarebbe poi usata per produrre l'allontanamento delle nuvole qualora l'energia emessa fosse di "polarità positiva" (in quanto entrerebbe in contrasto con la presunta "polarità positiva" delle nuvole), mentre qualora l'energia rilasciata dai tubi fosse "negativa" tale polarità farebbe sì che si inneschi un processo di attrazione che determinerebbe l'avvicinamento delle nuvole fino al raggiungere uno stato di nuvolosità che permette lo scatenarsi della pioggia.


Luigi Fanton, collaboratore di Ighina, sostiene che questi, dopo aver dichiarato che l'esperimento era riuscito, rifiutava di dimostrarlo di fronte ad altri, sostenendo di aver smontato i macchinari per costruirne altri. Ighina sosteneva di temere per la sua vita a causa di quella che riteneva la "scomodità" delle sue invenzioni: in un'intervista a Report affermò: "Se mi prendono mi fanno fuori".
Ighina morì a 95 anni nella sua casa di Imola; ancora oggi alcune sue idee hanno un seguito tra gli appassionati di pseudoscienze e nell'ambiente del complottismo, pur non avendo ottenute prove di funzionamento pratico e non essendo riconducibili alle conoscenze scientifiche assodate.

Influenze culturali


L'album di canzoni Pollution di Franco Battiato pubblicato nel 1972, contiene una lunga citazione di P. L. Ighina. Il giovane Battiato definisce la sua opera un "Gesto sonoro in sette atti dedicato al Centro Internazionale Studi Magnetici".


La copertina del disco riporta un avviso emesso dal Centro datato 25 settembre 1972, in cui si presenta una riunione di tutti i "centri internazionali studi magnetici" che sarebbe avvenuta in Francia il 14 settembre successivo. Secondo il volantino, si sarebbe comunicato che a Imola era stato inaugurato il più grande "stroboscopio magnetico" al mondo.


lunedì 14 settembre 2015

"Ombre africane" FILM Documentario di Silvestro Montanaro - 2009

Nella prima puntata di “Ombre Africane” si puntano i riflettori sulla vicenda liberiana. Questo piccolo paese dell’Africa occidentale, per tanti anni base delle operazioni americane in Africa, e’ stato teatro di piu’ colpi di stato e tanti anni di guerra civile. “C’era una volta” racconta i retroscena dell’ascesa al potere del signore della guerra Charles Taylor accusato da alcuni suoi fedelissimi di aver partecipato all’assassinio del presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara. 
Sankara, leader di un’Africa che voleva farcela da sola e della battaglia contro le catene del debito, viene ucciso nel 1987. Alcuni dei suoi assassini raccontano i dettagli della vicenda ed adombrano potenti mandanti internazionali

Prima Puntata

Un continente più di tutti gli altri, per la storica fragilità delle sue istituzioni ed economie, ha pagato il prezzo più alto: ancora una volta l’Africa. Nella seconda puntata di “Ombre Africane” ancora sconvolgenti rivelazioni sull’ascesa al potere di Charles Taylor, sugli interessi che si nascosero dietro la guerra dei diamanti in Liberia e Sierra leone, sull’ambiguo ruolo svolto dalla diplomazia americana in queste vicende. Ed in più il giallo che sembrerebbe accompagnare la presenza della missione di pace dell’Onu in Liberia. Uno dei suoi più importanti leader viene accusato di aver svolto e svolgere ancora affari in campo diamantifero. Vero, falso? Ombre africane…

Seconda Puntata

La testimonianza di protagonisti di primo piano, del Darfur, della Guinea Bissau e del Congo Brazzaville dove le vicende petrolifere hanno prodotto sanguinosi conflitti.

Terza Puntata


domenica 24 agosto 2014

Thomas Sankara....e quel giorno uccisero la felicità


di Silvestro Montanaro 
da "C'era una volta" RAI3 (18.01.13)


25 anni fa un piccolo uomo dalla pelle nera sfidò i potenti del mondo. 

Disse che la politica aveva senso solo se lavorava per la felicità dei popoli. 

Affermò, con il proprio esempio personale, che la politica era servizio, non potere o arricchimento personale. 

Sostenne le ragioni degli ultimi, dei diversi e delle donne. Denunciò lo strapotere criminale della grande finanza. Irrise le regole di un mondo fondato su di una competività che punisce sempre gli umili e chi lavora. 

E che arricchisce sempre i burattinai di questa stupida arena. Urlò che il mondo era per le donne e per gli uomini, tutte le donne e tutti gli uomini e che non era giusto che tanti, troppi potessero solo guardare la vita di pochi e tentar di sopravvivere. 

Lo uccisero e tentarono di cancellarne ogni memoria. 

Ma, Sankara vive!

VIDEO



C'era una volta, la voce degli ultimi, il racconto delle verità scomode, non deve sparire dal palinsesto RAI.